"INNOVAZIONE, MILITARISMO E DIRITTI INDIVIDUALI". SINTESI DELLA RELAZIONE AL I CONVEGNO DE "IL GIORNALE DEI CARABINIERI" GENOVA, 31 OTTOBRE 2000 - di Giuseppe Fortuna
IL PERIODO CHE STIAMO VIVENDO É CARATTERIZZATO DA TRASFORMAZIONI PROFONDE PER LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI DI TUTTI GLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA.
I PROCESSI DI INTEGRAZIONE DEI MERCATI E LA MOBILITÀ DEI CAPITALI, INFATTI, HANNO MESSO IN CONCORRENZA NON SOLTANTO I SISTEMI-IMPRESA, MA GLI STESSI SISTEMI-PAESE. DI CONSEGUENZA, UN OBIETTIVO PRIORITARIO É, OGGI, IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI PUBBLICI E LA DIMUNIZIONE DEI COSTI NECESSARI PER PRODURLI.
SENONCHÉ, NELLE ORGANIZZAZIONI FORMALI I PROCESSI INNOVATIVI SONO SEMPRE FORTEMENTE OSTACOLATI DALLE ELITE DIRIGENTI INTERNE CHE TEMONO DI PERDERE LE POSIZIONI DI SUPREMAZIA CONQUISTATE E I PRIVILEGI CONNESSI.
É COMPITO DELLE FORZE POLITICHE SUPERARE TALI RESISTENZE E OBBLIGARE I VERTICI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE A FARE VERA INNOVAZIONE NEL SUPERIORE INTERESSE DEI CITTADINI E DEL PAESE.
NEGLI ULTIMI ANNI DOBBIAMO RICONOSCERE CHE SONO STATI AVVIATI MOLTI PROCESSI DI RIFORMA, MA ANCHE CHE MOLTI ALTRI SONO STATI ACCANTONATI, IN ATTESA DI "TEMPI MIGLIORI".
TRA QUESTI SPICCA LA QUESTIONE DEL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI FONDAMENTALI DI LIBERTÀ AI CITTADINI A STATUS MILITARE, TEMA DELICATO PER ALMENO TRE MOTIVI:
1°) PERCHÉ NELLE ORGANIZZAZIONI MILITARI LAVORANO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI ADDETTI;
2°) PERCHÉ SI STA PASSANDO DA UN ESERCITO DI POPOLO A UN ESERCITO DI PROFESSIONISTI;
3°) PERCHÉ IN ITALIA AD ORGANIZZAZIONI MILITARI SONO AFFIDATI NON SOLTANTO I TRADIZIONALI COMPITI DI DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA SOVRANITÀ NAZIONALE, MA ANCHE MOLTE ALTRE FUNZIONI ESSENZIALI, QUALI LA GARANZIA DELL'ORDINE E DELLA SICUREZZA PUBBLICA, LA REPRESSIONE DEI REATI, LA REGOLARE PERCEZIONE DEI TRIBUTI, LA VIGILANZA IN MOLTEPLICI ALTRI SETTORI ECONOMICO-FINANZIARI.
CAPIAMO, QUINDI, LA PRUDENZA CON CUI LA QUESTIONE VIENE AFFRONTATA DAL POTERE POLITICO. MA LA PRUDENZA NON DEVE TRADURSI IN IMMOBILISMO O, PEGGIO, IN FALSA INNOVAZIONE, PERCHÉ NE RIMARREBBERO PREGIUDICATI, CON DANNO INCALCOLABILE, I PROCESSI DI CRESCITA INTERNI A QUESTE IMPORTANTI ISTITUZIONI DELLO STATO.
IN QUESTO INTERVENTO PRENDEREMO COME RIFERIMENTO LA SOLA GUARDIA DI FINANZA, VISTO CHE SIAMO UN'ASSOCIAZIONE CULTURALE ALLA QUALE ADERISCONO NUMEROSI FINANZIERI DI TUTTI GRADI.
DICIAMO SUBITO CHE FICIESSE NON É CONTRARIA A CHE LA GUARDIA DI FINANZA RIMANGA STRUTTURATA IN FORMA MILITARE, MA É DECISAMENTE CONTRARIA A QUALUNQUE TIPO DI STRUTTURAZIONE - NON IMPORTA SE CIVILE O MILITARE - CHE IMPEDISCA ALLA GUARDIA DI FINANZA DI RISPONDERE ALLA DOMANDA DI QUALITÀ, DI PROFESSIONALITÀ E DI AFFIDABILITÀ (INTESA ANCHE COME TENUTA MORALE) CHE PROVIENE COSI' CHIARAMENTE DALLA SOCIETÀ CIVILE.
ORBENE, COME TUTTI SANNO DA GENNAIO DI QUEST'ANNO L'AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA É STATA INVESTITA DA UNA SERIE DI PROVVEDIMENTI DI RIFORMA.
