GUCCI CHIUDE L'ACCORDO CON IL FISCO ITALIANO: PAGHERÀ 1,25 MILIARDI. L'ULTIMO DI UNA SERIE DI ACCERTAMENTI CONCLUSI CON SUCCESSO DAL FISCO TRICOLORE. ECCO UNA CARRELLATA DI QUEL CHE È SUCCESSO NEGLI ULTIMI ANNI. - dal sito on-line laRepubblica.it - .

sabato 11 maggio 2019

MILANO - Arriva l'ufficialità: Gucci pagherà 1,25 miliardi per chiudere le sue pendenze col Fisco italiano.

A dare l'annuncio, anticipato nelle scorse settimane da indiscrezioni di stampa, è stato il gruppo francese Kering, titolare tra gli altri del marchio fiorentino Gucci. "La definizione - ha spiegato il colosso transalpino in una nota - comporterà il pagamento di una maggiore imposta pari a 897 milioni di euro oltre a sanzioni e interessi per un totale pari a 1,25 miliardi di euro".

La definizione, "contraddistinta da un'analisi approfondita e da spirito collaborativo, ha riconosciuto che i rilievi mossi in sede di verifica riguardano la sussistenza di una stabile organizzazione in Italia nel periodo 2011-2017, con relativa attribuzione di utili e, sotto altro profilo, i prezzi di trasferimento praticati da LGI, per il medesimo periodo, con la consociata Guccio Gucci S.p.A."

Sulla vicenda è stata aperta (e chiusa alla fine di novembre) un'inchiesta della Procura di Milano. La Gdf ha posato gli occhi in particolare sulla controllata svizzera Luxury Goods International (LGI), attraverso la quale il colosso da oltre 13 miliardi di ricavi sarebbe riuscito a evitare l'imposizione fiscale italiana sulle vendite tricolori del marchio Gucci.

Per quanto riguarda l'impatto finanziario, Kering - che nella definizione con l'Agenzia delle Entrate è stata assistita dallo studio Maisto e Associati - si aspetta (è una stima iniziale) un impatto sul consolidato del 2019 per circa 600 milioni di euro di imposte addizionali sul conto economico e di circa 1.250 milioni di euro di flusso di cassa negativo sul rendiconto finanziario.

Il caso di Kering è soltanto l'ultimo di una serie di accertamenti conclusi con successo dal Fisco tricolore, che solo dai casi più famosi ha messo insieme oltre 2 miliardi di euro. Ecco una carrellata di quel che è successo negli ultimi anni:

Google
Nel 2017 l'Agenzia delle Entrate e Google hanno siglato un accertamento con adesione per gli anni di imposta compresi tra i il 2009 e il 2013. In base all'adesione, Google ha accettato di pagare oltre 306 milioni di euro, comprensivi anche degli importi riferibili al biennio 2014 e 2015 e a un vecchio contenzioso relativo al periodo 2002-2006. Gli importi sono complessivamente riferibili sia a Google Italy che a Google Ireland.
 
Amazon
A fine 2017, l'Agenzia delle Entrate e Amazon hanno siglato un accertamento con adesione per gli anni di imposta compresi tra  il 2011 e il 2015. In questo caso, Amazon ha accettato di pagare 100 milioni di euro. Gli importi sono riferibili sia ad Amazon EU S.ar.l che ad Amazon Italia Services srl.
 
Apple  
Alla fine del 2015 la Apple ha pagato al Fisco italiano 318 milioni di euro, l'intera somma contestata dall'Agenzia delle Entrate, a seguito di una complessa indagine condotta, in particolare, dal nucleo antifrode e  dall'Ufficio Grandi contribuenti. La società di Cupertino ha, infatti, siglato un accertamento con adesione accettando tutti i rilievi formulati dall'Amministrazione italiana, creando un precedente importante a livello internazionale. La notizia di questo accordo ha fatto il giro del mondo e il successo del Fisco italiano ha trovato spazio anche sulle pagine del Financial Times, del  Telegraph  e del Guardian, di El Pais, di Le Monde, del Times e del New York Times che scrive "è la prima volta che un singolo Paese europeo si focalizza sulla struttura  fiscale complessa della società".
 
Facebook
A novembre 2018 l'Agenzia delle Entrate e Facebook siglano l'accertamento con adesione per chiudere la controversia relativa alle indagini fiscali condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, relative al periodo tra il 2010 e il 2016. Il percorso di definizione tra Agenzia delle Entrate e Facebook si è basato su una parziale riconfigurazione delle contestazioni iniziali, senza alcuna riduzione degli importi contestati, e darà luogo ad un pagamento di oltre 100 milioni di euro complessivamente riferibili a Facebook Italy S.r.l..
 
Mediolanum
A fine 2018 il Gruppo Mediolanum ha siglato con l'Agenzia delle Entrate l'accertamento con adesione relativo a contestazioni che hanno interessato i rapporti con la controllata Mediolanum International Funds Limited. Il percorso di adesione si è basato su una riconfigurazione delle iniziali contestazioni di esterovestizione, definendo la questione sul piano della rideterminazione dei prezzi di trasferimento per le annualità dal 2010 al 2013 e ha dato luogo a un pagamento di 79 milioni da parte del gruppo.
 
Kering
Il 9 maggio 2019, il gruppo Kering ha definito con l'Agenzia delle Entrate alcune contestazioni mosse alla propria controllata svizzera Luxury Goods International S.A. (LGI). La definizione, contraddistinta da un approfondito contraddittorio e da spirito collaborativo, ha riconosciuto che parte dei rilievi mossi in sede di verifica riguardano la sussistenza di una stabile organizzazione in Italia nel periodo tra il 2011 e il 2017. La definizione comporterà il pagamento di una maggiore imposta pari a 897 milioni di Euro, oltre a sanzioni e interessi per un totale di oltre 1,2 miliardi di Euro.

fonte: laRepubblica.it

 


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