CARABINIERI, MANCANO CARTA E BENZINA MA IL COMANDO SPENDE MILIONI IN TIMBRI (LIBERAZIONE)

sabato 13 giugno 2009

Liberazione - 12 giugno 2009

Costerà un sacco di soldi, il ritorno dei Carabinieri alle Legioni, almeno cinque milioni di euro e pare che nessuno - nelle caserme in cui scarseggia tutto - abbia capito perché. Il comando generale, al 195° compleanno della Benemerita ha annunciato in sordina questo esoso provvedimento amministrativo «difficilmente comprensibile alla luce dei gravi tagli al Comparto Sicurezza e Difesa e vista la mancanza cronica di risorse per pagare i mezzi, il personale, gli straordinari, le divise e le necessità degli uffici», fa sapere il Sinacc, il sindacato dei carabinieri (in congedo, visto che l’Arma è composta da cittadini di serie B dal punto di vista dei diritti dei lavoratori).
Insomma mancano i soldi, i sindacati di polizia denunciano il rischio “chiusura” di numerosi commissariati ma lo Stato Maggiore dell’Arma preferisce cambiare i “timbri” anziché mettere benzina nelle volanti. Le Legioni dei Carabinieri c’erano già e siccome poteva capitare che in una Regione ce ne fossero anche due, nel 1992 vennero introdotti i Comandi Regione che assorbirono i Comandi di Brigata e di Legione, entrambi soppressi. Fonti dell’Arma hanno fatto sapere che questa decisione comporterà una spesa di circa tre milioni di euro, ma secondo alcune stime del Sinacc il costo oscillerebbe, invece, tra i 5 ed i 7 milioni di euro viste le costose operazioni amministrative e burocratiche.
Timbri e targhe e scartoffie che potrebbero andare a marcire in soffitta al più presto visto che lo stesso ministro di Polizia, Maroni, ha ipotizzato un accorpamento delle forze di polizia per evitare “doppioni”. L’Arma sembra che si riorganizzi invece in modo autonomo in una direzione diametralmente opposta «per riaffermare la militarità dei carabinieri - conclude il Sinacc - a dispetto del coordinamento delle forze di polizia e soprattutto ritornare ad un modello anacronistico di organizzazione moltiplicando, in futuro, i comandi e piazzare i numerosi generali a spasso. Con buona pace del Cocer Carabinieri che non ha aperto bocca su questa decisione».
 

Francesco Cecchini


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