GUARDIA FINANZA: NO SENATORI SALENTO A SOPPRESSIONE BRIGATA - SANITA': BIELLA,GDF DENUNCIA 120 MEDICI PER IPERPRESCRIZIONI - VIDEOPOKER: SENTENZA A ROMA, NON E' SEMPRE REATO GIOCARE

sabato 14 maggio 2005

 

GUARDIA FINANZA: NO SENATORI SALENTO A SOPPRESSIONE BRIGATA

 

   (ANSA) - BARI, 11 MAG - E' mobilitazione tra i senatori salentini contro la possibilita' che la Brigata di guardia di finanza di Santa Maria di Leuca venga soppressa, nel quadro di una razionalizzazione della rete delle caserme della Gdf in tutta Italia. A lanciare l'allarme il senatore di Forza Italia Francesco Chirilli, firmatario con altri colleghi senatori (tra questi i salentini Costa e Meleleo), di un'interrogazione urgente ai ministri dell'Economia, delle Finanze e dell'Interno.

   ''Premesso che nel Capo di Leuca e' da sempre operativa una Caserma della Guardia di Finanza funzionale ed efficiente - e' detto nell'interrogazione - e che questa viene incontro alle esigenze del territorio e del traffico di uomini e mezzi che lo interessano, in quanto terra di frontiera, si fanno sempre piu' insistenti le notizie che vorrebbero la soppressione, da parte del ministero dell'interno e a partire dal primo di agosto, del presidio di pubblica sicurezza del Sud Salento'. Questo e' d'estate ''un punto di riferimento - rileva il sen.Chirilli - anche per le oltre 100.000 presenze turistiche della zona'.

   ''Il governo intervenga con urgenza - commenta Chirilli – a conferma, invece, dell'indispensabilita' della presenza della Caserma di Leuca, magari lavorando anzi al suo possibile potenziamento, in considerazione delle nuove esigenze dovute al traffico di tabacchi, clandestini e soprattutto di stupefacenti intensificatosi lungo le nostre coste''.(ANSA).

 

SANITA': BIELLA,GDF DENUNCIA 120 MEDICI PER IPERPRESCRIZIONI

 

   (ANSA) - BIELLA, 12 MAG - Centoventi medici sono stati denunciati dalla Guardia di finanza nell'ambito di una operazione di controllo sulle prescrizioni farmaceutiche. Una ventina sono accusati di truffa per aver prescritto medicine mutuabili per pazienti in realta' deceduti. Negli altri casi si parla invece di iperprescrizioni. I particolari saranno resi noti in giornata nel corso di una conferenza stampa. (ANSA).

Nel mirino della Guardia di Finanza sono 124 medici convenzionati biellesi, denunciati per truffa alla Procura Regionale della Corte dei Conti poiche' avrebbero fatto un eccessivo uso del ricettario.

   Fra i casi eclatanti emersi dall'indagine, c'e' quello di un medico che avrebbe staccato fino a nove ricette nello stesso giorno e per lo stesso paziente e la stessa patologia, usando due ricettari diversi per aggirare le norme. Il danno delle ricette facili, secondo la stima delle Fiamme Gialle, ammonta complessivamente a un milione e mezzo di euro, da un minimo di 1200 ad un massimo di 11 mila euro. Se gli importi saranno provati dalla Corte dei Conti, i medici sotto accusa saranno chiamati a rimborsare.

   Sarebbero invece venti i professionisti denunciati alla Procura di Biella per truffa aggravata ai danni del servizio sanitario perche' ritenuti responsabili di avere prescritto medicinali per lungo tempo anche a persone defunte da oltre due anni. L' indagine, condotta con il supporto degli esperti d' informatica (un controllo che rientra tra le iniziative sulla vigilanza della spesa pubblica), era scattata nel settembre 2004 quando i militari presero in esame le ricette di 4 milioni di confezioni di farmaci prescritti nel periodo tra gennaio 2000 e dicembre 2003. (ANSA).

 

VIDEOPOKER: SENTENZA A ROMA, NON E' SEMPRE REATO GIOCARE

ASSOLTI 10 IMPUTATI RINVIATI A GIUDIZIO PER GIOCO D'AZZARDO

 

   (ANSA) - ROMA, 13 MAG - Sono stati tutti assolti dalla Settima sezione del Tribunale Penale di Roma, perche' il fatto non costituisce reato, i dieci imputati che il 28 novembre 2000 erano stati sorpresi dalla Guardia di Finanza mentre giocavano al videopoker in un bar della Capitale.

   Il Capo di imputazione per tutti era di 'partecipazione a giuochi dþazzardo' (articolo 720 codice penale). A due degli imputati, titolari dell'esercizio commerciale, venne contestato anche il reato di ''esercizio di giuochi d'azzardo''.

   Dopo il rinvio a giudizio, molti degli accusati si erano difesi sostenendo che le apparecchiature elettroniche erano alla portata di chiunque e sulle stesse vi era inoltre apposto un cartello che rassicurava sulla legittimita' del gioco elettronico in quanto conforme alle Direttive Ue. Nel corso dell'istruttoria dibattimentale venne chiesta dalla difesa ed espletata anche un consulenza sulle apparecchiature.

   ''Il Tribunale di Roma, risolvendo una controversia questione sulla liceita' o meno di questi apparecchi elettronici posti all'ingresso di quasi tutti i bar ed esercizi di ristorazione del Paese þ dice l'avvocato Giacinto Canzona, legale di uno degli imputati - ha sposato la tesi della difesa affermando che per la sussistenza del giuoco d'azzardo occorre che, negli apparecchi usati per il gioco, non soltanto la componente aleatoria superi l'abilita' e l'intelligenza del giocatore, ma anche che gli stessi apparecchi consentano di vincere un qualsiasi premio in denaro o natura che concretizzi un reale lucro''.

   ''In altri termini - continua Canzona - il videopoker non puo' considerarsi sempre vietato dalla legge perche' il poker rappresenta un gioco di carte legato piu' alle capacita' del giocatore che alle probabilita' statistiche legate al caso. Rilevante ai fini dell'esclusione del reato e' anche il quantum della posta in gioco: l'importante, ai fini dell'esclusione della responsabilita' penale, e' che la vincita possibile non possa considerarsi guadagno economicamente apprezzabile''.

   Insomma se un giocatore dovesse vincere una cifra ragguardevole al videopoker, forse gli cambierebbe la vita in termini economici, ma si troverebbe a dover rispondere del reato di giuoco d'azzardo.(ANSA).

 


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