CONCORSO INTERNO PER ISPETTORI GDF. I SOVRINTENDENTI MERITANO RISPETTO di Emiliano Serrecchia

mercoledì 04 aprile 2018

CONCORSO INTERNO PER ISPETTORI GDF. I SOVRINTENDENTI MERITANO RISPETTO di Emiliano Serrecchia

Il piano del riordino delle carriere è chiaro: anzianità nelle le progressioni orizzontali e concorsi nelle progressioni verticali. Per questo le promozioni ope legis tra ruoli diversi non sono state fatte e per acquietare i gradi apicali sono state attribuite le c.d. qualifiche speciali ed i relativi incrementi parametrali. Il tutto però sembra penalizzare il ruolo Sovrintendenti ed in particolare i Sovrintendenti ante 2001.

Per comprendere la questione, occorre partire appunto dal 2001, quando con il d.lgs. n. 69:

  • il ruolo Sovrintendenti fu diviso dal ruolo Ispettori, in precedenza erano due ruoli della stessa categoria Sottufficiali;
  • vennero riviste le modalità di accesso al ruolo Sovrintendenti privilegiando i gradi apicali del ruolo Appuntati e Finanzieri e la modalità per soli titoli, in precedenza era il contrario (70% per esami e 30% per titoli);
  • non vennero modificate le modalità di accesso interno al ruolo Ispettori che, a quel punto, avrebbero dovuto essere totalmente appannaggio del ruolo Sovrintendenti, così come previsto dalla legge delega n. 216 del 1992 (art. 3 co. 3 lettera b).    

In poche parole nel 2001 gli allora Sovrintendenti vennero di fatto “retrocessi” senza alcuna compensazione.

Il recente riordino (d. lgs. n. 95/2017) per l’accesso interno al ruolo Ispettori (50% nel 2018, 40% nel 2019 e 2020, 35% nel 2021 e 2022 e 30% a regime) ha previsto un concorso per esami e titoli riservato ad App./Fin. e Sovrintendenti in possesso di diploma (dal 2023 laurea triennale) ed un concorso per soli titoli riservato ai soli Brigadieri Capo in possesso di diploma. La percentuale di ripartizione tra i due concorsi è prerogativa del Comandante Generale che avrà anche la facoltà di riservare aliquote specifiche riservate in favore del personale laureato.

In buona sostanza il riordino ha sicuramente incrementato la portata e il prestigio del ruolo Ispettori (a sviluppo direttivo) attraverso l’innalzamento del titolo di studio ad esso collegato e, contemporaneamente, è venuto incontro alle richieste del ruolo App./Fin. riducendo i tempi del corso di formazione e concedendo l’opportunità di svolgere lo stesso corso con modalità telematiche. Per il ruolo Sovrintendenti le cose non sono andate allo stesso modo.

Un Sovrintendente, infatti, magari anche laureato, vincitore di un concorso per titoli ed esami (anche ante 2001) che ha frequentato già un corso di 3/6 mesi, già ufficiale di P.G. e P.T., per diventare Ispettore deve vincere un altro concorso e frequentare un altro corso di 6 mesi, al pari di tutti gli appartenenti ruolo App./Fin..

Ecco che nel concorso e magari anche nel correttivo sarebbe opportuno, con particolare riferimento ai VV.BB. ante 2001 (ovvero quelli “retrocessi”), agire su tre aspetti: 1) i posti a concorso riservati ai Sovrintendenti Capo; 2) le modalità di svolgimento del corso di formazione; 3) la valutazione dei titoli del concorso per soli titoli.

In ragione della citata retrocessione di fatto del 2001 e di quanto previsto per le altre Forze di Polizia, sarebbe opportuno, almeno nei prossimi 3 o 4 anni, destinare una cospicua parte di posti a concorso ai Brigadieri Capo.

Atteso che per il personale un po’ avanti con l’età e che ha una base professionale già formata, per lo svolgimento del corso di formazione si dovrebbero trovare “modalità” alternative rispetto alle attuali, meno invasive dal punto di vista del sacrificio familiare (modalità telematiche, tirocinio presso il Reparto, ecc.), magari prevedendo percorsi diversi in ragione del titolo di studio (aliquota laureati) e dell’esperienza professionale (aliquota Brigadieri Capo). 

Per quanto infine riguarda la valutazione dei titoli per il concorso riservato ai Brigadieri Capo, bisognerebbe fare in modo da dare un peso equilibrato tra:

  • anzianità di servizio;
  • titolo di studio;
  • titoli professionali (valutazione caratteristica, riconoscimenti morali, etc). 

Occorre trovare il giusto compromesso tra queste tre entità, considerando nella valutazione dei titoli professionali e soprattutto della valutazione caratteristica il solo periodo di servizio nel ruolo Sovrintendenti.

Serrecchia Emiliano - Direttivo Ficiesse

 


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