FINANZIARIA: SPECIALE, PER LOTTA A EVASIONE SERVONO FONDI, COMANDANTE GDF, FAREMO POSSIBILE PER CIO' CHE IL GOVERNO CHIEDE - GDF: SPECIALE; NOI, 64 MILA UOMINI AL SERVIZIO DEI CITTADINI - CONFERMATA IN APPELLO CONDANNA MARESCIALLO DIA PALERMO

domenica 22 ottobre 2006

FINANZIARIA: SPECIALE, PER LOTTA A EVASIONE SERVONO FONDI

COMANDANTE GDF, FAREMO POSSIBILE PER CIO' CHE IL GOVERNO CHIEDE

 

   (ANSA) - MILANO, 16 OTT - ''Ci rendiamo conto della situazione generale del Paese. Tuttavia il progetto di lotta all' evasione fiscale, che e' al centro di questa legge Finanziaria, non e' finanziato abbastanza. Rimane il fatto che noi siamo militari e faremo tutto il possibile, coi mezzi a disposizione, per realizzare cio' che il governo ci chiede, nella speranza che il governo ci venga incontro''. Lo ha detto il Comandante generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle risorse per la lotta all' evasione, in occasione della cerimonia di avvicendamento al Comando Interregionale dell' Italia Nord-Occidentale.

   ''Noi da militari faremo quel che ci viene chiesto – ha aggiunto il generale Speciale - se possibile ancor di piu' di quello che abbiamo fatto finora. Gli strumenti ci sono tutti per un progetto, la lotta all' evasione fiscale, che ci vedra' protagonisti. Daremo al governo il risultato che da noi il governo attende''.(ANSA).

 

GDF: SPECIALE; NOI, 64 MILA UOMINI AL SERVIZIO DEI CITTADINI

 

   (ANSA) - MILANO, 16 OTT - ''Noi, 64mila uomini della guardia di Finanza, abbiamo un progetto preciso e condiviso: quello di servire l' Italia e i cittadini''. Lo ha detto ''con orgoglio'' il comandante generale Roberto Speciale, giunto a Milano per partecipare all' avvicendamento al comando interregionale che ha giurisdizione su Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta. Al gen. Angelo Ferraro subentra da oggi il gen. Francesco Petracca.

   ''La mia presenza qui stamane testimonia l'importanza del comando del Nord Ovest - ha proseguito l'alto ufficiale conversando con i giornalisti al termine della cerimonia -: dal punto di vista economico e finanziario e' il primo comando della Guardia di Finanza. E lo Stato Maggiore cerca di soddisfare tutti i suoi bisogni in linea prioritaria rispetto agli altri''.

   Nel suo intervento il gen. Speciale, che proprio oggi festeggia i tre anni del suo mandato, aveva spiegato: ''parlare della Gdf significa riflettere sull'importanza e sul contenuto delle condizioni di sicurezza economica e finanziaria che essa ha il compito di contribuire a garantire. Vuol dire essere consapevoli della grande responsabilita' di un impegno volto a prevenire e reprimere le patologie che possono alterare le sane dinamiche tra i soggetti economici attraverso ogni forma di illecito finanziario, spesso ad alta valenza criminale''.

   I mutamenti ''profondi intervenuti nel contesto geopolitica internazionale richiedono un dispositivo di tutela della sicurezza economica e finanziaria orientato tanto sul versante delle entrate quanto su quello della spesa pubblica e dei mercati. Per corrispondere alle nuove esigenze, la Gdf si e' impegnata, spendendo le sue migliori energie e riuscendo ad acquisire negli ultimi tempi una posizione di centralita' tra gli attori istituzionali preposti alla salvaguardia della legalita' economico-finanziaria''. (ANSA).

 

CONFERMATA IN APPELLO CONDANNA MARESCIALLO DIA PALERMO

 

   (ANSA) - PALERMO, 20 OTT - La corte d'appello di Palermo ha confermato la condanna a 4 anni e 8 mesi emessa in primo grado nei confronti del maresciallo della Dia di Palermo Giuseppe Ciuro, accusato di favoreggiamento.

I giudici della quarta sezione della Corte d'appello hanno letto il dispositivo di sentenza a porte chiuse perche' il processo e' camerale e proviene dal giudizio abbreviato. Il maresciallo Giuseppe Ciuro era in aula.

