CASO ANFI, RISPOSTA DEL GOVERNO ALLE INTERROGAZIONI PARLAMENTARI. GRANDI PREANNUNCIA UNA SEGNALAZIONE ALLA CORTE DEI CONTI

venerdì 08 agosto 2003

Il Governo ha risposto alle interrogazioni parlamentari presentate nei mesi scorsi dagli onorevoli Alfiero GRANDI (Democratici di Sinistra) e Vincenzo FRAGALA’ (Alleanza Nazionale) sul caso dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia (Anfi).

E’ stata confermata la posizione del vertice GDF e cioè che il ministro e il comandante generale potrebbero commissariare l’associazione soltanto in casi di “estrema e comprovata sofferenza associativa”.

Per questi motivi, sono stati forniti soltanto i dati pervenuti, per il tramite del Comando Generale del Corpo, dagli stessi responsabili nazionali dell’Anfi e non si è ritenuto di dover rispondere ad alcuni punti sui quali erano stati chiesti lumi, in particolare, dall’onorevole GRANDI.

Così, non sono stati svolti i richiesti controlli sui bilanci e in particolare se le spese per l’invio delle lettere di propaganda elettorale da parte del vertice nazionale a tutte le sezioni territoriali siano state, o non, sostenute con i fondi dell’associazione.

Sull’argomento, GRANDI ha replicato con durezza, evidenziando come l’associazione riceva certamente finanziamenti, almeno indiretti, da parte dello Stato e ha preannunciato l’invio di una segnalazione alla Corte dei Conti.

Ma le notizie di maggiore interesse sono emerse nelle parti della risposta che hanno riguardato i meccanismi di democraticità dell’associazione.

Si è appreso, così, che sono tre i soci che hanno preso carta e penna per contestare le presunte illegittimità del nuovo statuto e che si tratta di personalità di rilievo: due presidenti di importanti sezioni territoriali e un consigliere nazionale. E tutti e tre sono stati regolarmente colpiti da sanzioni disciplinari gravissime quali la decadenza e l’espulsione.

Questo conferma - ha notato GRANDI – che le modalità di funzionamento dell’associazione hanno ben poco di democratico. Sarebbe, ha aggiunto, come se in Parlamento la parte che rappresenta l’opposizione venisse espulsa perché si permette di criticare.

Sul punto, anche l’onorevole FRAGALA’ ha svolto delle pungenti osservazioni, osservando che adottare sanzioni nei confronti di chi fa ricorso alla tutela giudiziaria è un fatto lesivo dei valori fondamentali dello Stato di diritto.

Ma la cosa che ci ha sorpreso di più è stata la motivazione della sospensione della qualità di socio per il maresciallo maggiore aiutante Michele COSTANTINI, già presidente della sezione di Cosenza. Questi, infatti, si sarebbe reso responsabile di “aver intrattenuto rapporti con la sedicente associazione Ficiesse, nonostante le disposizioni emanate in proposito dalla presidenza nazionale dell’ANFI e dal comando generale della Guardia di finanza che vietano ogni rapporto con tale organizzazione”.

GRANDI ha subito fatto notare che della “famigerata” Ficiesse fa parte anche lui e decine di altri parlamentari e che la nostra associazione oggi non è più messa in discussione neppure dal Comando generale del Corpo.

Riportiamo di seguito i testi delle interrogazioni degli onorevoli GRANDI e FRAGALA’, le risposte del Sottosegretario Maria Teresa ARMOSINO e le repliche dei due interroganti.


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