IL MINISTERO HA VARATO LE AGENZIE, LA GUARDIA DI FINANZA UNA REVISIONE ORGANIZZATIVA DI TIPO GLOBALE.
INOLTRE, IL COMANDO GENERALE DEL CORPO HA PRESENTATO AL MINISTRO DELLE FINANZE, IN ATTUAZIONE DELLA DELEGA CONTENUTA NELLA LEGGE N. 78 DELLO SCORSO MESE DI MARZO, TRE SCHEMI DI DECRETI LEGISLATIVI PER IL RIORDINO DELLE CARRIERE DEL PERSONALE E PER IL RIORDINO DEI COMPITI ISTITUZIONALI.
ABBIAMO ANALIZZATO TUTTI QUESTI PROVVEDIMENTI.
PER QUANTO RIGUARDA LE NUOVE AGENZIE CIVILI, IL PROCESSO DI INNOVAZIONE MIRA AD INTRODURRE MODALITÀ DI GESTIONE DI TIPO MANAGERIALE ATTRAVERSO:
1) L'APPIATTIMENTO DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA (CIOÉ LA DIMINUZIONE DEI LIVELLI GERARCHICI);
2) LA RESPONSABILIZZAZIONE DEI DIRIGENTI DI OGNI ORDINE E GRADO;
3) IL DECENTRAMENTO SUI LIVELLI REGIONALI;
4) LA NEGOZIAZIONE DEGLI OBIETTIVI;
5) L'INTRODUZIONE DI INCENTIVI ECONOMICI COLLEGATI AL LORO EFFETTIVO CONSEGUIMENTO.
INOLTRE, SI STA OPERANDO NELLA DIREZIONE DELLA TRASPARENZA DELLE SCELTE, DELL'INCORAGGIAMENTO ALLA PARTECIPAZIONE, DELLA RICERCA DEL CONSENSO DEL PERSONALE.
SIAMO CONVINTI CHE SU QUESTE DIRETTRICI L'AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA CIVILE SARÀ IN GRADO, NEL VOLGERE DI QUALCHE ANNO, DI RECUPERARE IL GAP DI EFFICIENZA E DI QUALITÀ CHE ANCORA LA SEPARA DA QUELLE DEI PAESI PIÙ EVOLUTI.
EBBENE, LA GUARDIA DI FINANZA STA ANDANDO IN DIREZIONE DIAMETRALMENTE OPPOSTA!.
IL CORPO, INFATTI:
1) INVECE DI SNELLIRE, ALLUNGA ULTERIORMENTE LA STRUTTURA CON L'INTRODUZIONE DI NUOVI REPARTI DI DIREZIONE (I COMANDI INTERREGIONALI) DANNOSI, OLTRE CHE INUTILI, PERCHÉ LA LORO ISTITUZIONE HA RESO IMPOSSIBILI LE NEGOZIAZIONI E ASSORBITO RISORSE DALLE ATTIVITÀ DI PRODUZIONE;
2) MANTIENE I COMANDANTI INTERREGIONALI (CIOÉ PROPRIO COLORO CHE LA RIFORMA HANNO CONCEPITO) ESENTI DA QUALUNQUE RESPONSABILITÀ DI RISULTATO, VISTO CHE DETTI COMANDI NON SONO DESTINATARI DEI PIANI ANNUALI DEGLI OBIETTIVI;
3) NON PREVEDE SISTEMI PREMIALI COLLEGATI AI RISULTATI MA INCENTIVI A PIOGGIA A VANTAGGIO SPECIALMENTE DEI GRADI-VERTICE;
4) MANTIENE ACCENTRATE AL LIVELLO NAZIONALE LE PRINCIPALI LEVE DI GESTIONE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE RISORSE UMANE E MATERIALI.
INOLTRE, LA RIFORMA É STATA CONCEPITA E ATTUATA SENZA CHIEDERE ALCUN PARERE ALLA RAPPRESENTANZA MILITARE ED IGNORANDO LE PRESSANTI ISTANZE DI PARTECIPAZIONE PROVENIENTI DAL PERSONALE E DALLA RAPPRESENTANZA.
QUESTA NON É VERA INNOVAZIONE PERCHÉ, CON UNA STRUTTURA DEL GENERE, SI POTRÀ SOLTANTO CONTINUARE UNA GESTIONE MILITARE DI TIPO TRADIZIONALE DOVE VALE IL GRADO DI FEDELTÀ DIMOSTRATO AL SUPERIORE PIUTTOSTO CHE I RISULTATI OGGETTIVAMENTE CONSEGUITI.
A QUESTO PUNTO, L'ELITE DIRIGENTE CHE HA CONCEPITO LA RIFORMA DOVREBBE SPIEGARE COME PENSA DI FERMARE L'ESODO MASSICCIO DI PROFESSIONALITÀ DALLE FILA DEL CORPO, ORA CHE SON VENUTE MENO LE PENSIONI DI ANZIANITÀ. FORSE CON FERME DECENNALI OBBLIGATORIE?
