ITALIA OGGI, DOCUMENTO DURISSIMO DEL COBAR GDF DELLA LOMBARDIA CONTRO IL VICEMINISTRO VISCO: “FATTO PIÙ DI QUANTO RICHIESTO”

lunedì 09 luglio 2007

“Ha offeso la dignità di chi ogni giorno lotta contro l’evasione”

 

(di Emilio Gioventù)

 

Una ferita ancora aperta. Le parole del viceministro all’economia, Vincenzo Visco, rese tramite il suo avvocato di fiducia, il senatore Guido Calvi, sono state per la guardia di finanza una pugnalata al cuore. Questa volta non è in ballo la difesa dell’ex comandante generale del corpo, Roberto Speciale, destituito e sostituito con Cosimo D’Arrigo. Questa volta è in ballo “la tutela della dignità del personale della gdf in servizio nei reparti del corpo in Lombardia”. Visco il 28 giugno scorso avrebbe sostenuto che la decisione di avvicendare i vertici delle Fiamme gialle in Lombardia dipendeva “dai dubbi e dalle perplessità circa le condotte di alcuni comandi della guardia di finanza che non apparivano adeguatamente efficienti”. I finanzieri non ci stanno a sanguinare ancora sotto i colpi del viceministro e del ministro dell’economia Tommaso Padoa Schioppa. E dal Cobar lombardo della finanza arriva il grido di dolore che tenta di squarciare il silenzio nel quale si tenta di calare il caso Visco-Speciale. Dice il Cobar nella delibera 01/20/X, approvata all’unanimità lo scorso 5 luglio e firmata dal tenente colonnello Angelo Russo, che “tali affermazioni non screditerebbero solo i comandanti oggetto degli 'apprezzamenti' del viceministro, ma anche e soprattutto tutti gli uomini e le donne che quotidianamente, a costo di pesanti sacrifici e in condizioni di ristrettezze di mezzi, in quei reparti operano, conseguendo importanti risultati per l’istituzione e per il paese intero”.  Alle 'perplessità' di Visco, le Fiamme gialle rispondono con i fatti, ricordando che “gli obiettivi assegnati al comando regionale Lombardia nel 2006 erano 1.639 mentre quelli effettuati ammontano a 2.253 con un incremento quindi pari al 37,46% rispetto a quelli richiesti”. E per il futuro andrà ancora meglio, nonostante la spallata che ha terremotato la guardia di finanza, visto che “il dato tendenziale per il 2007 è già del 12,68% in più degli obiettivi assegnati”. Numeri contro parole. Ricordano ancora i finanzieri che “gli elementi di reddito recuperati a tassazione dal 2004 al 2006 sono aumentati del 76%”. E che “il totale degli importi recuperati a tassazione in Lombardia dalla guardia di finanza in materia di imposte dirette ammonta al 18% del valore nazionale e che il totale dell’iva dovuta-non versata contestata dai reparti della Lombardia ammonta al 16% degli importi contestati a livello nazionale”. Insomma, le Fiamme gialle “non meritano il pesante giudizio che sarebbe stato espresso dal viceministro”.

 

Fatti e non parole, si direbbe se anche i finanzieri parlassero per slogan. E i fatti per le Fiamme gialle sono anche “i sacrifici individuali del personale con altissimo senso del dovere e spirito di servizio”, ma anche “i tagli alle dotazioni effettuati dal governo in carica e da quello precedente” e soprattutto “le pesanti deficienze dell’organico”: in Lombardia la forza effettiva è inferiore dell’11% circa di quella organica prevista. Insomma, i finanzieri non ci stanno a fare da bersaglio. Se si dovesse rimarginare la ferita, in fondo basterebbe poco: “Affermare con forza che le qualità del personale della Lombardia non sono soltanto adeguate alle importanti sfide proposte ma costituiscono un valido punto di riferimento per la nostra istituzione, in termini di dedizione, professionalità e competenza”.

 

 


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