LA LETTERA APERTA DEL COCER, TIMORI E SUGGERIMENTI NEI MESSAGGI DEL FORUM DI FICIESSE

giovedì 19 ottobre 2006

Riportiamo alcuni dei numerosissimi commenti che si stanno scrivendo in queste ore sul forum di Ficiesse in relazione alla “Lettera aperta” del Cocer GDF diffusa ieri.

 

 

TOPIC

“GUARDATE UN PO': LETTERA APERTA DEL COCER”

 

Autore: MEN IN BLACK

giovedì 19 ottobre 2006 alle 17.47.26

 

Sebbene valuto positivamente l’intervento del COCER, è d’obbligo una domanda: “Perché solo adesso?”
La “lotta all’evasione” è da sempre nella Finanziaria di questo o quello schieramento politico e sono anni ormai che la tanto agognata ristrutturazione della G. di F. non arriva…anzi…
La nostra amministrazione ha sempre cercato di rendersi indispensabile in tutti i settori, riuscendo soltanto ad essere un Corpo “generalista”, che fa un pò di tutto senza seriamente specializzasi in niente.
L’unico interesse seriamente tutelato è la carriera degli ufficiali, costantemente a discapito dell’attività operativa.
Basti pensare, per esempio, alle riforme che hanno interessato i Nuclei negli ultimi 5 anni:
- prima la creazione anche nei capoluoghi di regione dei Nuclei provinciali composti da “rami” dei Nuclei Regionali (evidentemente servivano posti per Uff.li superiori…)
- poi, dopo un po’ di tempo, la “fusione” dei Nuclei provinciali e dei Nuclei Regionali nei “Nuclei PT” (pressoché le stesse persone di 5 anni prima). Eh già, i ten.col. diventano col. ed i col. diventano gen., dove li mettiamo??
Verrebbe da chiedersi, dov’è l’errore? Ieri o oggi?
In realtà non vi è errore. È stato compiuto il “delitto perfetto”!!
Ed oggi, laddove c’era un solo generale ne sono spuntati una decina, come funghi…
Ed il problema, è che questi vogliono fare tutti i generali!!! Con i diritti reali ed i privilegi acquisiti.
Quindi, tornando alla domanda: “Perché solo adesso?”
Mi viene da rispondere che forse, oggi, non siamo i soli a sentirci dei “NUMERETTI”…
Già, perché …il MARESCIALLO (per esempio), se gli uffici sono sporchi, le auto sono in avaria, sporche e prive di carburante, se non c’è carta, non c’è toner, non c’è cancelleria, non esistono computer, non vi sono abbonamenti a “Frizzera”, “Memento” e “Fisco” vari, se non fa corsi di formazione…
…bè LUI, mestamente, si pulisce l’ufficio, esce guidando l’auto senza freni, utilizza la “carta minuta” (o, meglio, riciclata), ha la sua penna (sponsorizzata da qualche banca), i suoi puntuali abbonamenti ed il suo bel portatile …e riesce pure, in qualche modo, a far fare bella figura alla sua amministrazione, quando si presenta …col suo vestitino della domenica…dal contribuente.
Invece…il GENERALE (per esempio), se è costretto ad utilizzare gli arredi di lusso del suo predecessore, non ha la sua squadra di autisti e la superberlina ad attenderlo per ore fuori la caserma, non gli pagano puntualmente la sua ennesima “legge 100” per essersi spostato d’ufficio, il suo “premio incentivante” non è adeguato al suo “status”, …
…bè LUI, sì che s’incazza!! E…protesta attraverso gli organi competenti (COCER) ed, intanto, “smette di lavorare”!
Questo è il mio pensiero!
Saluti, M.i.b.

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Autore: PORTODIMARE,

Socio Ficiesse,

giovedì 19 ottobre 2006 alle 20.34.05

 

Dalla nascita della Rappresentanza Militare non ricordo iniziative autonome del Cocer riferite ad argomenti di tale importanza.
Anzi, solo una volta la situazione è scappata di mano al Coge, e mi riferisco al documento finale approvato a Roma nel corso dell'incontro "Per una rotta condivisia" e tutti sappiamo com'è andata a finire: NEL NULLA.
Ricordiamo che il presidente del Cocer è un generale di divisione, diretta espressione del Coge, per cui ogni decisione di costui (= decisione del Cocer) è preventivamente studiata a tavolino dallo stesso Coge.
Sviluppo della situazione: prevedo che il ministro o chi per esso, si accordi direttamente con i vertici del Corpo e che, in qualche modo, risolvano la situazione a loro vantaggio.
Spero tanto di sbagliarmi e vedere che i nostri delegati siano invitati, SERIAMENTE, al tavolo del Ministro per discutere in prima persona delle nostre oramai incancrenite problematiche.

