SINDACATI IN GUARDIA DI FINANZA: LA CORTE EUROPEA AVVIA L’ESAME DEL RICORSO PRESENTATO DA 400 FINANZIERI. I GIUDICI DI STRASBURGO CHIEDONO AL GOVERNO ITALIANO SE SONO VIOLATI LA LIBERTA’ DI ASSOCIAZIONE SINDACALE E IL DIVIETO DI DISCRIMINAZIONE

sabato 27 giugno 2020

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha deciso di notificare al Governo italiano il ricorso presentato nel 2013, a cura dell’Avv. Prof. Andrea Saccucci e dall’Avv. Giulia Borgna dello Studio Saccucci & Partners di Roma, da 400 appartenenti alla Guardia di finanza contro lo Stato italiano, per la violazione dei loro diritti sindacali.

Per il legale dei Finanzieri la comunicazione al Governo è senz’altro un segnale positivo, che conferma la rilevanza delle questioni sottoposte al vaglio della Corte: “Alla luce del cospicuo numero di ricorsi che viene dichiarato inammissibile senza ulteriori approfondimenti nel merito, l’avvio della fase del contraddittorio scritto tra le parti dimostra che la Corte intende esaminare attentamente i profili di violazione sollevati dai ricorrenti, anche alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 120 del 2018 che ha sancito la parziale illegittimità costituzionale del divieto di associazione sindacale in ambito militare”.

Tra i quesiti che la Corte ha sottoposto al Governo italiano ve n’è uno, in particolare, sulla disparità di trattamento dei Finanzieri rispetto agli appartenenti alla Polizia di Stato, circa il diritto di costituire sindacati. I giudici di Strasburgo chiedono, al riguardo, se la differenza di status fra gli appartenenti alla Polizia di Stato (civile) e gli appartenenti alla Guardia di Finanza (militare) sia meramente formale e quindi se possa giustificarsi il diverso trattamento cui essi sono sottoposti relativamente all’esercizio della libertà sindacale.

“I quesiti formulati dalla Corte lasciano chiaramente intendere che il giudizio avrà una dimensione e toccherà profili assai più ampi di quelli su cui si è già pronunciata la nostra Corte costituzionale, offrendo così l’occasione per una compiuta definizione dell’ambito di esercizio della libertà sindacale nelle forze armate e, specificamente, nell’ambito della Guardia di Finanza.” ha aggiunto il prof. Saccucci.

La Cancelleria della Corte di Strasburgo, in via preliminare, ha invitato il Governo italiano a tentare una regolamentazione amichevole con i ricorrenti, entro il 10 settembre 2020. Per quella data entrambe le parti dovranno comunicare alla Cancelleria la loro eventuale disponibilità a discutere i termini di una conciliazione.

Il divieto per i militari di costituire sindacati è stato di recente ridimensionato, anche se non annullato, dalla Corte Costituzionale italiana, con la citata sentenza del 2018. Attualmente è all’esame della Camera un disegno di legge che dia concreta attuazione alla sentenza della Consulta.

Approfondimento sul Sito del SILF al seguente link : https://www.silfnazionale.it/2020/06/27/sindacati-in-guardia-di-finanza-la-cedu-avvia-lesame-del-ricorso-di-400-finanzieri/

 

 

 


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