DECRETO LEGGE 112/2008, COMUNICATO STAMPA DEL DELEGATO COCER GDF MAURIZIO DORI: “NORME DEVASTANTI PER IL PERSONALE DELLE FORZE ARMATE E DI POLIZIA”

venerdì 04 luglio 2008

Pubblichiamo di seguito il testo del duro comunicato appena diffuso dal delegato del Cocer Guardia di finanza, luogotenente Maurizio DORI, sul contenuto delle disposizioni del decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008.

 

 

COMUNICATO STAMPA

DEL DELEGATO COCER GDF,

LUOGOTENENTE MAURIZIO DORI

 

“Se in questo modo si garantisce la sicurezza dei cittadini …"

 

San Bernardo di Chiaravalle pur avendo obbrobrio per ogni forma di violenza, diceva che ci sono delle guerre che, purtroppo, bisogna combattere. Sono quelle che servono a far trionfare la giustizia e l'equità contro i malvagi. Oggi ci dicono e ne abbiamo profonda consapevolezza, di essere in guerra contro ogni forma di criminalità, contro il degrado, contro il generale senso di insicurezza che pervade la nostra società ed il nostro Paese. Una guerra giusta, quindi. Alla quale siamo chiamati tutti noi, uomini e donne, appartenenti alle FF.PP e FF.AA. Noi che volontariamente abbiamo deciso indossare una divisa e di dedicare la nostra esistenza al servizio del prossimo. Sino, è bene ricordarlo e già questo ci differenzia dagli altri dipendenti della P.A., all'estremo sacrifico.

Ma per assicurare la sicurezza di tutti i cittadini, bisogna garantire che chi opera in questo delicato settore lo faccia sapendo di avere le spalle coperte per quanto concerne diritti e misure di sicurezza sociale, qualità della vita propria e dei congiunti.

Uomini e donne in divisa, indipendentemente dal colore della stessa, devono poter addestrarsi, aggiornarsi professionalmente ed, infine, operare al meglio, con serenità. Sapendo che chi rimane a casa, non sarà mai abbandonato a se stesso.

Conditio sine qua non di tutto ciò è il riconoscimento, non soltanto a parole ma con azioni concrete, della specificità degli appartenente alle FF.PP e FF.AA. in relazione al servizio che prestano al paese ed ai propri concittadini.

Per questi motivi non posso che esprimere piena e totale insoddisfazione per quanto contenuto DL 25 giugno 2008, n. 112.

Opinione condivisa e confermata da tutte le OO.SS e gli Organismi di Rappresentanza.

Da oltre sei anni sto svolgendo l'attività di rappresentante Cocer della Guardia di Finanza, organismo interno all'Amministrazione e non di tipo sindacale; ebbene mai come questa volta la demagogia ha preso il sopravvento colpendo tutti i cittadini. Sia coloro a cui è dovuta sicurezza che coloro che devono garantirla.

Da questo documento non emerge certamente una politica di attenzione nei confronti degli operatori in divisa.

Leggo che vi sono riduzioni di risorse per le assunzioni nelle FF.PP. soprattutto per coloro che provengono dai ruoli volontari delle FF.AA., peggioramenti nella tempistica della progressione economica, ed altre norme che, pur condividendone la ratio, appaiono vessatorie nei confronti del personale.

Per contro non si riesce a trovare traccia di impegno verso situazioni derivanti da patologie insorte per motivi di servizio.

Prendiamo ad esempio gli artt. 70, 71 e 72. Il primo concerne "L'esclusione di trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendente da causa di servizio". L'articolo comporta la soppressione di istituti giuridici come quello della cosiddetta "pensione privilegiata", che per gli appartenenti al Comparto Difesa e Sicurezza, costituiscono una forma parzialmente risarcitoria per coloro i quali hanno riportato lesioni, ferite, menomazioni nell'adempimento del proprio dovere.

Altrettanto sconcertante è quanto previsto dall'art. 71; "Assenze per malattia e per permesso retribuito dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni". Per i primi dieci giorni di malattia in un anno solare si procederà all'attribuzione del solo trattamento economico fondamentale con l'esclusione degli accessori benché fissi e continuativi.

Questa norma, è devastante per il personale FF.PP. e FF.AA. in quanto comporta la riduzione dello stipendio al 40%, in quanto per oltre il 60% è costituito proprio da indennità specifiche di impiego, di funzione e d'istituto.

Inoltre l'applicazione indiscriminata della norma colpisce anche a chi si è ammalato una sola volta nel corso dell'anno.

Infine, l'art. 72, "Personale dipendente prossimo al compimento dei limiti di età per il collocamento a riposo"; di fatto stabilisce una forma dio prepensionamento per coloro che si trovano a cinque anni dia limiti di età. Mediante presentazione di domande di esonero totale dal servizio con o senza disponibilità a svolgere mansioni di volontariato. I trattamenti economici sono rideterminati in ragione del 50% nel primo caso e del 70% nel secondo.

Inoltre, l'articolo prevede che le Amministrazioni possano risolvere il rapporto di lavoro con i propri dipendenti che abbiamo raggiunto i 40 anni di contribuzione, indipendentemente dal limite di età.

In sostanza, quanto contenuto nel D.L. sta, con un colpo di spugna, cancellando molti diritti acquisti.

Invece di andare avanti lungo la strada di una maggiore tutela per i lavoratori in divisa si sta procedendo in senso opposto.

Continuazione di quanto già espresso dal Governo dal 2001 al 2006. Evidenziando, quindi, come in questo documento non ci sia stata la benché minima considerazione alla tematica della Sicurezza e della difesa. Che pure è stata ed è un cavallo di battaglia dell'attuale Esecutivo.

Se da un lato non si può che condividere la politica di voler rendere funzionale e produttiva tutta la P.A. eliminando sprechi, comportamenti deficitari, disservizi e peggio, dall'altro non si può e non si deve considerare gli uomini e le donne in divisa alla stregua degli altri dipendenti pubblici.

È evidente che i Ministri competenti, in primis quello della Difesa, non riescono a mantenere ciò che hanno promesso. I tagli al Comparto sicurezza-difesa ammontano a 3,2 miliardi. Le cifre parlano chiaro.

 

Non si vuole alcun privilegio o impunità. Bensì, lo ribadisco ancora con forza e determinazione, il riconoscimento della nostra specificità. Che tenga conto dei particolari impegni a cui vengono chiamati.

O si riconosce una volta per tutte che il cittadino in divisa non è come tutti gli altri oppure se lo è, allora deve esserlo anche per quanto riguarda tutti i diritti sanciti e garantiti dalla nostra Carta Costituzionale.

Compresi quelli sindacali.

Non ci possono essere professionisti , nel senso più pregnante del termine, se non abbiamo un quadro risorse finanziarie sostanzioso per programmi di investimento, disponibilità di mezzi, tecnologie ed attrezzature, e livelli di formazione e aggiornamento atti a permettere lo svolgimento delle varie attività operative, nel nostro Paese o su scenari Internazionali.

 

Roma, 3 luglio 2008

 

LGT. MAURIZIO DORI 

Delegato Cocer Guardia di Finanza                                                

 

 


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