TERRORISMO: FERMO DI 24 ORE E COLLOQUI INVESTIGATIVI - LONDRA: SIULP, SERVONO STRUMENTI EFFICACI CONTRO TERRORISMO - GIUSTIZIA: SENATO APPROVA LEGITTIMA DIFESA PER I BENI

lunedì 11 luglio 2005

 

TERRORISMO: FERMO DI 24 ORE E COLLOQUI INVESTIGATIVI

PISANU PORTERA' ALLA CAMERA DECRETO LEGGE PER ACCELERARE TEMPI

 

   (ANSA) - ROMA, 10 lug - Sara' un decreto legge quello che il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu portera' martedi' alla Camera per presentare le misure urgenti studiate dal governo per innalzare le difese contro il terrorismo: dopo gli attentati di Londra infatti, l'emergenza e' gia' in atto - anche se non ci sono segnali di minacce concrete contro l'Italia - e proprio per questo servono provvedimenti che consentano una piu' ampia liberta' di movimento a investigatori e inquirenti da approvare rapidamente. Di qui la scelta del decreto legge, anche tenuto conto che si tratta di misure che modificano quelle gia' esistenti, adeguandole all'emergenza in atto, e non di provvedimenti che vanno ad intaccare il sistema di garanzie costituzionali. Accanto al pacchetto di norme, pero', e' gia' scattato con due circolari inviate nei giorni scorsi a prefetti e questori un piano di prevenzione che prevede un controllo ''rigoroso ed efficiente'' del territorio, degli obiettivi sensibili e dei luoghi di aggregazione da parte delle forze dell'ordine, sia in divisa che in borghese, il monitoraggio degli ambienti dell'immigrazione piu' a rischio terrorismo e dei siti internet frequentati abitualmente dagli estremisti islamici, blitz negli ambienti dell'immigrazione. Queste le misure piu' significative.

   FERMO DI POLIZIA PER IDENTIFICAZIONE FINO A 24 ORE: Il fermo di polizia per consentire agli investigatori di identificare il soggetto fermato, passera' dalle attuali 12 ore a 24 ore. Si tratta di un tempo 'piu' adeguato', spiegano gli esperti di antiterrorismo, che permette di valutare meglio chi si ha davanti e i possibili contatti con ambienti eversivi.

   COLLOQUI INFORMATIVI ANCHE CONTRO EVERSIONE: si tratterebbe di estendere al terrorismo quelli gia' previsti dall'ordinamento penitenziario (art.18 bis) per il contrasto alla criminalita' organizzata. I colloqui investigativi sono veri e propri confronti diretti con un detenuto al fine di ottenere notizie, oggi ancora solo sulla criminalita' organizzata: si svolgono in assenza del difensore, non hanno valore processuale. Ma spesso, e anche per questo, forniscono spunti investigativi significativi. Le informazioni ricevute dal personale di polizia vengono verificate e nel momento in cui ci sono riscontri si avvia una vera e propria collaborazione, che puo' portare ad uno sconto di pena. Si tratta di uno strumento nuovo, diverso dalla collaborazione dei pentiti di terrorismo islamico che in Italia - viene fatto notare - gia' esistono, anche se non sono molti quelli che beneficiano del programma di protezione del Viminale.

   ESTENSIONE ART.18 BOSSI-FINI A CONFIDENTI: L'idea e' quella di estendere il provvedimento dedicato finora alle prostitute extracomunitarie a chi fornisce informazioni in materia di terrorismo. Uno strumento che, si sottolinea, ha funzionato benissimo consentendo a migliaia di donne di liberarsi dalla schiavitu' e di acquisire il permesso di soggiorno denunciando l'organizzazione che le teneva segregate. I confidenti che collaboreranno con l'autorita' segnalando presunti terroristi, potranno quindi ottenere, una volta verificata la veridicita' delle loro affermazioni, il permesso di soggiorno.

   ARTICOLO 270 BIS: Gli esperti del Viminale stanno anche lavorando per rendere piu' precisi e meno generici i termini dell'articolo 270 bis per evitare che, nelle pieghe delle norme, soggetti vicini al terrorismo possano essere rilasciati vanificando il faticoso lavoro di indagine delle forze di polizia.

