IL PENSIERO DI VISCO SULLA GDF, IL SERVIZIO DI PANORAMA: "NON DEVE PIU' ESSERE UN CORPO SEPARATO DALL'AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA"

sabato 21 ottobre 2006

Per capire quali potrebbero essere gli intendimenti del viceministro dell'economia, Vincenzo Visco, sulle azioni di contrasto all'evasione e sul ruolo da assegnare alla Guardia di finanza, pubblichiamo i documenti disponibili sul web e i servizi apparsi nei mesi e negli anni scorsi sulla stampa nazionale e locale.

 

Dopo l’intervista a Famiglia Cristiana, ecco il servizio apparso su Panorama nello scorso mese di settembre 2006.

 

Ringraziamo Berardo che ha rinvenuto il pezzo e l’ha inserito sul forum pubblico del sito www.ficiesse.it.

 

Nei prossimi giorni i nostri commenti.

 

 

 

PANORAMA, 18 SETTEMBRE 2006

 

“PAGHERETE TUTTI, PAGHERETE TUTTO”

 

Fisco – La rivoluzione di Vincenzo Visco.

Nuova anagrafe tributaria, potenziamento della Sogei e dell'Agenzia delle entrate, trasferimento al Nord di migliaia di impiegati, revisione dei compiti della Guardia di finanza. Tutto per abbattere l'evasione » Grafico

di Daniele Martini
 
Spostamento di migliaia di impiegati delle imposte da Sud a Nord per incrementare la lotta all'evasione. Marcatura più stretta della Guardia di finanza per impedire che essa «operi come un corpo separato dall'amministrazione finanziaria». Potenziamento dell'Agenzia delle entrate e revisione dei compiti di tutte le agenzie fiscali, dalle Dogane al Demanio, al Territorio.


E ancora: lancio dell'Anagrafe tributaria nuovo modello con il rafforzamento della Sogei, azienda pubblica che incamera, seleziona e utilizza i dati fiscali dei contribuenti. Probabile soppressione del Secit, il vecchio e ormai logoro servizio dei superispettori fiscali.

Più che una riforma ha tutti i crismi di una rivoluzione quella che Vincenzo Visco sta avviando. Un'operazione incisiva che il responsabile della politica fiscale conduce facendo affidamento, in particolare, su una troika di collaboratori: Massimo Romano, Giovanni Sernicola e Marco Pinto. I primi due vecchie conoscenze del viceministro, il terzo new entry a sorpresa nell'«inner circle» del nuovo padrone delle tasse.

Fino a qualche mese fa l'ex consigliere di Stato Pinto lavorava, infatti, con l'odiato (da Visco) Giulio Tremonti come responsabile dell'ufficio legislativo del ministero dell'Economia, dove era stato voluto dal capo di gabinetto, Vincenzo Fortunato.


Sernicola, invece, ex funzionario della Camera ed ex segretario della sezione Pci romana di Campo Marzio, era il factotum di Visco già ai tempi del primo centrosinistra. E anche Romano anni fa era un collaboratore stretto dell'attuale viceministro.

Per lui il ritorno alle Finanze è una riscoperta dei vecchi amori. Direttore generale del Comune di Bologna con il sindaco Sergio Cofferati, tecnico preparato soprattutto sulle imposte dirette, tra qualche giorno Romano riprenderà la guida dell'Agenzia delle entrate per ora al fianco e poi al posto di Raffaele Ferrara, che nel 2001 gli era subentrato per volere di Tremonti.


Il terzetto ha lavorato parecchio in queste settimane. In particolare Romano ha preparato un promemoria riservato per Visco poi girato al ministro Tommaso Padoa-Schioppa. In quel documento si esaminano i punti di forza, ma soprattutto le molte debolezze della macchina fiscale.

A partire dalla Guardia di finanza, considerata una forza spesso avulsa dalle linee guida dell'amministrazione: «La Finanza deve collaborare in maniera più stretta con l'Agenzia delle entrate» c'è scritto in quell'appunto «perché nei fatti essa opera come un corpo separato. Questa è una patologia che ha dato origine a difficoltà di coordinamento».


Per quanto riguarda l'Agenzia delle entrate, Romano e i tecnici nelle riunioni informali di questi ultimi giorni hanno constatato una flessione dei controlli sostanziali su Iva, imposte dirette e Irap (dal 2002 al 2005 le verifiche sono scese da 588 mila a 481 mila).

 

L'ipotesi su cui stanno lavorando è quella di un massiccio spostamento di funzionari da Sud a Nord, area del Paese dove secondo Visco si concentrerebbe l'evasione fiscale.

Il potenziamento delle Entrate prevede anche un assorbimento graduale di una parte dei compiti ora affidati alla Società sugli studi di settore (Sose) e alle Dogane (22 mila dipendenti), considerate un doppione per quanto riguarda soprattutto la gestione dell'Iva.


Ridimensionamenti in vista per l'Agenzia del territorio, che dovrebbe cedere ai comuni la gestione dei catasti, anche se ancora resta irrisolto il problema di che fine faranno gli attuali 14.400 dipendenti della struttura centrale. Il ministero vorrebbe trasferirne 6-7 mila agli enti locali che però nicchiano perché vorrebbero assumere personale di loro gradimento.

Il Territorio, inoltre, dovrebbe cedere competenze anche all'Agenzia del demanio affidata a suo tempo da Visco a Elisabetta Spitz, moglie di Marco Follini. In pratica il Demanio dovrebbe assorbire il controllo degli uffici cartografici e dell'Osservatorio del mercato immobiliare oggi alle dipendenze del Territorio, e in più assumere il coordinamento nazionale dell'attività catastale dei comuni e inglobare la Patrimonio spa con tutto il bendidio di immobili pubblici che vi è concentrato.


Un programma di potenziamento è in preparazione anche per la Sogei, che nelle intenzioni di Visco dovrebbe diventare la centrale informatica di raccolta dati e informazioni a sostegno dell'attività dell'Anagrafe tributaria. Da alcune settimane la guida di Sogei è stata affidata a Gilberto Ricci, amico di vecchia data di Massimo D'Alema.

 


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