 

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Autore: BERARDO,

socio Ficiesse,

giovedì 19 ottobre 2006 alle 20.41.36

 

Io cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno:
1) se il Cocer ha denunciato la penosa situazione in cui versa la GdF (da anni) non vedo perchè un domani non lo possa fare a livello locale anche i Cobar; anzi non mi stupirei se qualcuno di questi si sentisse in dovere di dire la propria prossimamente (vgs caso Lombardia)
2) ammettiamo che la lettera sia etero-diretta: però ora aperta la stalla del COGE i delegati devono far scappare i buoi. Non si deve perdere l'occasione per mettere sul tavolo qualcosa di veramente riformatore per il Corpo, per non far cadere tutto in una sterile ed effimera protesta.
3) spetta a ciascuno di noi vigilare e sollecitare, oltre che appoggiare, tutte le iniziative che possono smuovere questo vecchio pachiderma in putrefazione: quindi fiducia al Cocer ma non a tempo indeterminato.

 

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Autore: LUPODIMARE,

socio Ficiesse, 

giovedì 19 ottobre 2006 alle 21.11.53

 

Lettera aperta al cocer: la tutela del personale è più complessa e laboriosa e richiede sudore e sacrifici.
Le semplificazioni ed i facili entusiasmi non portano nulla di buono al personale che lavora, ma saranno usati e strumentalizzati dalla gerarchia, come sempre è successo; nulla di nuovo!
Sarebbe quindi opportuno cambiare strategia e lavorare seriamente per il personale con il personale, auspicando il nuovo!

 

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Autore: FRANCO SIMONI, 

socio Ficiesse,

giovedì 19 ottobre 2006 alle 21.21.02

 

Non condivido i timori di Portodimare, Berardo e Lupodimare.
L'attuale presidente del Cocer è da sempre una persona autonoma. E' significativo, in merito, che nonostante sia un capo corso e abbia raggiunto il grado di generale di divisione, non ha mai fatto servizio al comando generale. Ci sono buoni motivi per affermare che la sua elezione non fosse gradita dal palazzo, proprio a causa dell'indipendenza di pensiero e di comportamento confermate in questa occasione.
In questa fase il Cocer si sta muovendo in modo deciso e positivo, senza soffrire di particolari condizionamenti dal vertice. Ed iniziative come la lettera aperta gli stanno conferendo visibilità a livello nazionale e quindi un forte ruolo politico.
E' necessario, però, fare molta attenzione ai passaggi successivi. Canteranno le sirene (quelle di omerica memoria). Anzi, stanno certamente già cantando. E il rischio di insuperbirsi e di perdere la rotta e la credibilità è alto. Bisogna fare attenzione a non farsi strumentalizzare dal gioco politico e tenere barra ferma sulle richieste:
1) di chiarezza sul ruolo che il governo intende dare (e se intende darlo) alla GDF nella strategia antievasione rispetto alle Agenzie;
2) di radicali riforme nella direzione dei diritti e del sindacato o almeno di un pieno associazionismo professionale denunciando l'emergere dei conati conservatori palesati qualche mese fa dal ministro Parisi.
Mi auguro anche che si abbia la capacità e il coraggio di sottolineare i gravi, gravissimi errori commessi nel 2001 da una riforma concepita per soddisfare quasi esclusivamente le aspettative degli allora generali di divisione e di avanzare proposte di riforma davvero serie e innovative e calibrate sulle esigenze del paese su compiti, struttura e impiego delle Fiamme gialle.
Un ultimo suggerimento. Si lasci stare la richiesta di conferire il potere di accertamento alla GDF. E' una mossa suicida. Non è il compito della GDF, specialmente se si rimane militari. Invece, bisogna pretendere che il Corpo torni a radicarsi sul territorio e faccia, in via pressoché esclusiva, l'attività di verifica esterna, che le Agenzie stanno cercando di sottrarre alla GDF.


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