INTERVENTO DEL SEGRETARIO GENERALE DI FICIESSE, CARLO GERMI, SULLA QUESTIONE APERTA NEL FORUM RELATIVA ALLE CANDIDATURE ALLE AMMINISTRATIVE

venerdì 19 giugno 2009

INTERVENTO DEL SEGRETARIO GENERALE DI FICIESSE, CARLO GERMI, SULLA QUESTIONE APERTA NEL FORUM RELATIVA ALLE CANDIDATURE ALLE AMMINISTRATIVE

Non ho avuto modo in questi giorni di seguire il FORUM e solo oggi leggo i contenuti del TOPIC relativi ai commenti sull’ elezione o comunque la partecipazione alle recenti competizioni elettorali di soci iscritti a Ficiesse e/o rappresentanti del personale della Guardia di Finanza, eletti nei vari Organismi.
Ritengo opportuno intervenire nella discussione che, secondo il mio parere, si è sinora sviluppata con contenuti validi, ma che non tengono conto di vari approfondimenti che il Direttivo di Ficiesse ha condotto in questi anni in occasione delle varie elezioni che si sono svolte.
I primi anni effettivamente l’ Associazione ha dovuto affrontare diversi difficili momenti per cui il problema che ci stiamo ponendo era certamente nell’ aria, ma non ancora concreto; col tempo, a seguito dell’ amara constatazione che senza “partenrs” politici che appoggiassero le nostre proposte non eravamo neppure presi in considerazione e ancor più rendendoci conto che gli “amici” politici pre-elettorali diventavano timidi sostenitori se non oppositori una volta eletti, abbiamo valutato l’ opportunità che chi se la sentiva era opportuno scendesse in campo personalmente.
In definitiva il concetto è il seguente: alcuni scopi principali che l’ Associazione si prefigge passano attraverso l’ approvazione di norme che sono soggette al vaglio della politica, se la politica, per ragioni che qui non affronto, non intende risolvere nel senso auspicato dall’ Associazione, allora l’ Associazione deve portare suoi rappresentanti nella politica.
E’ un progetto ambizioso, che capisco, fa sorridere gli scettici e fa affermare a qualcuno “ma dove vogliono andare”!, tuttavia è un tentativo che abbiamo ritenuto opportuno effettuare.
E’ altrettanto chiaro che la “politica” il più delle volte respinge l’ estemporaneo, colui che viene e magari prendendo il posto di qualcuno che pazientemente ha atteso da tempo quell’ occasione, pretende di essere eletto in forza di quell’ ideale, spesso non compreso a fondo, che sostiene.
Ecco che allora, pazientemente qualcuno, e qui faccio un nome per tutti, DORI, segretario nazionale di Ficiesse, ha saputo interpretare intelligentemente il pensiero espresso: entrare in politica cominciando dal territorio, dalle realtà locali, là dove i problemi si presentano e si devono risolvere.
Ma davvero qualcuno può pensare che ciò che ha fatto a Modena DORI, nel mandato di Consigliere comunale che ha appena terminato, lo ha potuto portare a termine perché è un appartenente alla Guardia di Finanza, o ancora perché è un rappresentante del personale della Guardia di finanza, addirittura a livello Centrale?, no, quello che ha potuto fare DORI, e i fatti concreti non devo certo esporli io, lo ha fatto perché consigliere del partito di maggioranza al Comune di Modena.
La stessa cosa vale per altri che nel tempo e in vari ambiti si sono impegnati per portare avanti problematiche di interesse generale.
Sin qui ci siamo riferiti a soci di FICIESSE, ma il ragionamento vale anche per coloro che candidandosi quali Rappresentanti, a vari livelli, si sono impegnati in un settore particolarmente delicato che, come da più parti sostenuto, necessita di ampia rivisitazione.
Questa rivisitazione che molti chiamano ed intendono Riforma, passa, come abbiamo ampiamente sperimentato nelle legislature passate, attraverso il Parlamento, in altre parole, attraverso la “politica”. Abbiamo visto come questa sia particolarmente sensibile alle sirene degli “Stati Maggiori”, che vedono nella Riforma della Rappresentanza una occasione per riguadagnare il terreno sinora perso grazie all’ impegno dei tanti Rappresentanti che hanno, dal 1978 ad oggi, lottato per allargare i diritti del personale militare, e quindi l’ opportunità che rappresentanti siano all’ interno della politica per sensibilizzarla e controbilanciare le spinte conservatrici degli “Stati Maggiori”. Qui il passaggio per gli Enti Territoriali deve essere considerato quale passaggio obbligato per chi non proviene da ambiti normalmente vicini ai partiti, ideale sarebbe essere e lavorare direttamente in Parlamento quale Deputato o Senatore, non importa di quale Partito, essenziale è avere presente il mandato affidato dagli elettori.
E qui è il punto debole del nostro mondo, la frammentarietà, la litigiosità, il perdersi dietro falsi,o parziali obiettivi, il non capire che il raggiungimento di alcune posizioni aprirebbe e risolverebbe automaticamente decine di situazioni a quelle collegate. Pur essendo circa 300.000 soggetti non riusciamo ad inviare nostri rappresentanti in Parlamento: questa è la situazione sulla quale dovremo riflettere e cercare di individuare rimedi e soluzioni.
In definitiva ben vengano soggetti che intendono spendersi su questi fronti, anche contemporaneamente, il limite secondo me, può essere dettato solo dalla umana resistenza e dalla capacità di resistere alle diverse sollecitazioni che potrebbero essere esercitate.
Merito quindi ai soci Ficiesse ed ai rappresentanti che con sacrificio e con risultati verificabili si impegnano nei vari ambiti, demerito a coloro che soci o rappresentanti “servendosi” delle loro posizioni riescono ad entrare in politica “dimenticandosi”, colpevolmente della loro provenienza.
Infine auguri di buon lavoro a tutti i militari della Guardia di Finanza che sono stati eletti nella varie cariche amministrative delle ultime elezioni nelle varie provincie e comuni italiani.

Un saluto cordiale a tutti

Carlo GERMI
 


Tua email:   Invia a: