ELEZIONI: COSSIGA A PRODI, MIGLIOR MINISTRO DIFESA E' PARISI - FINI, CHI VESTE DIVISA DEVE SAPERE CHE GOVERNO STA CON LUI - SICUREZZA: FASSINO, DESTRA NON E' STATA CAPACE DI GARANTIRLA

venerdì 14 aprile 2006

ELEZIONI: COSSIGA A PRODI, MIGLIOR MINISTRO DIFESA E' PARISI

LETTERA APERTA, MA FORSE E' MEGLIO NOMINARE AMMIRAGLIO DI PAOLA

 

   (ANSA) - ROMA, 5 APR - Per Francesco Cossiga tra i ''candidati'' a ministro della Difesa del governo dell'Unione il migliore sarebbe Arturo Parisi ''che e' stato allievo del Collegio militare della Nunziatella e sa... sparare''. Ma il presidente emerito della Repubblica lancia una proposta provocatoria in una lettera aperta a Romano Prodi e dice: nomina l'attuale capo di Stato maggiore della Difesa, l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, ''l'ufficiale ammiraglio o generale piu' intelligente, piu' modernamente preparato, piu' colto, anche se piu' presuntuoso e prepotente che io abbia mai conosciuto''.

   ''Caro Romano - scrive il senatore a vita - una delle nomine piu' impegnative e delicate che sarai chiamato a fare sara' quella del nuovo ministro della Difesa. Si dice che i candidati per i due ministeri chiave, quello dell'Interno e quello della Difesa, siano tre: Francesco Rutelli; Arturo Parisi, il 'capo della filiera' che ha le sue radici nel Collegio Militare della Nunziatella, e Marco Minniti, erede di una famiglia di valorosissimi militari che si distinse nella Guerra Civile spagnola nelle file franchiste, ed autore del 'colpo di mano' che costitui' l'Arma dei Carabinieri in 'Arma', ne' carne ne' pesce: non 'forza armata', ma soltanto 'avente rango di forza armata', creando una confusione, anzi un 'casino', che ha portato ad una aperta conflittualita' tra Arma e Forze Armate tradizionali.

   Secondo Cossiga, Minniti ''sarebbe stato certamente il piu' adatto. Ma dopo aver dato mano, in modo obliquo ed equivoco, alla campagna di diffamazione e di destabilizzazione dei Servizi e dei loro capi, non mi sembrerebbe certo il caso, anche per i motivi oscuri di questo suo subitaneo cambio di atteggiamento. Francesco Rutelli - prosegue -  un bravo ragazzo, con una bella, intelligente e simpatica moglie (non sono 'accecato' dal suo indubbio fascino, perche' da tempo ha cessato di essere mia amica, ed anzi la posso ascrivere tra i miei pochi 'nemici' e acidi detrattori, e per me sardo questa significa pericolosamente, per egli naturalmente, molto assai); ma anche perche' tu lo apostrofasti spiritosamente 'il belloccio', non mi sembra il più adatto. Il piu' adatto sarebbe invece certamente Arturo Parisi, che almeno ha fatto un servizio equivalente a quello militare e sa... sparare, essendo stato brillante allievo del glorioso Collegio Militare della Nunziatella, compagno di studi e di esercitazioni militari, insieme appunto ai generali Cucchi, vostro candidato al SISMI, e a Mosca-Moschini, gia' brillante Capo di Stato maggiore della Difesa, il 'dante causa' dell'attuale Capo di SMD Ammiraglio Di Paola''.

   ''Ma io credo - ribadisce - che, per la chiarezza e per l'efficienza, la cosa piu' opportuna sarebbe nominare direttamente chi in questi anni ha effettivamente comandato e presumibilmente continuera' a comandare, grazie anche alle leggi sull'Amministrazione militare e su gli Stati maggiori, che i militari sono riusciti  ad imporre ai governi ed ai parlamenti, e che collidono totalmente con il principio della 'supremazia del potere civile su quello militare': l'ammiraglio Di Paola. Egli - spiega Cossiga - e' certamente l'ufficiale ammiraglio o generale più intelligente, piu' modernamente preparato, piu' colto, anche se piu' presuntuoso e prepotente che io abbia mai conosciuto. Egli e' d'altronde notoriamente simpatizzante per il centrosinistra, anche se forse più per i Ds che per La Margherita. E anche per questo, e per la sua grande ed astuta prudenza, neanche una parola disse a difesa dei carabinieri e degli altri militari italiani assassinati a Nassiriya, quando i giudici di Milano, scrissero, per convinzione o per comprensibile paura, in due infami sentenze, che giusta era la 'resistenza', fino all'omicidio, dei terroristi iracheni, perche' ad essi doveva riconoscersi la qualifica di 'resistenti' contro i carabinieri ed i militari italiani, 'morti ammazzati, a sentire i nostri magistrati, legittimamente, perche' 'truppe di occupazione'. Protestare avrebbe potuto significare scontentare voi, e soprattutto la sinistra radicale e la sinistra estrema, quella dello slogan: 'dieci, cento, mille Nassiriya'''. (ANSA).

 

FINI, CHI VESTE DIVISA DEVE SAPERE CHE GOVERNO STA' CON LUI

PAGHINO GIUDICI CHE SBAGLIANO LIBERANDO CRIMINALI

 

   (ANSA) - NAPOLI, 7 apr - ''E' necessario che chi indossa una divisa sappia che il governo sta dalla sua parte; se dovesse vincere il centrosinistra pur con il volto bonario di Prodi e l'intelligenza di D'Alema, Caruso e i suoi amici sarebbero per le forze dell'ordine una minaccia''. Lo dice il leader di An Gianfranco Fini che, al comizio finale della Cdl sottolinea: ''E' necessario che chi sbaglia paghi, e questo lo garantisce solo un governo di centrodestra. Ed e' necessario che paghino anche quei magistrati che sbagliando mettono in liberta' i criminali''.(ANSA).

 

SICUREZZA: FASSINO, DESTRA NON E' STATA CAPACE DI GARANTIRLA

 

   (ANSA) - SASSUOLO (MODENA), 6 APR - ''La destra non e' stata capace di garantire la sicurezza''. Lo ha sostenuto il leader dei Ds Piero Fassino il quale ha osservato che di per se' il tema della sicurezza non e' ''di destra come qualcuno pensa. Ognuno di noi - ha spiegato - vuole essere sicuro. Chiunque governi deve dare ai cittadini la certezza che sara' capace di garantire la sicurezza''.

''La destra - ha continuato - non e' stata capace di farlo. Tant'e' vero - ha osservato ancora - che rispetto a cinque anni fa il numero dei reati e' aumentato; tant'e' vero che le lunghe file di 480.000 immigrati che chiedevano i documenti per regolarizzarsi alle Poste sono la dimostrazione che il fenomeno della clandestinita' e della illegalita' non e' diminuito; tant'e' vero - ha detto ancora Fassino - che in questi anni la capacita' del Governo di fare politiche che garantiscano davvero la sicurezza dei cittadini sono state modeste ed inefficaci. Noi pensiamo - ha concluso il leader della Quercia su questo punto - che anche questo tema della sicurezza solleciti a non affidare piu' il Governo a Berlusconi e alla destra, ma ad affidarlo ad altre mani piu' sicure''. (ANSA).


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