1) SICUREZZA: MINNITI, A BREVE CONCERTAZIONE CON ENTI LOCALI. 2) LEGALITA': PARTE PIANO NAZIONALE PER GLI STUDENTI

giovedì 26 ottobre 2006

SICUREZZA: MINNITI, A BREVE CONCERTAZIONE
CON ENTI LOCALI
(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 23 OTT - ''Un tavolo di
concertazione sara' convocato nelle prossime ore con
amministratori locali, cosi' come e' stato stabilito che ci
sara' un tavolo permanente di concertazione con gli industriali,
gli imprenditori calabresi con i quali abbiamo avuto gia' una
proficua riunione''. Ad annunciarlo e' stato il viceministro
all'Interno, Marco Minniti, a conclusione della conferenza
regionale delle autorita' di pubblica di sicurezza svoltasi a
Reggio Calabria.
Oltre a Minniti, erano presenti il vice capo della polizia,
Alessandro Pansa, il direttore centrale dei servizi antidroga,
gen. Carlo Gualdi, il comandante nazionale della Dia, gen.
Cosimo Sasso, i questori, i prefetti ed i comandanti dei
carabinieri e della guardia di finanza delle cinque province
calabresi, il comandante della Dia di Reggio Calabria, col.
Francesco Falbo.
La riunione e' stata introdotta dal prefetto Luigi De Sena,
che ha illustrato i risultati conseguiti nell'anno 2006 dalle
forze di polizia con l'obiettivo di raggiungere una piu'
accettabile qualita' della vita. In tale direzione Minniti ha
anticipato la convocazione del tavolo di concertazione.
''Oggi - ha proseguito Minniti - e' stata una giornata di
lavoro particolarmente intensa e possiamo dire che gia'
cominciano a parlare i fatti. Su sicurezza e controllo del
territorio, penso che d'ora in poi, piu' che fare passerelle,
bisognera' far parlare i fatti specifici''.
''L'uso delle intimidazioni - ha detto inoltre Minniti - e'
abbastanza, purtroppo, diffuso anche nelle querelle private.
Altra cosa e' l'attentato agli amministratori locali, sindaci e
consiglieri, che costituiscono la prima linea della democrazia
sul territorio, in Calabria e come tali vanno tutelati per
consentirgli di fare bene il loro lavoro''.(ANSA).
 
 
LEGALITA': PARTE PIANO NAZIONALE
PER GLI STUDENTI. FIORONI 'STOP A
INTIMIDAZIONI, SCUOLA
STA RADUNANDO ESERCITO'
(ANSA) - ROMA, 23 ott - La lotta alla criminalita'
organizzata, alla mafia, alla illegalita' comincia tra i banchi
di scuola e dalle piccole cose, imparando a rispettare le file,
ad esempio, o a non sopraffare i compagni. Parte da questa
convinzione l'idea di avviare nelle scuole un Piano nazionale
sull'educazione alla legalita' e alla lotta alla mafia. Primo
passo di questa iniziativa l'insediamento oggi, nella sede del
ministero della Pubblica Istruzione, di un Comitato nazionale
scuola e legalita' del quale fanno parte personalita' che a
vario titolo ogni giorno combattono il crimine, dal capo della
polizia, Gianni De Gennaro, al procuratore nazionale antimafia,
Piero Grasso, dalla sorella del giudice Falcone ai vertici di
Carabinieri e Guardia di Finanza e poi rappresentanti
dell'associazionismo, del corpo docente, ecc...
Obiettivo condiviso e' quello di 'educare alla legalita'
attraverso azioni didattiche, testimonianze, sinergie sul
territorio e tra discipline diverse.
''Vogliamo lanciare un segnale: 'per vincere la mafia, diceva
Giovanni Falcone, servirebbe si' un esercito ma di maestri delle
scuole elementari. Ecco - ha spiegato il ministro della Pubblica
Istruzione, Giuseppe Fioroni, - la scuola e' pronta, sta
radunando l'esercito. E lo diciamo prima di tutto - ha aggiunto
- a chi in questi ultimi tempi ha alzato il tiro contro le
scuole: istituti bruciati, minacciati, devastati sono il segnale
che qualcuno punta anche su questo presidio dello Stato sul
territorio''. La risposta contro queste violenze quotidiane, per
Fioroni, e' ''una vera e propria offensiva educativa'' da
portare avanti tutti insieme, ministeri dell'Interno, della
Pubblica Istruzione, delle Politiche sociali, della Famiglia,
associazioni, volontariato. ''Un fronte comune, insomma - ha
osservato - che va dal capo della polizia al procuratore
antimafia fino alla preside di Forcella che deve tenere la
scuola aperta il pomeriggio per togliere i ragazzi dalla
strada''. Lotta ai criminali, ma non solo. Legalita' significa
anche dire no a fenomeni come il bullismo. ''Un ragazzo su 2,
secondo indagini di Telefono Azzurro - ha ricordato Fioroni -
dice di aver minacciato o picchiato qualcuno dei suoi compagni a
scuola, altri dati parlando di 1 ragazzo su 2 che subisce
episodi di violenza verbale, psicologica o fisica. Il 33% dei
ragazzi delle superiori sarebbe una vittima ricorrente di atti
di bullismo. Neanche questo e' piu' tollerabile''. Cosi' come
andrebbero messi al bando, per il ministro, discutibili
videogiochi ''che inneggiano alla bonta' del capomafia o
insegnano come diventare superbulli''.
''Tutti devono capire che la legalita' conviene'' ha
osservato Piero Grasso per il quale vanno messi in campo anche
interventi per far si' che i giovani rimangano nei Paesi di
origine, al Sud. E il Comitato varato oggi - ha concluso - mette
insieme le forze per far capire a ragazzi, insegnanti, famiglie
che la scuola non e' sola e che lo Stato c'e'.  (ANSA).

 

 

 


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