   SUPERPROCURA ANTITERRORISMO: Secondo il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, vista la necessita' di accelerare i tempi, si potrebbe estendere alla Direzione nazionale antimafia la competenza di una neo istituita superprocura, che coordini le indagini antiterrorismo, per creare giudici e tribunali distrettuali specializzati in questa materia.

   SCHEDE TELEFONICHE: Tra le misure pratiche immediate, gli esperti di antiterrorismo stanno valutando la possibilita' di inasprire la legge sulla vendita di schede degli operatori di telefonia mobile. In pratica viene stabilito di legare la consegna della scheda telefonica all'identificazione della persone che la utilizza, mentre fino ad oggi chiunque puo' comprare una tessera e poi cederla ad una terza persona senza incorrere in sanzioni.

   COORDINAMENTO IN CASO DI ATTACCO TERRORISTICO: Nel pacchetto saranno inoltre precisati i compiti di ciascun soggetto responsabile degli interventi in caso di attacco terroristico. L'ipotesi su cui si sta lavorando e' quella di definire precise indicazioni di intervento per polizia giudiziaria, protezione civile e difesa civile. (ANSA).

 

LONDRA: COMITATO, PACCHETTO NORME E INIZIATIVE SPECIFICHE

 

   (ANSA) - ROMA, 8 lug - In piu' occasioni, e' detto in una nota del Viminale, e' stato sottolineato ''il grande impegno sul piano della prevenzione, dell'intelligence e della investigazione profuso dalle forze di polizia e dai servizi di informazione per contrastare ogni forma di terrorismo internazionale e per ridurre il piu' possibile il pericolo di attentati nel nostro territorio''. Un lavoro che dal luglio del 2003 al 31 maggio di quest'anno ha portato all'arresto di oltre 75 persone, ''per lo piu' accusate di appartenere a cellule terroristiche operanti in Italia per il supporto logistico ad elementi o a gruppi radicali provenienti dai Paesi d'origine, nonche' per il reclutamento di volontari da inviare verso le aree di conflitto interetnico, quali l'Iraq o la Cecenia''.

   Ed efficace, prosegue la nota, continua ad essere ''l'azione di intelligence svolta dal Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, costituito presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dove la sinergia degli analisti della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri e del Sisde rappresenta un vero e proprio valore aggiunto nella lotta ai fenomeni terroristici''.

   ''Pur nell'impossibilita' di 'blindare' ogni luogo possibile teatro di atti terroristici, le forze dell'ordine si stanno prodigando al massimo per prevenire qualsiasi turbativa - afferma ancora il Viminale - Sono stati ulteriormente rafforzati i nostri livelli di attenzione. Nel primo trimestre di quest'anno, sono gia' stati sottoposti a speciale vigilanza 13.246 obiettivi sensibili, con un impiego quotidiano di 18.061 operatori di polizia. Il dato assume particolare rilevanza se si considera che nel secondo semestre 2004 sono stati 13.421 i siti vigilati e 19.245 le unita' impiegate''. E allo stesso tempo ''e' stato fatto proseguire il programma di utilizzo delle Forze Armate nei servizi di vigilanza ad obiettivi a rischio, gia' in atto dal marzo 2003: tale concorso, consiste in 2.500 militari distribuiti in 60 province e consente di tutelare 95 importanti siti: basi, installazioni e caserme Nato e/o Usa; centri di trasmissione e telecomunicazione; impianti di erogazione di servizi di pubblica utilita' e relativi snodi; impianti nucleari; strutture portuali, aeroportuali e ferroviarie; siti olimpici 'Torino 2006'.(ANSA).

 

LONDRA: IN ITALIA BLITZ E NUOVE NORME ANTITERRORISMO

IN CAMPO 20MILA UOMINI.PISANU DA CIAMPI PER MISURE STRAORDINARIE

 

   (ANSA) - ROMA, 8 lug - Attenzione massima e monitoraggio costante degli ambienti islamici piu' a rischio, senza escludere la possibilita' di effettuare controlli di interi fabbricati, blitz anticlandestini ed espulsioni mirate; studio di nuove misure legislative antiterrorismo che consentano una piu' ampia liberta' di manovra alle forze dell'ordine, e il possibile impiego dei militari con compiti di pubblica sicurezza. E ancora messa a punto del piano di intervento in caso di attentato, con particolare attenzione al coordinamento di tutte le forze in campo in modo da ridurre al minimo ritardi, duplicazioni e inefficienze nei soccorsi.

