GUARDIA FINANZA: COMMEMORATO A CEMBRA APPUNTATO GOTTARDI - SICUREZZA: MANGANELLI, PARTECIPATA E NON MILITARIZZATA. SI' ALLA COLLABORAZIONE CON CITTADINI, MA RESTA INCERTEZZA PENA

lunedì 23 febbraio 2009

GUARDIA FINANZA: COMMEMORATO A CEMBRA APPUNTATO GOTTARDI

(ANSA) - TRENTO, 23 FEB - Con una cerimonia religiosa nella Chiesa parrocchiale di Cembra, e' stato commemorato oggi il settimo anniversario della morte dell'appuntato della Guardia di Finanza Stefano Gottardi, morto il 20 febbraio 2002 travolto da una slavina mentre era impegnato nella ricerca di un turista disperso in alta Val Senales.
''Per l'eccezionale coraggio, il generoso ardimento, lo straordinario sprezzo del pericolo e l'altissimo senso del dovere dimostrati nella circostanza - ricorda la Guardia di Finanza - il Capo dello Stato gli ha concesso la 'Medaglia d'oro al valor civile'''.

SICUREZZA: MANGANELLI, PARTECIPATA E NON MILITARIZZATA /ANSA
SI' ALLA COLLABORAZIONE CON CITTADINI, MA RESTA INCERTEZZA PENA
(Dell'inviata Michela Suglia)

(ANSA) - MODENA, 20 FEB - Il suo motto e' la ''sicurezza partecipata'', e non solo nel senso di collaborazione tra forze dell'ordine e istituzioni. Per spiegarlo meglio, il capo della Polizia Antonio Manganelli la chiama allora ''sicurezza civica'', garantita cioe' coinvolgendo anche cittadini, associazioni di categoria, volontariato. E' questa ''l'unica ricetta possibile oggi'' contro degrado e insicurezza. Non la militarizzazione che ''genera le paure'', anziche' attenuarle.
Il numero uno della Polizia lo dice a Modena, alla Fondazione Marco Biagi, durante un convegno sulla videosorveglianza organizzato dall'Universita'. Nel frattempo a Roma il Consiglio dei ministri approva il decreto legge 'anti stupri' che, tra l'altro, apre alla possibilita' di 'ronde' non armate. Manganelli pero' evita il termine. Ricorre a espressioni ampie e soft e fa l'esempio delle associazioni contro il 'pizzo'.
''Il commerciante da solo ha paura - spiega - Ma quello che si associa, in virtu' della collaborazione con il partenariato tra forze di polizia e associazioni, e' piu' forte''. Ma 'ronde' a parte, su un punto Manganelli e' chiarissimo: no alla militarizzazione. ''In un Paese blindato viviamo impauriti, non rassicurati'', dichiara. Servono, invece, ''risposte di legalita''' e interventi a monte, dice Manganelli senza specificare quali, perche', aggiunge,''noi forze di polizia non suggeriamo'' ma ''rispettiamo e applichiamo''.
Cosi' si potra' incidere sulla falla della certezza della pena. Per il prefetto, infatti, in Italia ''non solo non esiste la certezza della pena ma esiste un'assoluta certezza dell'incertezza della pena'' . Parole che gli valgono l'applauso della platea. Allora richiama il caso del romeno arrestato per lo stupro di una quattordicenne a Roma: autore di ''tre fatti gravi'', e' stato fermato tre volte in 14 giorni - ricorda – ma ancora libero e non rimpatriato. Segno che ''qualcosa non torna'', e che per di piu' ''alla fine non e' colpa di nessuno'', ne' della polizia ne' della magistratura. Percio' ben venga, secondo Manganelli, l'allungamento dei tempi di identificazione dei clandestini in vista della loro espulsione. ''Quando i tempi tecnici di 60 giorni previsti dalla legge non sono sufficienti, secondo me un tempo supplementare e' assolutamente giustificato e opportuno''.
La giornata modenese del prefetto si conclude in questura, dove inaugura il nido aziendale 'La pantera azzurra'. E' il terzo in Italia e ospitera' 20 bambini. Una ventina di uomini in divisa (precisamente 25), sono invece quelli che i sindacati di polizia gli rivendicano, perche' promessi ma mai arrivati. Non e' cosi' per Manganelli: ''I 25 sono gia' da tempo a Modena'', assicura. (ANSA).
 


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