DAI MOVIMENTI DEI FINANZIERI DEMOCRATICI DEGLI ANNI 70 AD OGGI. FICIESSE PRONTA PER IL PRIMO SINDACATO DELLA GUARDIA DI FINANZA - di Antonio Roberti

lunedì 16 aprile 2018

Dopo aver letto, quasi incredulo, il comunicato stampa della Corte Costituzionale, riguardo la caduta del divieto di costituire associazioni a carattere sindacale tra militari, mi sono commosso. Sono tornato, per un momento, ai ricordi delle battaglie e delle tanti notti insonni che negli anni 70 hanno infuocato i movimenti democratici dei militari e dei finanzieri dell’epoca.

Io c’ero. Ed insieme a me, qualche anno dopo, arrivò anche Franco Solinas, unico ricorrente nel ricorso Assodipro che con il suo nome ha consentito ai militari di assurgere agli stessi diritti di ogni cittadino di questo Paese. E ricordo anche Antonella Manotti, Direttrice del Nuovo Giornale dei Militari, oggi braccio organizzativo di Ficiesse, che seguiva le vicende di movimenti di lavoratori che spingevano per maggiori spazi di libertà, in uno dei momenti più delicati della nostra Repubblica, che qui non sto ad evocare.

Era il lontano 1973 quando a Rimini facemmo distribuire da militanti della CGIL i primi volantini alle entrate delle caserme in cui si chiedeva la smilitarizzazione del Corpo. A seguire, la prima riunione clandestina per organizzare il Movimento e una grande manifestazione pubblica nella stessa città romagnola in cui parteciparono oltre quattrocento finanzieri provenienti da tutta Italia.

Erano tempi politicamente difficili e c'era grande fermento in tutte le Forze Armate. Alcuni di noi, per il nostro attivismo, furono trasferiti o puniti e altri conclusero la loro carriera prima del tempo. Erano tempi in cui bisognava chiedere l’autorizzazione anche per potersi sposare, erano tempi in cui l’orario di lavoro semplicemente non esisteva: ma continuammo sulla nostra strada, imperterriti , facendo prevalere il coraggio delle nostre idee.

Nel 1978 alcune forze politiche ci proposero di accettare la Rappresentanza Militare perché in Parlamento non tutti erano concordi nel riformare anche la G. di F. altrimenti c'era il rischio di non riformare nemmeno la P.S. La Legge 382 del 78, con tutti i suoi limiti, finalmente oggi superata, è servita a fare prendere coscienza e far maturare all'interno del Corpo la cultura dei DIRITTI E DELLE LIBERTÀ. Ci ha fatto acquisire, tra l’altro, anche dignità nei rapporti gerarchici: venne abolito il "signore" dai regolamenti militari, è fu introdotto il "lei", anche nel rivolgersi ai subordinati, firmato il primo contratto di lavoro, ottenendo anche il ruolo negoziale per la concertazione.

Poi FICIESSE.

Ricordo in modo indelebile quando andammo dal Segretario Generale della Cgil, Cofferati, per esporre il nostro progetto e chiedere la loro solidarietà che ci fu immediatamente garantita. E in questi venti anni, anche se meno turbolenti, abbiamo continuato a lottare per rivendicare i Diritti che la Costituzione riconosce a tutti i cittadini.

Oggi finalmente, anche se in modo ancora da definire, si è realizzato un sogno che fino a poco tempo fa sembrava un’utopia. Rivolgo un grazie a tutti coloro che con impegno e determinazione hanno consentito a Ficiesse di diventare una delle Associazioni protagoniste (quasi indiscusse) di questo cambiamento. Adesso spetta ai finanzieri in servizio aderire a questa grande associazione che con la sua attuale classe dirigente realizzerà il primo sindacato della Guardia di Finanza.

Concludo con una massima di Catone, il Censore: "Ho combattuto per la Repubblica, ho lottato per la libertà, non per la mia libertà, ma per vivere tra uomini liberi". Un abbraccio a tutti e ancora grazie per avermi regalato un sogno.

Cav. Antonio Roberti

Presidente Onorario Ficiesse.


Tua email:   Invia a: