IL COMANDANTE GENERALE DELLA GDF IN AUDIZIONE AL SENATO: RIORDINO, INDENNITA’ DI COMANDO E RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA ALCUNI DEI TEMI TRATTATI

venerdì 20 novembre 2009


Legislatura 16º - 4ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 98 del 10/11/2009


DIFESA (4ª)

MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2009
98ª Seduta

Presidenza del Presidente
CANTONI

Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il Comandante generale del Corpo della Guardia di finanza, generale di corpo d'armata Cosimo D'Arrigo, accompagnato dal generale di brigata Giuseppe Zafarana e dal colonnello Antonio Sebaste.


La seduta inizia alle ore 15,10.


SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il presidente CANTONI comunica che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, sono state chieste l’attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione radiofonica e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.

Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

Il PRESIDENTE avverte che la pubblicità della seduta sarà inoltre assicurata attraverso la resocontazione stenografica, che sarà disponibile in tempi rapidi.


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla condizione del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia ad ordinamento militare: audizione del Comandante generale del Corpo della Guardia di finanza

Riprende l’indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 4 novembre scorso.

Il generale D’ARRIGO rileva preliminarmente che la Guardia di finanza rappresenta un modello -unico in Europa- di Forza di polizia specialistica a ordinamento militare, con competenza generale per la prevenzione e la repressione degli illeciti economici e finanziari. Tale caratterizzazione si concretizza, in partIcolare, in una missione incentrata nella tutela degli interessi finanziari dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali e dell’Unione Europea, nel presidio del segmento economico, e nelle attività concorsuali rispetto alle altre Forze di polizia in tema di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché, rispetto alle Forze armate in materia di difesa militare. Da ciò discende una connotazione altamente qualificata e professionalizzata nelle materie giuridiche, economiche e finanziarie che si esplica attraverso funzioni di polizia giudiziaria, di polizia tributaria e di pubblica sicurezza e che si concretizza nelle diverse tipologie di servizio svolte dal Corpo, ivi compresa quella espletata in mare.
Sulla base di tali premesse, la condizione del personale assume un ruolo fondamentale, in quanto la motivazione, la professionalità, il benessere e la coesione rappresentano condizioni imprescindibili per conferire all’istituzione piena funzionalità ed efficienza. In tale ottica assumono una prioritaria importanza i meccanismi di sviluppo della carriera, il trattamento economico, l’attenzione alla preparazione e all’aggiornamento professionale, una politica di impiego in grado di coniugare le esigenze dell’amministrazione con quelle dei singoli e le disponibilità infrastrutturali e tecnologiche.
Con riferimento, quindi, alla motivazione del personale, osserva che un ruolo centrale è rivestito dalle aspettative che gli appartenenti al Corpo ripongono nel miglioramento dei propri profili di carriera e del relativo trattamento economico. Al riguardo, la Guardia di finanza ha sempre valutato positivamente l’avvio di un progetto di riordino delle carriere, richiedendo il suo pieno coinvolgimento in tutti i lavori interforze e governativi della specie affinché si potesse pervenire ad una soluzione armonica ed equilibrata. In particolare, nel corso dell’attuale legislatura sono ripresi i lavori tra le amministrazioni facenti parte del comparto sicurezza e difesa, muovendo dallo schema generale di cui al disegno di legge n. 3755 della scorsa legislatura ed al fine di addivenire a un testo di legge-delega pienamente condiviso. Inoltre, sempre in sede di riordino dei ruoli e delle carriere occorrerà, porre rimedio alle situazioni di disallineamento (determinatesi, all’indomani dell’entrata in vigore del decreto-legge n. 136 del 2004), tra i marescialli delle Forze armate e gli ispettori dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo, a svantaggio di questi ultimi.
Particolare rilevanza, sotto l’aspetto motivazionale, assume poi il trattamento economico, considerato che le prestazioni lavorative richieste al personale del Corpo si caratterizzano, tra l’altro, per l’elevato bagaglio tecnico richiesto ai singoli in materie particolarmente complesse. In proposito, l’oratore sottolinea che, nel tempo, i militari delle varie categorie, con particolare riferimento agli ufficiali e agli ispettori, acquisiscono un patrimonio di conoscenze talmente poliedrico, raffinato e specialistico da renderli notevolmente appetibili sul mercato del lavoro, con il conseguente costante pericolo che possano essere sottratti alla disponibilità del Corpo a causa delle migliori condizioni retributive e di stabilità di sede offerte dal contesto civile.
Tale, delicata questione è stata sollevata in più circostanze sia dalle amministrazioni interessate che dalle rappresentanze del personale, e sarebbe auspicabile intraprendere le necessarie iniziative affinché sia introdotta nell’ordinamento una norma in grado di soddisfare le predette, specifiche esigenze. Inoltre, in aggiunta alla più generale problematica del riconoscimento della "specificità" del Corpo, appaiono meritevoli di particolare attenzione due aspetti ulteriori: il rinnovo del contratto per il biennio economico 2008-2009, le cui trattative si sono interrotte, e l’esigenza di dare attuazione a quanto disposto dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 164 del 2002, in ordine all’indennità di comando terrestre, che permetterebbe di perequare i militari del Corpo sia con quelli delle Forze armate (già beneficiari della medesima indennità), sia con quelli delle Forze di Polizia impiegati nel comparto navale (che fruiscono di una indennità supplementare di comando navale).
Strettamente connessa alla problematica economica è anche quella del trattamento previdenziale del personale, dove la necessità di contenere la spesa ha reso indispensabile il ricorso a forme di previdenza complementare. Nel dettaglio, la necessità di dare al più presto attuazione alla previdenza complementare per gli appartenenti al Comparto risulta particolarmente evidente ove si consideri che, a seguito della cosiddetta "riforma Dini", le classi di personale più giovane risultano penalizzate da un meccanismo previdenziale di natura contributiva insufficiente a garantire, all’atto del congedo, l’erogazione di un adeguato trattamento pensionistico.
Relativamente, quindi, alla disciplina del trattamento economico e normativo del personale impegnato nelle missioni internazionali, l’oratore rileva che essa è recata da apposite disposizioni che inserite di volta in volta nell’ambito dei provvedimenti legislativi con cui periodicamente si dispone il finanziamento delle missioni internazionali. Tali disposizioni hanno, però, un’efficacia limitata nel tempo e sono fonte, altresì, di incertezze sulle regole applicative e di criticità di coordinamento che non garantiscono uniformità di trattamento del personale delle varie Forze Armate e Forze di Polizia.
Il generale D’Arrigo passa successivamente ad illustrare le problematiche inerenti la professionalità del personale, osservando che il possesso di un adeguato bagaglio di conoscenze in campo giuridico, economico e finanziario rappresenta il presupposto di base affinché l’Istituzione possa adempiere le proprie missioni a tutela del bilancio nazionale e dell’Unione Europea. In particolare, la Guardia di finanza provvede alla formazione di base delle varie categorie di personale attraverso cicli addestrativi differenziati e calibrati in ragione degli specifici compiti che esse dovranno assolvere nell’esercizio delle funzioni. Le attività che si svolgono negli istituti di istruzione sono articolate in lezioni in aula, esercitazioni pratiche, partecipazione a conferenze, spazi dedicati all’educazione fisica e allo sport, nonché, soprattutto, in periodi destinati allo studio delle materie previste dagli ordinamenti didattici dei vari corsi. Sotto il profilo infrastrutturale, gli interventi di adeguamento degli istituti di formazione sono poi stati ispirati a moderni criteri di funzionalità degli ambienti alloggiativi, di lavoro e di studio.
Sulla base di queste premesse, viene elaborato dallo Stato maggiore un piano della formazione, in cui vengono programmati i corsi informativi, di aggiornamento, di qualificazione, di specializzazione e di abilitazione da svolgere presso gli Istituti di istruzione deputati alla post formazione. Nel dettaglio, la Scuola di Polizia tributaria organizza corsi prevalentemente nell’area della polizia economica e finanziaria e delle lingue straniere, mentre il Centro di addestramento e di specializzazione di Orvieto e la Scuola alpina di Predazzo sono gli istituti di riferimento per la polizia di sicurezza. Analogamente, il Centro Aeronavale di Specializzazione di Gaeta cura l’organizzazione dei corsi di post formazione per il comparto aeronavale. Inoltre, grazie alla metodologia di e-learning, è stato possibile incrementare di più del 100 per cento il numero complessivo dei discenti negli ultimi 3 anni, passando da 14.636 unità nel 2007 a 20.121 frequentatori nel 2008, per arrivare, infine, a 30.408 militari nel corrente anno. In ogni caso, l’e-learning svolge sempre una funzione complementare rispetto alla formazione tradizionale, in quanto consente di uniformare la preparazione del personale sulle parti più nozionistiche dei corsi e di lasciare all’aula l’approfondimento delle tematiche più articolate: il blended learning, corrispondente, per l’appunto, alla combinazione tra attività on line e corsi residenziali, costituisce, peraltro, il prossimo obiettivo del 2010 nel sistema della formazione della Guardia di finanza.
Con riferimento alle condizioni di vita e di lavoro, l’oratore pone preliminarmente l’accento sul rilevante deficit di personale rispetto alle dotazioni organiche fissate per legge: nei ranghi della Guardia di finanza risulta, infatti, un disavanzo complessivo di 5.748 militari, pari all’8,4 per cento della forza organica, cui si affianca il preoccupante aumento degli esodi, legato soprattutto ai numerosi congedi a domanda di coloro che hanno maturato diritto a pensione sulla base del previgente sistema contributivo. Ciò rende indispensabile l’immediato ripristino del turn over al fine -quanto meno- di non aggravare l’attuale carenza. Le insufficienti risorse rispetto alle dotazioni di legge influenzano, poi, in modo rilevante le condizioni di lavoro del personale, con moltissimi reparti (ubicati soprattutto al nord) costretti a lavorare costantemente al limite delle proprie capacità operative e talora in condizioni emergenziali.
Relativamente al patrimonio immobiliare, rileva quindi che il Corpo dispone attualmente di soli 2.000 alloggi (1.437 riservati agli incarichi svolti e 563 in temporanea concessione), che giungeranno a essere quasi 2.400 al termine del programma di potenziamento infrastrutturale in corso. A questi si aggiungono circa 800 unità abitative nella disponibilità di appartenenti al Corpo a seguito di iniziative adottate in ambito locale. Si tratta, tuttavia, di una dotazione assolutamente insufficiente in rapporto alle oltre 68.000 unità che compongono la forza organica della Guardia di finanza, e, proprio in ragione di ciò, è stata disposta la costituzione, nell’ambito dello Stato Maggiore, una cabina di regia con lo scopo di sviluppare una politica volta ad incrementare il patrimonio alloggiativo, ad agevolare il personale nel reperimento di alloggi da acquistare ed a ridurre il disagio conseguente ai trasferimenti. Alla luce delle criticità evidenziate, il Corpo ripone pertanto grandi speranze nelle iniziative che l’Esecutivo sta adottando sul versante legislativo. Infatti, il Governo ha sottoscritto - tra le altre - due dichiarazioni con le quali si è impegnato a promuovere idonee iniziative al fine di consentire alle cooperative edilizie composte da appartenenti alle Forze armate e di polizia di ottenere l’assegnazione gratuita di terreni, nonché di immobili dismessi o in via di dismissione da parte del Ministero della difesa, e ad assumere le iniziative necessarie per la predisposizione di un piano pluriennale per la realizzazione e l’assegnazione di alloggi di servizio per il personale del Comparto sicurezza e difesa.