   La Corte ha rigettato l'appello della procura sul concorso esterno in associazione mafiosa per il quale il sottufficiale era stato assolto.

   I giudici, accogliendo la richiesta del pg Dino Cerami, ha applicato la pena accessoria di destituzione dall'incarico. Cio' comporta che Ciuro dovra' essere estromesso dalla Guardia di Finanza.

   I difensori di Ciuro avevano chiesto alla Corte di acquisire alcuni verbali di interrogatorio effettuati dalla procura di Caltanissetta che riguardavano magistrati di Palermo nell'ambito di un'indagine parallela a quella delle Talpe alla Dda, poi archiviata dai giudici nisseni. L'indagine riguardava i procuratori aggiunti di Palermo, Guido Lo Forte e Annamaria Palma. In quell'ambito, erano stati sentiti alcuni sostituti procuratori titolari a Palermo dell'inchiesta sulle ''talpe''. I magistrati avevano escluso che Ciuro avesse mai preso visione delle dichiarazioni del pentito Nino Giuffre' e che avesse saputo dello svolgimento e dell'oggetto delle riunioni tra i pm della Dda.

   Tra il materiale che la difesa intendeva produrre, anche i verbali di Margherita Pellerano, ex assistente di Lo Forte. La donna aveva dichiarato di aver eseguito personalmente, su disposizione del procuratore aggiunto, alcuni accessi al sistema informatico. Questa circostanza, secondo la difesa, dimostrerebbe che Ciuro non avrebbe violato il sistema informatico. Ma gli atti presentati dai legali non sono stati acquisiti perche' i giudici hanno ritenuto di non potere utilizzare dichiarazioni rese dai pm titolari del processo principale.(ANSA).

 

MARESCIALLO DIA CONDANNATO, 'UOMO ISTITUZIONI NON TALPA DDA'

 

   (ANSA) - PALERMO, 20 OTT - ''Rispetto la sentenza in quanto ancora oggi mi sento di essere un uomo delle istituzioni''. Cosi' il maresciallo Giuseppe Ciuro, a cui oggi la Corte d'appello ha confermato la condanna a quattro anni e otto mesi per favoreggiamento e introduzione illegale nel sistema informatico della procura, commenta la decisione dei giudici di secondo grado.

   ''Per 27 anni - afferma Ciuro - ho indossato la divisa della Guardia di Finanza, e mi sento ancora un militare che sa eseguire gli ordini. Ma devo commentare che non sono stati fatti entrare nel processo d'appello dichiarazioni rese in altro procedimento che certamente avrebbero dato un indirizzo nuovo alla decisione della Corte. Mi riferisco alle dichiarazioni fatte dai pm che hanno chiesto e ottenuto il mio arresto, ai magistrati di Caltanissetta che indagavano parallelamente sulle Talpe alla Dda di Palermo. Tutto cio' mentre ero in custodia cautelare''.

   Il maresciallo Giuseppe Ciuro venne arrestato il 5 novembre 2003 quando era in servizio alla Dia di Palermo. Per molti anni e' stato uno stretto collaboratore del pm della Dda, Antonio Ingroia, con il quale ha collaborato a diverse inchieste antimafia.

   Il sottufficiale e' stato coinvolto nell'indagine sulle ''Talpe alla Dda'' che ha portato in carcere anche un altro maresciallo dei carabinieri del Ros, Giorgio Riolo, l'esperto di apparecchiature elettroniche e nell'installazione di microspie, accusato di avere rivelato notizie riservate a persone vicine alle cosche mafiose che facevano capo a Bernardo Provenzano.

   Ciuro ha poi scelto di essere processato con il rito abbreviato ed e' stato assolto dall'accusa di concorso in associazione mafiosa, mentre e' stato condannato dal gup a quattro anni e otto mesi per favoreggiamento e introduzione illegale nel sistema informatico della procura.

   Gli altri coindagati, fra cui il presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, l'imprenditore Michele Aiello, il maresciallo dei carabinieri, Giorgio Riolo e il medico radiologo Aldo Carcione, sono ancora sotto processo davanti ai giudici del tribunale.(ANSA).


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