SCANDALO CALCIO: IMBARAZZO AL COMANDO GENERALE GDF PER L’AUTORIZZAZIONE AL COLONNELLO D’ANDREA.

lunedì 29 maggio 2006

La richiesta del nuovo Capo dell’Ufficio indagini Figc, Saverio Borrelli, di avvalersi del colonnello della Guardia di finanza Federico Maurizio D’Andrea per far luce sulle responsabilità sportive dell’affaire Moggi-Juventus sta creando qualche imbarazzo ai piani nobili di viale XXI Aprile.

 

L’ufficiale, che è il numero uno della Guardia di finanza di Bergamo, per aderire all’invito dell’ex pm ha bisogno di una formale autorizzazione del Comando generale. Senonché, stando ad alcune notizie stampa, D’Andrea vorrebbe mantenere il comando di cui è titolare, realizzando così un cumulo di incarichi (uno istituzionale e l’altro extraprofessionale) che il codice deontologico e la circolare 200000 del 2005 teoricamente non permettono: un finanziere non può essere impegnato in attività che assorbano energie fisiche e intellettuali tali da condizionarne la piena disponibilità!

 

Risposta negativa, quindi?

 

Non è detto, perché nella medesima situazione si è trovato, fino a pochi giorni fa, il generale Italo Pappa, predecessore di Borrelli nell’incarico di Capo Ufficio indagini Figc e Comandante in seconda attualmente in carica della Guardia di finanza. E l’alto ufficiale non ha mai avuto problemi di sorta a cumulare l’incarico federale con mansioni istituzionali ben più onerose e delicate di quelle di un “semplice” comandante provinciale.

 

Perciò, come si può dir di no, adesso, e per poche settimane d’impegno, al protagonista di “Mani pulite”?

 

Il fatto è che l’autorizzazione che fu a suo tempo concessa al generale Pappa era un provvedimento davvero difficile da giustificare. E non soltanto in punto di conformità alle regole interne, che come detto sopra parlano chiaro, ma anche per evidenti motivi di opportunità. La domanda che ci si pone, infatti, è la seguente: considerati gli enormi interessi economici e di potere che muovono il mondo del calcio e considerato il variopinto e a volte inquietante sottobosco che da sempre vi gira intorno, non sarebbe stato prudente e maggiormente conforme all’etica militare mantenere completamente fuori da tali ambienti gli ufficiali del Corpo in servizio permanente effettivo, a cominciare da quelli che rivestono incarichi di vertice?

 

L’imbarazzo aumenta, però, anche per un altro motivo di cui nessuno ha finora parlato.

 

Sembra, infatti, che la situazione di incompatibilità dell’incarico extraprofessionale dell’attuale Comandante in seconda sia stata oggetto, pochi anni fa, di alcune analitiche e documentate segnalazioni inviate ai vertici politico e militari dell’Istituzione e al Cocer della Guardia di finanza (l’organismo di rappresentanza militare del Corpo). In quelle lettere si prendeva in considerazione proprio l’opportunità dell’incarico in questione per un ufficiale ancora in servizio e con responsabilità di così elevato livello e si paventava apertamente il rischio che da tale impropria commistione di ruoli potesse derivare nocumento all’immagine, al prestigio, all’autonomia e all’indipendenza del Corpo. Insomma, una premonizione in piena regola rimasta inspiegabilmente senza esito.

 

Che succederà ora?

 

Difficile dirlo. Sulla stampa on-line si legge che Borrelli si è presentato stamattina in Federcalcio accompagnato proprio da D'Andrea e dal vicequestore Falcicchia. Ma sul sito internet della Figc (http://www.figc.it/italiano/struttura/organi_giusti_figc.htm), negli elenchi nominativi dei componenti gli organi federali della giustizia sportiva c’è, per ora, soltanto il nome di Borrelli e non quelli dei suoi due vice.

 

Nel frattempo, una dozzina di ufficiali della Guardia di finanza, quasi tutti ancora in servizio in reparti chiave del Corpo, sono spariti dall’elenco dei collaboratori. Meglio tardi che mai!

 

 

 


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