I PROBLEMI SCATURITI DALLA NUOVA DISCIPLINA DEL BUONO PASTO (di Maurizio Dori, Franco Leotta, Vincenzo D’Antonio e Raffaele Dalessandro)

giovedì 09 marzo 2006

Con il presente documento i delegati sottoscrittori hanno cercato di riunire in un unico elaborato tutte le segnalazioni e lamentele pervenute nel corso del periodo di monitoraggio da diversi colleghi e organi di rappresentanza ai vari livelli.

Giova premettere che i Comandi periferici si sentono completamente abbandonati, nessuno sa niente e nessuno si interessa di capire cosa sta accadendo.  Continuano a pervenire comunicazioni informali del tipo “““Il Comando Generale non ha ancora autorizzato l’utilizzo dei Capitoli di spesa””””, oppure “““Il Comando Generale non ha stanziato nulla per l’acquisto dei buoni pasto””” ecc. ecc.

Sembra di vivere nel caos più completo dove l’orario cambia da reparto a reparto del Corpo.

All’interno dello stesso Comando tra i componenti della medesima pattuglia vi è un militare che finisce alle ore 15,00, un militare che finisce alle ore 14,00 e il Capo pattuglia che termina il servizio alle ore 17,00.

Sembra di essere in piena autogestione!!

Noi, a suo tempo, ci siamo preoccupati di segnalare una preoccupante diminuzione degli aventi diritto al buono pasto.

Allo stato attuale il problema è ben più grave, sono 4 mesi che non vengono forniti i Ticket restaurant. La maggior parte dei militari è pendolare. Alcuni colleghi si sono già rivolti a legali per avere delucidazioni in merito. Non è esclusa un’ eventuale messa in mora dell’Amministrazione.

Comunque, al di là della fotografia dello stato delle cose sull’argomento, giova sottolineare che:

Con circolare n. 307900 datata 28 settembre 2005 del Comando Generale della Guardia di Finanza – Ufficio del Sottocapo di Stato Maggiore e Affari Generali, al punto 1, capoverso b) – Rimodulazione dell’orario d’obbligo dei Venerdì -, viene rideterminato il turno giornaliero nel seguente modo:

  1. 08,00 – 17,00 dal Lunedì al Giovedì ( considerata la pausa pranzo di un’ora);
  2. 08,00 - 12,00 il Venerdì (senza fruire del trattamento vitto).

Una riflessione attenta di quanto sopra descritto permette di rilevare che Il Comando Generale obbliga il personale, in modo perentorio, ad effettuare l’orario 08,00/17,00 dal lunedì al giovedì, con l’obbligo dell’interruzione di un’ora per la relativa pausa pranzo.

Quindi il predetto orario di servizio è obbligatorio per tutti i dipendenti, anche per coloro che pendolano, ovvero che devono percorrere con il mezzo privato o con i mezzi pubblici, diverse decine di chilometri.

 

La Circolare n. 317068/554/B del 06 ottobre 2005 del Comando Generale della Guardia di Finanza – Ufficio Equipaggiamenti e materiali, al punto 1, dispone che, relativamente al periodo dal 01/01/2006 al 31/12/2006, si possano stipulare convenzioni con esercizi privati, nonché, ove possibile, stabilire le convivenze presso le mense di altre Amministrazioni.

Relativamente alla convivenza con mense di altre amministrazioni, è stato possibile rilevare che, proprio per la carenza di fondi nei relativi capitoli di spesa, queste rifiutano ogni tipo di aggregazione.

In merito alle convenzioni con esercizi privati di ristorazione, è opportuno segnalare che, annualmente, nella prescritta relazione inerente le considerazioni tecnico logistiche, diversi Comandi del Corpo hanno presentato delle richieste di convenzioni con esercizi privati, ma il Comando Generale, tramite le sue articolazioni, ha costantemente rigettato le richieste, appoggiando altresì la fornitura di Buoni Pasto.

 

 

La Circolare n. 345000 datata 28 ottobre 2005 del Comando Generale della Guardia di Finanza – Ufficio del Sottocapo di Stato Maggiore e Affari Generali, al punto 3, chiarisce che la pausa pranzo ha durata di una ora e non è soggetta a rimodulazioni, in aumento o diminuzione;

“Il diritto a fruire del trattamento vitto a carico dell’Amministrazione  ed il diritto alla pausa pranzo di una ora sono rinunciabili, mediante apposita dichiarazione dell’avente diritto. Conseguentemente il militare rinunciatario della pausa pranzo, può completare il proprio turno di servizio un’ ora prima del termine stabilito”.

Appare palese il fatto che la concessione e la consumazione del pasto sono un diritto del singolo militare e soltanto l’interessato può, con dichiarazione scritta, rinunciare a tali diritti. Ovvero, l’Amministrazione, nel  momento in cui il militare non rinuncia a tale diritto, sorge in capo alla stessa l’obbligo di fornire, a proprio carico, il pasto ai militari. 

Allo stato attuale, di contro, si rileva la seguente situazione:

  1. Dal mese di novembre 2005 l’Amministrazione non ha più provveduto alla somministrazione dei Buoni Pasto, ovvero ha fatto pervenire delle comunicazioni ai reparti dipendenti, specificando che, a causa di forti ristrettezze economiche gravanti sui capitoli di spesa interessati, non era in grado di fornire, relativamente ai mesi di Novembre e Dicembre 2005, i relativi Buoni Pasto;
  2. Il personale era convinto del fatto che la situazione di emergenza era riferita solo ed esclusivamente all’ultimo bimestre 2005,  mentre, in realtà, è completamente diversa. Per i mesi di Gennaio e Febbraio 2006 non sono stati ancora consegnati agli aventi diritto i Buoni Pasto, senza neanche le relative spiegazioni.

La situazione così creatasi nel corso dei mesi ha ingenerato nel personale dipendente un forte stato di disagio e frustrazione, tutto ciò aggravato dal fatto che, parecchi Comandi del Corpo sono stati autorizzati alla stipula di convenzioni con esercizi privati di ristorazione e determinando situazioni di evidenti disparità fra militari che possono fruire della M.O.S e militari che, diversamente, a causa del mancato rilascio di buoni pasto, sono costretti a sostenere personalmente il costo del vitto che dovrebbe invece essere a carico dell’Amministrazione.

E’ altresì importante sottolineare il fatto che, nonostante la situazione critica appena illustrata, i militari dipendenti, evidenziando spirito di abnegazione ed alto senso del dovere, hanno continuato e continuano, per il buon funzionamento del servizio e per un forte senso di appartenenza al Corpo, ad espletare, con il massimo impegno, le  funzioni  loro assegnate.

Alla luce di quanto descritto nella presente trattazione, in considerazione delle legittime aspettative dei militari, è doveroso, da parte del Comando Generale del Corpo, fornire, con sollecitudine, una risposta certa ed incontrovertibile circa:

1.      Per il pregresso: Le modalità con le quali i militari saranno rimborsati e/o indennizzati in merito ai buoni pasto che, pur spettando loro, non risultano allo stato assegnati;

2.      Per il presente e l’immediato futuro: modalità e tempi del nuovo approvvigionamento. 

 

Lgt.  Maurizio DORI

Lgt. Franco LEOTTA

M.A. Vincenzo D’ANTONIO

M.A. Raffaele DALESSANDRO

 

Delegati Cocer Guardia di Finanza  - Cat. B


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