INDIGNAZIONE TRA LE FIAMME GIALLE PER UN SERVIZIO DI CATTIVO GUSTO. “LE IENE” CHIEDONO SCUSA.

giovedì 17 aprile 2003

Domenica scorsa, 13 aprile, il programma satirico di Italia 1 “LE IENE” ha mandato in onda un servizio sul tema dell’abuso di potere. L’intenzione era dichiaratamente quella di verificare come reagiscono i cittadini vittime di palesi ingiustizie perpetrate da pubblici ufficiali.

In tutto, sette scenette registrate di nascosto con la tecnica della “candid camera”. Provocatore, la “Guardia Gip", attore vestito con un’uniforme grigia in tutto simile, tranne che nel fregio, alla divisa ordinaria della Guardia di Finanza.

Questi, in sintesi, gli episodi.

1) Parco pubblico. La Guardia Gip contesta alla padrona di un cane che questo scorazzi libero senza museruola. Per questo, pretende di applicare il “fermo amministrativo”. Che consiste nel legare l’animale ad una panchina con una grossa catena e lasciarlo lì, anche per tutta la notte, finché la multa non sia stata pagata. Nasce un diverbio al quale partecipano diversi passanti. Alla fine, la padrona del cane si allontana sottraendosi alla improbabile sanzione.

2) Negozio. La Guardia Gip preleva alcuni generi alimentari. Scambia alcune battute con il commesso accennando al fatto che i commercianti avrebbero sempre qualcosa da farsi perdonare. Quindi, prende la porta e se ne va senza pagare. Il commesso non trova il modo di reagire e viene redarguito dalla titolare.

3) Chiosco di fiori. Si ripete il canovaccio dell’episodio precedente. Stavolta il titolare blocca la Guardia Gip e urla a un amico, che si trova poco distante, di chiamare subito la polizia.

4) Luogo aperto. La vittima è un venditore ambulante di rose extracomunitario. Gip se ne fa consegnare due e per non pagare ricorda all’interlocutore la sua condizione di lavoratore irregolare.  Poi, non contento, torna sui suoi passi e chiede un’ulteriore rosa. Il venditore gli chiede 6 euro per i tre fiori acquistati. Per tutta risposta, la Guardia Gip gli porta via tutto il mazzo. Il venditore rimane a mani vuote, sconsolato, smarrito, impotente.

5) Porta di ingresso di un appartamento di civile abitazione. Un fattorino suona il campanello per consegnare alcune pizze fumanti. Apre Gip, sempre in divisa grigia, che ritira le pizze e chiude la porta. Il fattorino scampanella di nuovo e pretende il pagamento dei prodotti.

6) Distributore di benzina. La Guardia Gip fa benzina e cerca di andare via senza pagare. L’esercente lo blocca con decisione e gli impedisce fisicamente di risalire in auto.

7) Bar. E’ l’episodio più sgradevole e volgare. Un signore, con funzioni di “spalla” viene fermato dalla Guardia all’uscita dell’esercizio con un oggetto di modico valore acquistato senza scontrino. Gip entra nel bar e contesta la cosa alla ragazza che sta alla cassa. Afferma sottovoce di poter chiudere un occhio se la giovane è disposta a fornire in cambio una prestazione sessuale. La ragazza si indigna. Intervengono altre due donne, sue parenti. La Guardia rimane in zona e tenta ancora una volta di convincere la giovane. Stavolta le parenti vengono a sapere il motivo dell’insistenza. Una zia prende a ceffoni l’attore in divisa.

Il giorno dopo numerosissimi finanzieri d’ogni ordine e grado hanno telefonato ai comandi e ai delegati del Cocer GDF per esprimere la loro indignazione e chiedere cosa si volesse fare per salvaguardare la dignità e l’immagine degli appartenenti al Corpo. Richieste molto pressanti, in tal senso, sembra siano state fatte anche dai comandanti periferici al Comando Generale di Roma.

Così, il presidente del Cocer, generale Paolo POLETTI, ha inviato al responsabile delle relazioni esterne di MEDIASET, società editrice del programma, una lettera di protesta che riportiamo integralmente in altra parte di questo sito internet.

La missiva ha avuto due esiti.

Nella successiva trasmissione, infatti, quella di ieri, 17 aprile, la conduttrice de “Le Iene”, Alessia MARCUZZI, ha letto il seguente comunicato:

Adesso devo fare un discorso importante. Perché nella puntata di domenica scorsa abbiamo mandato in onda una serie di candid camera che documentavano la reazione dei cittadini di fronte a finti abusi di finte forze dell’ordine. Ora, il nostro intervento era assolutamente satirico. E nel ribadire che si trattava soltanto di satira e che non era nelle nostre intenzioni offendere nessuno, ci scusiamo se ciò si è comunque verificato e cogliamo l’occasione per rinnovare la nostra fiducia e stima nell’operato delle forze dell’ordine. Ringraziamo, quindi, il Consiglio centrale di rappresentanza della Guardia di Finanza.

Secondo risultato: il servizio della “Guardia Gip” non è stato inserito tra i pezzi scaricabili dal sito www.iene.it, come viene fato di solito.

 

 

 


Tua email:   Invia a: