CACCIATO DALLA GDF METTEVA A SEGNO ESTORSIONI, CONDANNATO - FALSI: ARRIVANO LE MAXI-MULTE DA 10.000 EURO PER CHI COMPRA - PROMETTONO GUADAGNI IN MINIERE D'ORO, 31 DENUNCIATI DA GDF

domenica 24 aprile 2005

 

CACCIATO DALLA GDF METTEVA A SEGNO ESTORSIONI, CONDANNATO

 

   (ANSA) - MILANO, 21 APR - Con il tesserino della Guardia di Finanza, da cui era stato allontanato nel '92, aveva messo a segno un'estorsione e ne aveva tentata un'altra ai danni di due baristi milanesi.

   Per questo il gup di Milano Mariolina Panasiti ha inflitto quattro anni di reclusione al termine del processo con rito abbreviato a B.D., 47 anni, e 2 anni e 8 mesi alla sua complice, una donna romena di 34 anni. L'ex militare faceva assumere in prova l'amica in un bar e quindi, dopo pochi giorni, simulava un

controllo sulla regolarita' della sua posizione. La donna a quel punto raccontava di lavorare da parecchio tempo e che la sua posizione non era stata regolarizzata. Tesserino alla mano e mostrando carta intestata della Procura, il falso finanziere minacciava sanzioni oppure chiedeva denaro per chiudere un occhio. Mise a segno una prima estorsione nel marzo del 2003 facendosi consegnare 4.900 euro.

   Nell'aprile 2004 tento' nuovamente con un altro barista, a cui aveva chiesto 4.200 euro, ma l'uomo lo denuncio', dando il via alle indagini. D.B. e' stato condannato anche per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Aveva aiutato un'anziana a cui era morto il figlio per le pratiche del funerale e aveva preteso dei soldi. Dalle indagini era emerso che, effettivamente, in quel caso, aveva sostenuto delle spese a favore della signora.

   L'ex finanziere era stato congedato dalla Guardia di Finanza perche' aveva falsificato alcuni tesserini delle Fiamme Gialle per darli a un amico.  (ANSA).

 

FALSI: ARRIVANO LE MAXI-MULTE DA 10.000 EURO PER CHI COMPRA

CONVEGNO A TORINO, 70% MERCE PROVIENE DA ESTREMO ORIENTE

 

   (ANSA) - TORINO, 21 APR - Tra pochi giorni una falsa borsa di Vitton potrebbe costare per chi l'acquista quasi dieci volte piu' di quella originale. Sono in arrivo infatti le maxi-multe fino a 10.000 euro, previste dal decreto legge del 14 marzo 2005 che contiene le norme per il rafforzamento della lotta contro la contraffazione.

   ''Aspettiamo le disposizioni del Ministero delle Attivita' Produttive - ha detto il generale Giuseppe Mango, comandante regionale del Piemonte della Guardia di Finanza - con le istruzioni operative: per esempio l'organo competente a ricevere le multe o quello che gestira' i contenziosi. Ma e' questione di giorni. Le pattuglie sono gia' pronte sul territorio. Siamo convinti che colpire la domanda sia un buon deterrente al dilagare della contraffazione''.

   L'occasione per fare il punto sul mercato dei falsi e' stata il convegno organizzato, questa mattina, dalla Camera di Commercio di Torino e dal Centro di Documentazione Brevettale Patlib.

   In Italia il volume d'affari della contraffazione viene quantificato fra i 3,5 e i 7 miliardi di euro l'anno, mentre nel mondo il business raggiunge i 500 miliardi di euro. Il 60% riguarda prodotti d'abbigliamento e di moda, il resto orologeria, beni di consumo, componentistica, audiovisivi, software. Circa il 70% della merce contraffatta proviene dall'Estremo Oriente: la Cina e' di gran lunga la primo posto, seguita da Corea, Taiwan e altri paesi dell'area.

   ''In particolare cresce in Italia la contraffazione del software'', ha sottolineato Norberto Didier, vicepresidente della Bsa, associazione che riunisce i maggiori produttori di software, da tempo impegnata contro la pirateria. ''In Italia - ha spiegato - arrivano prodotti dall'Estremo Oriente, grazie a legami con l'attivita' criminale organizzata soprattutto al Sud. I rischi per i consumatori sono elevati anche sul fronte della sicurezza. Noi pensiamo che l'inasprimento dei controlli, anche attraverso le sanzioni agli acquirenti, sia utile''. (ANSA).

 

PROMETTONO GUADAGNI IN MINIERE D'ORO, 31 DENUNCIATI DA GDF

CENTINAIA ITALIANI TRUFFATI PER COMPLESSIVI DUE MILIONI EURO

 

   (ANSA) - BELLUNO, 21 APR - Promettevano alti rendimenti investendo in societa' estere operanti nel settore aurifero canadese, ma l'offerta dei 31 promotori finanziari era pero' volta solo a gabbare i risparmiatori, finora 220 quelli accertati dalla Guardia di Finanza di Belluno che ha calcolato che la truffa abbia fruttato un importo complessivo di due milioni di euro.

    Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo dolomitico, hanno consentito cosi' consentito ai militari delle fiamme gialle bellunesi di individuare una rete di falsi promotori finanziari - con a capo un toscano D.M, 70 anni, di Grosseto, ma residente all'estero con numerosi precedenti - che raccoglieva somme di denaro truffando risparmiatori di tutta Italia.

   Per rendere il tutto piu' verosimile, l'organizzazione (con base in veneto, Toscana, Londra, Vancouver e Belize) predisponeva con i sottoscrittori incontri che si tenevano in lussuosi alberghi italiani, durante i quali venivano presentati filmati inerenti l'area aurifera, i ''redditizi'' investimenti e convincenti testimonianze di altri risparmiatori.

   Secondo quanto emerso dalle indagini, durate un anno, gli organizzatori e promotori dell'investimento avevano ottenuto l'adesione di oltre 220 vittime alle quali venivano consegnati i contratti di compartecipazione successivamente al versamento di un importo pari a 3500 euro (c'e' chi ha acquistato anche 12 quote) ed assicurati interessi minimi del 25% annuo con una rivalutazione di circa il 200% del capitale investito al termine di un periodo di sette anni.

   Nel corso di perquisizioni eseguite in varie citta' italiane, e' stata sequestrata documentazione societaria, contratti e titoli esteri che hanno confermato il coinvolgimento nell' illecita attivita' di societa' straniere che hanno incassato dai risparmiatori capitali per due milioni di euro. E' stata inoltre sequestrata documentazione attestante partecipazioni in societa' di diritto estero, con sede anche in stati a fiscalita' privilegiata, tuttora al vaglio degli inquirenti.

   Dall'esame della documentazione sequestrata ai promotori, e' emerso che molti investitori del ''progetto miniere d'oro'' provenivano da ''associazioni di sistemisti aventi quale obiettivo la raccolta di denaro tra diversi soggetti per la partecipazione a giochi e pronostici nazionali ed esteri''.

   Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere, truffa, abusivismo nell'attivita' di promotore finanziario e infedele gestione del portafoglio individuale.(ANSA).

 


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