   Il giorno dopo l'attentato alla city di Londra, prendono forma le ''ulteriori e necessarie misure'' annunciate ieri al Parlamento dal ministro degli Interni Giuseppe Pisanu per far fronte alla minaccia terroristica. Il presidente del Consiglio, dal vertice del G8, ha parlato di un ''allerta a tutto campo'' e di ''irrobustimento'' delle misure gia' in essere, dopo aver avuto telefonicamente da Pisanu i dettagli della lunga riunione (oltre tre ore) del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico svoltasi al Viminale in mattinata. E lo stesso ministro dell'Interno, nel pomeriggio, e' salito al Quirinale, per riferire a Ciampi delle misure adottate. Un lungo colloquio, si e' appreso, nel quale Pisanu ha esposto in maniera articolata i provvedimenti presi e quelli allo studio.

   Nel corso del Comitato, investigatori e 007 hanno analizzato ogni possibile scenario disegnato dalle bombe nella capitale londinese, partendo dal fatto che dopo gli Stati Uniti, la Spagna e la Gran Bretagna, non si puo' escludere che l'Italia sia o possa essere il prossimo obiettivo dei terroristi. Un'analisi non confermata, al momento, da elementi di fatto in mano all' intelligence, ma comunque corroborata da segnali arrivati in questi ultimi anni, direttamente e via web, non trascurabili. Dunque nulla puo' essere lasciato al caso e proprio per questo il lavoro degli esperti si e' soffermato non solo sulla prevenzione, che resta il punto nodale su cui muovere tutta la strategia difensiva, ma anche sulla necessita' di far funzionare in maniera ottimale la macchina dei soccorsi in caso non si riuscisse a prevenire ed evitare un attacco terroristico. Quindi previsione di esercitazioni che interessino tutto il sistema di difesa civile (una potrebbe tenersi a Roma gia' nei prossimi giorni), in modo che ognuno conosca alla perfezione i propri compiti e le proprie responsabilita', e messa a punto dei piani di intervento sanitario, con la definizione degli ospedali di eccellenza in caso di attacco (Nbcr) con armi non convenzionali.

   Per quanto riguarda le misure operative vere e proprie, e' stata passata al setaccio la lunga lista degli obiettivi sensibili, per ridistribuire meglio sul territorio le forze (18mila appartenenti alle forze dell'ordine e 2.500 militari, numero destinato a crescere) chiamate a controllare oltre 13mila target tra cui ambasciate e sedi diplomatiche, basi militari e strutture per le telecomunicazioni, porti, aeroporti e stazioni, ospedali, scuole e strutture pubbliche, industrie a rischio e luoghi di aggregazione. A prefetti e questori, gia' ieri, e' stata inviata una nota informativa in cui si chiede la massima attenzione agli obiettivi sensibili, ma anche di attivare ogni possibile ''fonte info-investigativa''.

   In particolare l'attenzione si e' concentrata sulle citta' ritenute piu' a rischio, Roma (e' allo studio la possibilita' di dotare la capitale di un sistema di telefonia mobile in grado di reggere anche in caso di attentati) e Milano, per due motivi diversi: la prima e' la capitale della cristianita', la seconda e' la citta' piu' legata al presidente del Consiglio. Ma anche su Firenze e Torino, ritenute possibili 'target' per i terroristi.

   Il comitato ha anche ragionato sulla possibilita' di eventuali nuove misure legislative antiterrorismo come assegnare alle forze armate compiti di pubblica sicurezza e ripristinare i procedimenti che consentano il controllo e la perquisizione di interi fabbricati. Si e' valutata anche la creazione della procura nazionale antiterrorismo, per la quale pero' - e' stato fatto notare - i tempi non sono ancora maturi.

