SPEDIZIONE MERCI, ARRESTATI FINANZIERI E DOGANIERI A BARI - FRANCIA: SUICIDI SUL LAVORO, RENAULT CONDANNATA

martedì 12 gennaio 2010

SPEDIZIONE MERCI, ARRESTATI FINANZIERI E DOGANIERI A BARI
(ANSA) - BARI, 12 GEN - Non avrebbero controllato le merci in
uscita dall'Italia e dirette verso Paesi extracomunitari o
avrebbero omesso di segnalare eventuali infrazioni. A
conclusione di indagini, avviate nel 2006, militari della
guardia di finanza hanno per questo arrestato otto persone, tra
le quali tre loro commilitoni, alle quali sono stati concessi
gli arresti domiciliari. Sono accusati di corruzione,
concussione e millantato credito.
Si tratta di due sottufficiali e un finanziere, tre
funzionari delle Dogane, il dipendente di un'agenzia di
spedizioni doganali e un autotrasportatore di origine albanese
residente a Bergamo. (ANSA).

SPEDIZIONE MERCI, ARRESTATI FINANZIERI E DOGANIERI A BARI (2)
(ANSA) - BARI, 12 GEN - Le indagini - a quanto si e' saputo
- sono state avviate ad ottobre del 2006 dalle fiamme gialle,
che si sono serviti anche di intercettazioni telefoniche e
ambientali, su attivita' che si sono svolte nel porto di Bari.
In particolare le indagini hanno riguardato le procedure sulle
merci e le persone in transito attraverso i varchi doganali
portuali, dirette e/o provenienti dai paesi extracomunitari
dell'area balcanica (Albania e Montenegro). Il sistema illecito
prevedeva pagamenti in favore dei pubblici ufficiali, di somme
di denaro o di altre utilita', che venivano effettuate talvolta
direttamente dall'operatore economico (era il caso di
autotrasportatori che dovevano imbarcare per l'estero merci
ubicate a bordo dei loro mezzi), altre volte tramite
spedizionieri doganali che stabilivano il momento giusto per
corrompere il pubblico funzionario.
Il meccanismo illecito era messo in atto da un lato dai
funzionari doganali in servizio presso la circoscrizione
doganale di Bari, con la partecipazione degli spedizionieri
doganali operanti nell'area portuale, dall'altro dagli
appartenenti alla guardia di finanza. L'illecito consisteva
nell'omettere i prescritti controlli sulle merci in entrata o in
uscita, oppure nel non segnalare eventuali irregolarita' sia
sulle merci stesse sia nella documentazione di accompagnamento.
(ANSA).

FRANCIA: SUICIDI SUL LAVORO, RENAULT CONDANNATA
(ANSA) - PARIGI, 17 DIC - Il tribunale per le questioni di
sicurezza sociale di Nanterre ha condannato la Renault per
''colpa grave'' nel caso del suicidio di un dipendente, avvenuto
nel 2006. Lo ha comunicato alla stampa la presidente del
tribunale, Marie-Helene Kartti. (ANSA)

FRANCIA: SUICIDI SUL LAVORO, RENAULT CONDANNATA (2)
(ANSA) - PARIGI, 17 DIC - La vittima, Antonio B., ingegnere
informatico di 39 anni, si era gettato dal quinto piano
dell'edificio principale del centro tecnologico di Renault a
Guyancourt (sudovest di Parigi) il 20 ottobre 2006.
Secondo la famiglia, lo stress professionale a cui l'uomo era
sottoposto aveva contribuito in modo diretto al suo gesto, e la
casa automobilistica non aveva rispettato i propri obblighi in
materia di sicurezza.
Per questi motivi, la vedova e i fratelli avevano richiesto
un aumento della rendita versata dall'azienda, con l'aggiunta di
un euro come risarcimento simbolico. (ANSA).
 


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