USURA: QUATTRO ARRESTI TRA CUI UN FINANZIERE A FROSINONE - BOLOGNA: COSSIGA, C'E' DIFFERENZA TRA COMPETENZE AUTORITA' NAZIONALI E PROVICIALI - ARRESTO DETECTIVE

venerdì 24 marzo 2006

USURA: QUATTRO ARRESTI TRA CUI UN FINANZIERE A FROSINONE

CINQUE DENUNCIATI, TRA I QUALI UN MARESCIALLO GDF

 

   (ANSA) - FROSINONE, 17 MAR - Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Frosinone hanno arrestato quattro persone e ne hanno denunciate altre cinque in stato di liberta' con le accuse di usura e corruzione. L'operazione, coordinata dal vicequestore Cristiano Tatarelli, e' scattata questa mattina a Ferentino. In manette sono finiti un noto industriale Giuseppe D'Ascenzi, di 62 anni, venditore di materiale edile in Ciociaria, Gianluca Picchi, di 48, Alfredo Pro, di 40, e il maresciallo della Guardia di Finanza in servizio presso il comando provinciale, Gabriele Sferra.

   Tra le persone denunciate figura un altro maresciallo delle fiamme gialle. Le indagini, complesse, sono cominciate lo scorso anno in seguito alla denuncia di un artigiano che, stanco di dover pagare interessi per un debito contratto nel 1998 (ha restituito circa trecentomila euro contro i cinquantamila ricevuti in prestito). A raccogliere la richiesta d'aiuto dell'uomo e' stata l'associazione 'Sos antiusura' di Cassino che ha segnalato la vicenda alla Polizia.

   A inchiodare gli arrestati ci sono ore e ore di intercettazioni telefoniche e ambientali, tutte raccolte in un faldone di oltre duecento pagine presentato al sostituto procuratore della Repubblica di Frosinone, Tonino Di Bona.

   Da tempo al fenomeno dell'usura forze dell'ordine e inquirenti destinano grande attenzione; nello specifico il Procuratore Capo di Frosinone, Margherita Gerunda, ha istituito un pool di magistrati antiusura.(ANSA).

 

 

BOLOGNA: COSSIGA, PM DI NICOLA SI RICORDI NUOVO ORDINAMENTO

C'E' DIFFERENZA TRA COMPETENZE AUTORITA' NAZIONALI E PROVICIALI

 

   (ANSA) - ROMA, 23 MAR - ''Se ritenessi che il procuratore della Repubblica di Bologna, che non smette di straparlare nonostante il nuovo ordinamento giudiziario ed il nuovo codice disciplinare dei magistrati, fosse un ignorante, gli manderei qualche testo classico, italiano, francese o tedesco, di procedura penale e di diritto di polizia perche' apprenda che differenza vi sia tra polizia giudiziaria e soprattutto promozione ed esercizio dell'azione penale da una parte, e polizia di sicurezza di esclusiva competenza delle autorita' nazionale e provinciali di pubblica sicurezza e delle forze di polizia, dall'altra''. Lo afferma Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica.

   ''Un'alta autorita' politica - prosegue - mi ha poi detto che si tratta di persona molto colta ed anche di una brava e moderata persona, ma che egli e' tra quei magistrati che cercano ed in parte, ad esempio con l'uso appropriato della Dia e dei Ros, sono riusciti ad appropriarsi talvolta dell'esercizio delle funzioni di polizia di sicurezza. La previsione – anche attraverso l'attivita' di intelligence generale, propria dei servizi di sicurezza o di intelligence 'operativa', dei reparti informativi delle forze di polizia, e la prevenzione sono compiti esclusivo appunto, lo ripeto, delle autorita' nazionali e provinciali di pubblica sicurezza e delle forze di polizia''.

   ''La repressione dei fatti lesivi della legge penale - sottolinea - salvo la 'repressione non convenzionale' dei reati contro la personalita' interna ed internazione dello Stato cui talvolta provvedono i servizi di intelligence e di sicurezza, specie contro obiettivi esteri sotto il profilo dell'accertamento e dell'interruzione del fatto ipotizzabile come reato e della promozione dell'azione penale in ordine ad esso, e' di competenza dell'autorita'giudiziaria''.

   ''Ad esempio - osserva ancora - in Inghilterra, in Scozia, in Spagna ed in America invece l'accertamento, l'interruzione e la stessa promozione della repressione sono di competenza dell'Esecutivo: ed i giudici giudicano e basta. Continuando cosi' (dopo l'espropriazione operata quasi clandestinamente e senza che il governo dell'epoca se ne accorgesse, del potere di indagine delle varie polizie, come vertici delle forze di polizia ripetono a me, che fui uno degli ultimi ministri dell'interno dotati di vasti poteri anche in questo campo: potevo disporre indagini di polizia di sicurezza), tra qualche anno non avremo piu' nell'Arma dei Carabinieri e nella Polizia di Stato agenti che sappiano fare indagini!''.

   ''Si salva - conclude - la Guardia di Finanza che ha a disposizione gli strumenti propri della polizia tributaria amministrativa e che ,lo dico io ex ministro dell'Interno,

dell'epoca tragica del terrorismo che me ne sono avvalso, puo' con abilità servirsene anche a scopi di indagini penali''. (ANSA).