E DOVREBBE DIRE FINALMENTE DA COSA DIPENDONO I FENOMENI DI CORRUZIONE CHE PERIODICAMENTE SCONVOLGONO, COME DEVASTANTI TERREMOTI, LA GUARDIA DI FINANZA. É SEMPRE COLPA DEL PRESUNTO DECADIMENTO MORALE DELLA SOCIETÀ? O PIUTTOSTO DELLA GRAVE INADEGUATEZZA DI QUELLA STESSA FORMULA ORGANIZZATIVA CHE SI STA CERCANDO PERVICACEMENTE DI PERPETUARE?
SECONDO NOI LA STRADA SCELTA É SBAGLIATA, INDEBOLISCE L'ISTITUZIONE E LA ALLONTANA IRRIMEDIABILMENTE DAL RESTO DEL PAESE.
IN COERENZA CON TALI "STRATEGIE", LA GERARCHIA MILITARE STA PORTANDO AVANTI UN'ALTRA INIZIATIVA AL FINE DI SCORAGGIARE L'ADESIONE DEI CITTADINI MILITARI AD ASSOCIAZIONI CULTURALI COME LA NOSTRA.
ECCO LA GRANDE MINACCIA: LE ASSOCIAZIONI!
MA ATTENZIONE. CIO' CHE PREOCCUPA, NEL SUCCESSO CHE STANNO RISCONTRANDO LE ASSOCIAZIONI, NON É TANTO LA TUTELA DEI LAVORATORI, CHE É ORMAI ACCETTATA.
PREOCCUPA LA PRETESA CHE SINGOLI FINANZIERI POSSANO ESPRIMERE IDEE LIBERE, PREOCCUPA CHE SI POSSA COLMARE O ANCHE SOLTANTO RIDURRE IL GAP DI COMUNICAZIONE CHE ANCORA SEPARA NETTAMENTE IL MONDO CON LE STELLETTE DAL MONDO CIVILE.
E PER RAGGIUNGERE IL FINE DI "SPEGNERE" LE ASSOCIAZIONI SI RICORRE AD OGNI MEZZO, DALLE BLANDIZIE, ALLE PRESSIONI PSICOLOGICHE, ALL'USO (IMPROPRIO) DEL REGOLAMENTO DI DISCIPLINA MILITARE.
COSI', NEI CONFRONTI DEGLI APPARTENENTI ALLE ASSOCIAZIONI CHE ESPRIMONO PUBBLICAMENTE LE LORO OPINIONI, CHE SVOLGONO RELAZIONI A CONVEGNI O CHE CONCEDONO INTERVISTE VENGONO IMMEDIATAMENTE AVVIATI PROCEDIMEN-TI DISCIPLINARI ANCHE SE NON SONO STATI TRATTATI ARGOMENTI RISERVATI O DI SERVIZIO, COME PREVEDE LA LEGGE.
TALI AZIONI, LO RIPETIAMO, SONO COMPLETAMENTE ILLEGITTIME.
CIÒ NON SEMBRA AVERE PARTICOLARE IMPORTANZA. L'IMPORTANTE É PRESERVARE LA "CAPPA" DI INCOMUNICABILITÀ ALL'ESTERNO E ALL'INTERNO DELL'ORGANIZZA-ZIONE.
MA SE LA LEGGE RICONOSCE AL MILITARE IL DIRITTO DI ADERIRE AD ASSOCIAZIONI COME LA NOSTRA, PERCHÉ SONO TOLLERATI O ADDIRITTURA INCORAGGIATI DAI POLITICI QUESTI COMPORTAMENTI? PERCHÉ L'ALLORA MINISTRO DELLE FINANZE, VINCENZO VISCO, QUANDO GLI SONO STATE MANIFESTATE QUESTE PROCCUPAZIONI DAGLI ORGANI DI UNA ASSOCIAZIONE LEGITTIMA DI CITTADINI HA INVIATO LA LETTERA AL COMANDANTE GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA AFFINCHÉ PROCEDESSE DISCIPLINARMENTE NEI CONFRONTI DI CHI L'AVEVA SOTTOSCRITTA? PERCHÉ IL MILITARE SE VUOLE ESPRIMERE LIBERAMENTE OPINIONI SU ARGOMENTI NON RISERVATI NÉ DI SERVIZIO, DEVE ESSERE OBBLIGATO A RIVOLGERSI AL GIUDICE E A PAGARSI GLI AVVOCATI?
AI POLITICI, QUINDI, NON STIAMO CHIEDENDO MOLTO.
CHIEDIAMO "SOLTANTO" DI FAR RISPETTARE CIO' CHE É GIÀ SCRITTO - A LETTERE CUBITALI - NELLA COSTITUZIONE: LIBERTÀ DI ASSOCIAZIONE E LIBERTÀ DI MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO.
GRAZIE.
GIUSEPPE FORTUNA - PRESIDENTE DIRETTIVO NAZIONALE FICIESSE