Grande rilevanza hanno, altresì, le iniziative adottate dal Corpo per l’osservanza di tutte le prescrizioni vigenti in tema di salubrità e sicurezza dei luoghi di svolgimento del servizio, nonché in tema di risparmio energetico, oltre a diverse sono azioni mirate a garantire un’adeguata assistenza al personale sotto il profilo economico, sanitario, psicologico e legale.
Per quanto attiene alla condizione del personale femminile, osserva quindi che le donne hanno rappresentato circa il 25 per cento dei candidati ai concorsi per l’arruolamento nell’ultimo triennio, con una percentuale di vincitrici attestatasi intorno al 20 per cento. La componente femminile non incorre, poi, in alcuna disparità di trattamento rispetto a quella maschile in tema di avanzamento, mentre, sotto il profilo dell’impiego, le donne sono inserite in tutti i contesti lavorativi, sia di staff che operativi, ed anche in tema di mobilità non si rilevano particolari criticità.
Relativamente al fattore della coesione, risultante dalle motivazioni, dal costante desiderio di migliorare e dal senso di appartenenza del personale, l’oratore precisa che un ruolo fondamentale è svolto dalla particolare la condizione di militarità del Corpo, che contribuisce in maniera determinante alla compattezza e alla coesione dell’Istituzione. Lo status militare determina infatti l’accentuazione dei doveri del personale, per il cui puntuale assolvimento l’ordinamento ha apprestato forme di garanzia particolarmente stringenti nell’interesse generale. A tali obblighi si uniscono poi le incombenze connesse alle qualifiche rivestite dal personale nel campo della polizia giudiziaria, della pubblica sicurezza e della polizia tributaria, cui sono correlate elevate responsabilità ad ogni livello, che permangono anche oltre l’orario di servizio. In tale contesto rileva anche l’esigenza di effettuare un’adeguata rivisitazione dei codici penali militari, con l’esplicita contemplazione del concerto del Ministro dell’economia e delle finanze (da cui il Corpo dipende), ai fini dell’adozione dei pertinenti provvedimenti attuativi, e facendo sì che l’opera di armonizzazione con il diritto penale comune investa anche le previsioni penali militari collocate all’esterno del sistema codicistico (come la collusione in contrabbando).
Sempre relativamente al tema della coesione, sottolinea sa ultimo il ruolo della rappresentanza militare, i cui organi svolgono una funzione fondamentale nella valutazione della condizione del personale, osservando altresì che la revisione delle norme a fondamento dell’istituto, ancorché urgente e necessaria, dovrebbe tenere conto di quanto sottolineato dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 449 del 1999 in ordine alla compatibilità con i caratteri di coesione interna e neutralità dell’ordinamento militare. In ragione di ciò, appare necessario che gli organi di rappresentanza mantengano la propria autonomia nell’esame delle questioni di pertinenza del Corpo e che la relativa autorità di riferimento rimanga il Comandante generale, unico responsabile verso il Ministro dell’economia e delle finanze per la risoluzione delle problematiche sollevate dai delegati.

La senatrice PINOTTI (PD) osserva che la contemporanea presenza in mare, con compiti analoghi, di unità appartenenti a Corpi e Forze armate differenti potrebbe dar luogo ad inopportune sovrapposizioni.
Pone quindi l’accento sia sul rilevante contributo fornito dalla Guardia di Finanza nelle operazioni internazionali, sia sulla necessità di riforma della legislazione penale militare.

Replica il generale D’ARRIGO, osservando che la particolare situazione di contemporaneo intervento di più unità navali con compiti analoghi è riscontrabile solo a largo dell’isola di Lampedusa al fine di fare più efficacemente fronte al fenomeno dell’immigrazione clandestina. In tutti gli altri contesti, invece, la Guardia di finanza, le Capitanerie di porto e la Marina militare operano secondo le loro specifiche attribuzioni.

Poiché nessun altro chiede di intervenire il presidente CANTONI, dopo aver ricordato che ciascun Commissario potrà comunque far pervenire anche dei quesiti scritti al generale D’Arrigo, ringrazia lo stesso per essere intervenuto, dichiarando contestualmente conclusa l’odierna procedura informativa.

Il seguito dell’indagine conoscitiva è quindi rinviato.


La seduta termina alle ore 16,10.

 


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