 

ARRESTO DETECTIVE: PASQUA, MILLANTAI SU STAFF STORACE /ANSA

SOLO BONIFICA AMBIENTALE PAGATA IN NERO DA ACCAME

 

   (ANSA) - MILANO, 22 MAR - Si sarebbe occupato soltanto della bonifica da microspie negli uffici di presidenza della Regione Lazio l'investigatore privato Pierpaolo Pasqua, arrestato su ordine del gip di Milano nell'inchiesta su presunte indagini illegali riguardanti, tra gli altri,  Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini.

   E a dire dello '007' il piano 'Qui, Quo e Qua' , da intendersi come i politici spiati (un terzo non e' stato identificato) era una sua ''millanteria''. ''Ho millantato con mia moglie e Garbelli che tale progetto fosse oggetto di un incarico da parte dello staff di Storace'', ha spiegato Pasqua davanti ai pm di Roma e Milano dopo il suo arresto.

   E ha poi precisato: ''Non ho ricevuto alcun incarico in relazione al progetto 'Qui, Quo, Qua', ma e' una mia millanteria. Preciso che tale progetto non e' una pura invenzione, in quanto una parte delle operazioni le ho effettivamente svolte, seppure senza alcun incarico e di mia iniziativa''.

    L'incarico di effettuare la bonifica ambientale nei locali della Presidenza della Regione, ha detto Pasqua, gli fu dato da Niccolo' Accame (ex portavoce dell'ex ministro Francesco Storace, indagato nell'ambito dell'inchiesta), e il corrispettivo per il lavoro fu in parte fatturato, per 1.500 euro, e in parte decisamente maggiore ''versato 'in nero', ovvero per una somma di circa 20 mila euro''. Pasqua ha detto inoltre di aver ricevuto il denaro ''personalmente, all'interno dei locali adiacenti agli uffici di Accame''.

   ''Non ricordo - ha proseguito - chi personalmente mi verso' la somma di denaro, forse si tratta di Mario Carnevale o Andrea Strazioli, ma era chiaro per me che, a pagare, sarebbe stato colui che mi aveva dato l'incarico, ovvero Niccolo' Accame''. La bonifica ambientale fu eseguita materialmente dal suo socio Gaspare Gallo (anch'egli arrestato), ''durante il periodo preelettorale''. ''In realta', nei 20 mila euro rientravano anche i futuri lavori di bonifica che mi impegnavo, con l'Accame, ad effettuare in futuro, qualora ne avesse avuto bisogno'', ha risposto Pasqua ai pm, sorpresi dall'inverosimiglianza'' di pagamenti cosi' ingenti per un solo giorno di lavoro. Nel racconto di Pasqua, Mirko Maceri, responsabile del Ced di Laziomatica, ''mi ha offerto collaborazione nella materiale falsificazione delle schede di presentazione della lista di Alternativa Sociale''. Pasqua, dando chiarimenti su una conversazione intercettata del 3 marzo 2005 tra lui e Maceri, ha infatti aggiunto: ''Ribadisco che nessuno mi ha dato un incarico in ordine al progetto di formare liste di elettori false da inserire clandestinamente al posto di quelle esistenti presso Alternativa Sociale''.

   ''La collaborazione fornita dal Maceri - ha aggiunto - e' consistita nella materiale formazione delle schede false, consegnatemi poi quella stessa notte allorquando ci siamo incontrati subito dopo esserci dati appuntamento''. Schede, quelle fornite da Maceri, che l'investigatore privato non avrebbe mai utilizzato: ''Non ho mai utilizzato  le schede fornitemi dal Maceri'', ha continuato Pasqua, precisando di essersene ''disfatto in poco tempo''. Sempre chiarendo un altro dialogo, intercettato il 2 marzo dell'anno scorso, Pasqua ha spiegato che in quella occasione aveva chiesto a Maceri ''di darmi ausilio al fine di inserirmi nel sistema informatico del movimento di 'Alternativa Sociale', al fine di scoprire se vi fossero elenchi di nomi di sottoscrittori o meno. Anche in relazione a tale progetto ho desistito''.

   Dai vari verbali d'interrogatorio, pero', emerge anche uno spaccato della spy story che ha portato agli arresti anche di poliziotti e militari della Guardia di Finanza. Uno degli indagati per vicende di spionaggio industriale ha sostenuto che e' ''diffuso'' tra i suoi colleghi delle agenzie di investigazioni private ''l'utilizzo di pubblici ufficiali per avere, dietro pagamento, informazioni riservate''. L'uomo, Vittorio Alessandro Meroni, interrogato ieri dai pm, ha spiegato: ''Confermo che e' molto diffuso tra i miei colleghi l'utilizzo di pubblici ufficiali per avere, dietro pagamento, informazioni riservate, ovvero per compiere investigazioni''. Piu' o meno la linea di un altro suo collega indagato che afferma: ''E' costume tra le agenzie investigative avere questi 'informatori'  che di solito sono agenti delle forze pubbliche''. (ANSA).

 


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