   L'impegno maggiore, per il momento, rimane dunque quello delle forze in campo: investigatori e 007 chiamati a tenere costantemente sotto controllo gli ambienti piu' a rischio, nella consapevolezza che l'efficacia dell'attivita' di prevenzione e' l'arma in piu' contro i terroristi. In quest'ottica, sempre secondo quanto si e' appreso, personale di polizia e carabinieri e' stato 'dirottato' esclusivamente su attivita' di prevenzione. E sempre in questo quadro, nei prossimi giorni potrebbero partire blitz negli ambienti dell'immigrazione, come gia' avvenuto a Roma e Milano nei giorni scorsi, e riprendere le espulsioni 'mirate' nei confronti di persone considerate una ''turbativa dell'ordine pubblico'' e un ''pericolo per la sicurezza dello Stato'', strumento gia' utilizzato dal ministro Pisanu nella sua veste di autorita' nazionale di pubblica sicurezza.

 

LONDRA: SIULP, SERVONO STRUMENTI EFFICACI CONTRO TERRORISMO

 

   (ANSA) - ROMA, 8 LUG - Per respingere la minaccia terroristica occorrono ''strumenti efficaci''. E' la richiesta del segretario del Sindacato italiano unitario lavoratori di polizia (Siulp) Oronzo Cosi al ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu e al capo della polizia Gianni De Gennaro dopo gli attentati di Londra.

   ''Nessuna pieta' puo' essere concessa ad un'organizzazione criminale che pretende, con simili vili attentati, di cancellare i nostri valori, la nostra storia, e la nostra cultura – afferma il Siulp - Quello di matrice islamica e' un terrore che indigna e inorridisce, non solo perche' massacra centinaia di vittime innocenti, ma soprattutto perche' figlio di una violenza e di una brutalita' che disonora la dignita' umana''.

   Secondo Cosi, questo modello di terrorismo ''non ha nulla a che vedere con la religione e il popolo islamico, poiche' nessuna responsabilita' puo' essere attribuita ai musulmani che, con il proprio lavoro e la propria condotta di vita, onorano ogni giorno, anche in Europa, la propria fede religiosa''.

  ''Sappiamo da tempo che il nostro Paese e' un possibile obbiettivo - conclude Cosi - e ci viene richiesto un impegno superiore a quello che ogni giorno garantiamo nei nostri servizi, e come poliziotti non mancheremo all'appello. Ma come lavoratori e professionisti della sicurezza chiediamo particolare attenzione affinche' il Ministro dell'Interno ed il Capo della Polizia continuino a fare tutto il possibile per motivarci e soprattutto dotarci di strumenti efficaci per respingere la minaccia del terrore''.(ANSA).

 

GIUSTIZIA: SENATO APPROVA LEGITTIMA DIFESA PER I BENI

SARA' POSSIBILE SPARARE AI TOPI D'APPARTAMENTO

 

   (ANSA) - ROMA, 6 lug - L'Assemblea di Palazzo Madama ha dato il primo via libera alla discussa legge che introduce il principio della legittima difesa per i beni nelle abitazioni private, nelle loro pertinenze, nei negozi e negli uffici. Il provvedimento, che dovra' essere ora all'esame della Camera, ha ottenuto il voto di tutto il centrodestra, mentre le opposizioni all'unanimita' hanno votato no'.

   Nella seduta di oggi il Senato ha approvato un emendamento del senatore Luigi Bobbio (An) con il quale e' stato esteso il principio della legittima difesa per i beni anche ai negozi e agli uffici privati. Secondo il primo firmatario, Furio Gubetti (Fi), il principio e' esteso anche alle adiacenze immediate dell'abitazione e in particolare alle scale ed ai cortili che conducono alle abitazioni private.

   La norma oggi approvata a Palazzo Madama, modifica l'articolo 52 del Codice penale che stabilisce il principio di proporzione tra l'aggressione e la difesa dell'aggredito. La legge voluta dal centrodestra deroga a questo principio di proporzione quando l'aggredito deve difendere la propria incolumita' o quella di persone che gli stanno vicino.

   Allo stesso modo non si tiene conto del principio di proporzionalita' quando viene aggredito un bene, non c'e' desistenza dal furto e c'e' pericolo d'aggressione per una persona. (ANSA).


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