LIBERO: “FUOCO E FIAMME, LA RABBIA DEI FINANZIERI: IL MINISTRO CI HA PROCESSATI”.
8 giugno 2007, pagina 2
di Barbara Romano
Il sindacato del Corpo contro Padoa Schioppa: neanche una parola per il nostro lavoro, solo accuse, ora ci deve incontrare.
Questa volta non battono i tacchi le Fiamme gialle. E’ troppo l’amaro in bocca che ha lasciato ai finanzieri il discorso pronunciato mercoledì sera al Senato dal ministro dell’Economia Padoa Schioppa. “Non una parola sull’operato della Guardia di Finanza” attacca il Cocer (organo sindacale) della GdF, al quale l’intervento de TPS è sembrato piuttosto “un processo contro la nostra istituzione”. Fanno fatica a parlare i delegati sindacali che sono prima di tutto militari e in quanto tali addestrati a tenere abbottonati dentro la divisa malcontento e frustrazione. Ma l’indignazione stavolta li fa scoppiare soprattutto per il modo in cui è stato rimosso il loro comandante generale, Roberto Speciale, che qui in Viale XXI Aprile molti rimpiangono come un “uomo di popolo che la sinistra ha mandato via perché ha difeso i propri uomini”.
UN DICO ALLA GDF
E adesso?Adesso le Fiamme gialle si sentono orfane del capo, nonostante la recente nomina del generale Cosimo d?Arrigo al vertice della GdF. A sentire i fianzieri chi li comanda oggi non è un capo ma un “Dico”, il duo Speciale. D’Arrigo: “Sono pure dello stesso sesso” ironizzano. La battuta è del delegato sindacale Enrico Zaccaria, ma tutti i membri del Consiglio lo sottoscrivono con riso amaro. Nulla contro D’Arrigo che tutti definiscono “un gentiluomo”. Ma nel corpo della GdF è ancora fresca la ferita della rimozione del loro ex comandante. “ Non gli hanno concesso nemmeno l’onore delle armi” sospira Ippazio De Matteis col pensiero alla festa delle Fiamme gialle che si celebrerà il 21 giugno, cui Speciale non potrà partecipare,come aveva chiesto da capo supremo della GdF essendo stato destituito con effetto immediato il 2 giugno. “ Per un militare l’onore è sacro” spiega “uscire dalla porta del comando generale senza avere un picchetto è il più grosso oltraggio che gli potessero fare”.
TPS CI HA PROCESSATO
A gettare sale sulla ferita, il discorso di Padoa Schioppa, convitato di pietra del summit del Cocer della GdF che si è riunito proprio per studiare una risposta. “Chiederemo un incontro al Ministro dell’Economia per affrontare i problemi che ci sono sul tappeto” fa sapere il colonnello Bruno Bartoloni, numero due del sindacato delle Fiamme gialle presieduto dal generale Domenico Minervini “un incontro da fissare al più presto”. Già perché il discorso del TPS non è andato giù ai finanzieri che non vi hanno trovato nessun segnale di solidarietà, ma parecchie bordate. “Siamo molto delusi dall’esposizione del Ministro” polemizza De Matteis “non ha sprecato una sola parola in difesa dell’operato della GdF. Anzi la premessa ci è sembrata un atto di antisobillazione: vi vogliamo bene, ma continuiamo a fare quello che abbiamo avviato” Il membro del Cocer sintetizza così il discorso di TPS. Traduzione che incontra l’assenso dei presenti. A nessuno è sfuggito che nella mozione della maggioranza mancasse l’apprezzamento alla GdF. Certo per un tranello teso all’Unione dal leghista Calderoni. Ma l’offesa resta. “Trovo ridicolo che si parli di fiducia alla GdF perché nessuno ci ha mai sfiduciato.” Sbotta Salvatore Trinx “qui si prendono in giro gli italiani” E spara un’accusa durissima contro il Governo “Se quello che Padoa Schioppa ha detto risponde al vero, qual è la differenza rispetto a un anno fa? Se erano già noti i fatti perché si sono mossi solo adesso?C’è stata una grave responsabilità politica nell’avallare un presunto meccanismo criminogeno. Se ritieni che Speciale sia un piduista non puoi tenerlo un anno, allora vuol dire che anche tu fai parte del sistema”.
TUTTI PAZZI PER SPECIALE
Parole pesanti come macigni che cadono nel silenzio “del parlamentino” del Cocer, in Piazza del Campitano, 5. Ma scatenano un effetto domino tra i delegati che si sciolgono ad uno ad uno. “La decisione di Speciale di opporsi ai trasferimenti è stata una mossa sia politica che burocratica” inizia Bartoloni. “E’ la mossa più politica che burocratica che Speciale potesse applicare, alla fine grazie a lui quei quattro finanzieri alla fine non sono stati trasferiti” allarga il varco Daniele Tisci che diventa una difesa sempre più sperticata dell’ex comandante della GdF. “Speciale è un uomo di un’umanità eccezionale, la sinistra ha mandato via un uomo di popolo” si sfoga Salvatore Scino raccontando che il giorno prima l’ex capo delle Fiamme gialle era andato a salutare in borghese il personale civile del bar del comando generale. “E non posso non sentirmi profondamente amareggiato per il fatto che il mio comandante sia stato rimosso proprio alla vigilia della festa della Repubblica” confessa “quest’uomo è stato messo in croce non per i risultati che ha conseguito, ma perché ha difeso i propri uomini”. Immediato il riferimento a TPS e al suo attacco ad alzo zero contro il generale. Ma ciò che ha molto infastidito i finanzieri è anche il riferimento del ministro all’aiutante di campo di Speciale. “Che senso ha chiamare in ballo uno che non c’entrava niente con quella vicenda e che non è più in servizio da un mese?”, chiede De Matteis (mentre secondo fonti della stessa Gdf, il maggiore Giovanni Casentino non avrebbe lasciato le Fiamme Gialle), “il ministro poteva almeno risparmiarsi di dire davanti alle telecamere che era stato rinviato a giudizio”. Ma per il Cocer della Gdf, l’affaire Visco-Speciale è solo la punta dell’iceberg di un sistema che non va. “Nella Gdf manca un organismo che tuteli le persone”, denuncia Bartoloni facendo notare che il Cocer è un organo solo consultivo che non può svolgere tutela individuale. Quello che tutti si chiedono è:”Avrebbero cercato di rimuovere quei 4 ufficiali se ci fosse stato un ente di tutela in grado di contrastare le ingerenze?”. “Per questo chiediamo udienza al ministro”, rimarca Bartoloni, “nel dibattito parlamentare è emerso il problema del rapporto tra politica e amministrazione, ma dietro i fatti ci sono le persone con dei diritti”. “Padoa Schioppa ha detto che la Gdf è stato un corpo separato dalla Stato. Prenda atto di quanto ha detto”, lo sfida Tisci, “e ci integri all’interno dello Stato democratico attraverso il rilascio della tutela sindacale”. Intanto, destituito dal governo, Speciale è stato convocato in qualità di comandante generale della Gdf dal ministro della Funzione pubblica, il 13 giugno, con le parti sociali, a discutere del rinnovo dei contratti delle Forze dell’Ordine e delle Forze di Polizia. Delle due l’una: o Luigi Nicolais ha firmato la convocazione prima della rimozione del generale, oppure non la condivide.