OCCORRE UNA SERIA RIFLESSIONE SUL TEMA DELLA SICUREZZA. UNIFICAZIONE DELLE FORZE DI POLIZIA, UN PAESE AL BIVIO FRA TRADIZIONALISMI ED EFFICIENZA (Liberazione)

domenica 25 ottobre 2009

Liberazione del 24 ottobre 2009

Occorre una seria riflessione sul tema della sicurezza

di Alessandro Leoni* ed Enzo Jorfida**

Martedì 20 ottobre si è svolto a Treviglio, provincia di Bergamo, un importante e significativo Convegno organizzato dall' Associazione carabinieri in servizio Pastrengo con l'ausilio del Coisp (Coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forze di polizia) sul tema "Unificazione delle forze di polizia, un paese al bivio fra tradizionalismi ed efficienza".
L'occasione, al di là del pur attuale e importante tema all'ordine del giorno, è stata particolarmente qualificante per cogliere l'ennesimo segnale del malessere che imperversa fra gli operatori dei settori, tanto importanti per la vita politica e civile della collettività, quali, appunto, quelli della sicurezza e della difesa.
Se l'argomento del superamento della più palese delle disfunzioni che caratterizzano la materia "soggetti e strumenti dell'ordine pubblico", cioè la contemporanea esistenza di ben "sei" distinti apparati civili e militari (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia penitenziaria e recentemente Guardia Costiera), non può essere valutato come questione secondaria, il dibattito sviluppatosi nella bella sala dell'Auditorium della Cassa Rurale di Treviglio ha fatto emergere anche l'insieme delle problematiche che, non da oggi, travagliano lo specifico comparto della sicurezza ed assieme a questo l'intera vita civile e democratica della nostra Repubblica.
Dai numerosi e qualificati interventi sono emerse le storture più eclatanti che vanno dallo sperpero di denaro pubblico (…solo l'ultima "trovata" dell'attuale governo per quanto riguarda la denominazione delle unità dei Carabinieri, ovvero il ritorno alla denominazione "Legioni", sostituita anni fa da "Regioni", sarebbe costata circa "cinque" milioni di euro!), al mantenimento di assurdi e medioevali privilegi per le alte gerarchie militari, fino alla negazione di ogni elementare diritto per i subordinati in nome di una reazionaria e irrazionale concezione feudale della, pur necessaria, gerarchia! Dunque disfunzionalità, sperpero, privilegi di casta, arbitrio, inquinamenti antidemocratici, ecc. risultano essere, ancora, le caratteristiche più evidenti del mondo militare e dei corpi civili armati dello stato nel nostro Paese.
In tale contesto non sono mancate le critiche all'involuzione della vita politica italiana, nella quale, ormai, regna solo l'apparenza, la più stupida e gretta demagogia, l'ignoranza più grossolana, il pressapochismo dilettantesco, il tutto condito da rozzo e volgare opportunismo e corruzione. A fronte di tutto ciò l'impegno di una minoranza di operatori, civili e con le stellette che eroicamente (il termine è, in questo caso, pienamente dovuto) continuano a battersi per la qualità del servizio alla collettività e per la dignità umana e professionale dei cittadini in divisa.
Importante, dunque, risulta essere la rottura dell'isolamento di queste componenti coscienti ed attive rispetto al mondo politico e istituzionale, non è un caso che al convegno di Treviglio l'unica forza politica presente, fisicamente, fosse il Prc, mentre dal maggiore partito dell'opposizione (almeno formalmente) parlamentare, il Pd, è giunto un messaggio di caloroso sostegno a firma di un deputato autoidentificatosi quale "radicale" (pannelliano).
Sulla base di quanto sopra esposto riteniamo che nei prossimi mesi il Prc, o per meglio dire la costituenda Federazione, dovrà trovare tempo e modo di organizzare un serio momento di analisi, riflessione ed elaborazione programmatica sull'intera materia riguardante sia il concetto e gli strumenti di una "sicurezza" che non sia lo slogan dietro al quale voler trasformare l'Italia in uno Stato di polizia o in una specie di Far West nonché affrontare l'altrettanto importante tema della difesa, senza metafisiche aspirazioni, né subalterne accettazioni di filosofie estranee non solo alla natura della nostra Costituzione democratica antifascista repubblicana, ma anche agli effettivi, reali e materiali interessi della nostra collettività nazionale.

*responsabile nazionale Apparati dello Stato (PRC)
**comitato politico nazionale (PRC)


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