DELIBERA COCER SUI BUONI PASTO, IL COMANDO GENERALE RICONOSCE LA DISCRIMINAZIONE IN DANNO DEI FINANZIERI (MA NON CI SONO I SOLDI PER PORVI RIMEDIO)

venerdì 17 ottobre 2003

Il 19 marzo scorso, il Cocer della Guardia di Finanza, con la delibera n. 05/38/9° che riproduciamo di seguito, ha descritto la disciplina dell’orario di servizio in relazione alla possibilità di fruizione del pasto presso una “mensa obbligatoria di servizio” (M.O.S.), mettendo in luce una grave disparità di trattamento in danno del personale della Guardia di Finanza, rispetto ai colleghi di Carabinieri e Polizia di Stato.

In merito, ci risulta, peraltro, che il personale dell’ Esercito fruisca del pasto indipendentemente dall’orario di inizio o di termine, essendo sufficiente che sia in servizio al momento della distribuzione.

La grave disparità evidenziata dal Cocer è stata riconosciuta dal Comandante Generale del Corpo nella risposta n. 267332/109 del 5 agosto 2003. Il generale Zignani ha condiviso le proposte dell’Organo centrale della rappresentanza e ha comunicato di aver disposto l’allineamento del requisito temporale che dà diritto al trattamento, subordinandolo però ad una integrazione delle risorse finanziarie sul corrispondente capitolo.

Una risposta francamente, un po’ tiepida. Che succederà se il Ministro dovesse fare “orecchie da mercante” in un momento di grave difficoltà finanziaria?

Vedremo se il massimo vertice del Corpo saprà far valere i diritti degli uomini che gli dipendono.

Ma c’è da farsi anche un’altra domanda.

Come mai questa disparità si è potuta realizzare? Perché il Comando Generale dei Carabinieri ha dato alla norma - da subito – un’interpretazione e un’estensione più favorevoli ai suoi dipendenti, senza bisogno di essere pungolato dagli organi della rappresentanza militare?

Forse anche su questa singolare tendenza del Corpo a scegliere troppo spesso, tra più interpretazioni possibili, quella meno favorevole per il personale (come da noi segnalato, da ultimo, negli articoli “I superiori li sentiamo lontani” e “Parlano gli ufficiali” della rivista “Finanzieri e Cittadini” n. 1-2 del 2002), andrebbe svolta una attenta riflessione.

 


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