L’UNIVERSITÀ AQUILANA VA DIFESA. LA CASERMA DELLA SCUOLA DELLA GUARDIA DI FINANZA RAPPRESENTA LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI (CONQUISTE DEL LAVORO)

sabato 20 giugno 2009

Conquiste del lavoro di mercoledì 17 giugno 2009

L’Università aquilana va difesa

Roma (nostro servizio). Una città universitaria, nata nel ’400. L’Aquila da circa 600 anni ha trasmesso sapere alle nuove generazioni. Eprima del terremoto del 6 aprile nelle sue aule erano ospitati 27.168 studenti divisi in nove corsi di laurea. Oggi a distanza di quelle terribili ore che hanno visto coinvolti anche 29 giovani morti sotto le macerie della casa dello studente la Cisl abruzzese chiede di intervenire rapidamente, e con scelte funzionali, o l’Università dell’Aquila sarà sottoposta ad un forte ridimensionamento.
Maurizio Spina, segretario generale dell’Usr e Rosaria Bucci, segretaria generale della Cisl Università regionale lanciano l’allarme. ”Gli eventi sismici che hanno colpito L’Aquila ed il suo territorio - spiegano - impongono una riflessione pacata e razionale. Unariflessione che parte dalla vocazione universitaria della città che, dopo aver perso negli anni scorsi quasi completamente il polo elettronico, ha riposto molte delle sui speranze di sviluppo e di risorse nell’Ateneo”. C’è poi il polo di eccellenza che la stessa Università, sostengono Spina e Bucci, rappresenta in termini di ricerca scientifica e di applicazioni tecnologiche. Il sisma non deve interrompere questo rapporto di simbiosi con la città. ”Un’Università dislocata su tutto il territorio regionale in mille rivoli, in mille sedi - spiegano i due sindacalisti - non giova alla causa dell’Aquila né alla sua ripresa. In più, le strutture messe a disposizione degli studenti non sempre rispondono alle loro esigenze”.
Superato il momento dell’emergenza, la Cisl ritiene opportuno un atteggiamento di grande attenzione e responsabilità da parte di tutti. Un percorso unico ed obbligato per ritrovare quella normalità di sviluppo e di eccellenza che il terremoto del 6 aprile ha compromesso.
”Ritrovare la normalità - proseguono Spina e Bucci - e, soprattutto, ricostruire una solida realtà universitaria cittadina passa attraverso la dislocazione in poche sedi dove si possa fare didattica e ricerca che risponda alla richiesta di residenzialità proveniente dagli studenti che provengono da fuori”. In questo contesto la caserma della Scuola della Guardia di Finanza rappresenta, per la Cisl, la soluzione di buona parte dei problemi.
Essa è stata per L’Aquila l’unico baluardo positivo in una realtà drammaticamente segnata e lo sarà ancora nei prossimi giorni come luogo ”sicuro” dove sarà ospitato il vertice del G8. ”Per evitare il rischio concreto di una fuga in massa di iscritti - evidenziano i segretari generali della Cisl Abruzzo e della Cisl Università regionale - e per ridare una speranza di ripresa economica del territorio è opportuno pensare che tale struttura possa ospitare l’Ateneo e, soprattutto, divenire il primo nucleo residenziale per gli studenti”. La decisione va inserita in un piano organico affiancata da una riorganizzazione del trasporto, anche ferroviario, che faciliti i collegamenti, soprattutto con la fascia costiera della regione. Per la Cisl la Regione Abruzzo dovrebbe rimodulare le politiche per il diritto alla studio in tal senso, tenendo maggior conto delle necessità degli studenti dell’Università aquilana, veicolando maggiori risorse e redigendo un programma di sviluppo, di facilitazioni ed agevolazioni.
Intanto, la Regione Lombardia dà una mano a quella abruzzese. È stato firmato, ieri, a L’Aquila un accordo di programma operativo finalizzato alla realizzazione di una residenza universitaria e alla fornitura di moduli prefabbricati per scuole primarie del capoluogo abruzzese.
Luca Tatarelli
 


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