FIAMME GIALLE, BUFERA SULLA RIFORMA PER LA PROPOSTA QUALIFICA DI UFFICIALE DI PS AI FINANZIERI. GIUSEPPE FORTUNA (FICIESSE): "NESSUNO DI NOI VUOLE LA QUALIFICA DI UFFICIALE DI PUBBLICA SICUREZZA" – Liana Milella su Repubblica

giovedì 12 ottobre 2000

Da http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/10/12/fiamme-gialle-bufera-sulla-riforma.html

 

REPUBBLICA: FIAMME GIALLE, BUFERA SULLA RIFORMA

 ROMA (l.mi.) - Lo boccia l' Arma, lo critica la Polizia e all' interno della stessa Gdf c'è scontento. Il progetto di riforma delle Fiamme gialle (anticipato da Repubblica) raccoglie un coro di critiche sia politiche, come la secca stroncatura del forzista Franco Frattini, sia tecniche. Al comando generale insistono nel dire che la loro proposta non ipotizza affatto una terza polizia generale, ma semmai una forza dell' ordine superspecializzata nel settore economico-finanziario.

Tuttavia, proprio dall' interno della Gdf, mentre il Cocer tace, si leva la voce dell' Associazione finanzieri cittadini e solidarietà. Il vicepresidente Giuseppe Fortuna scrive: "Nessuno di noi vuole la qualifica di ufficiale di pubblica sicurezza". Una richiesta che equivale a porre la Finanza sullo stesso piano di Polizia e Cc.

Naturalmente, il comandante Rolando Mosca Moschini e il suo staff difendono la riforma considerata "in linea" con la legge 121 che dall' 81 che regola la vita delle polizie. Secondo il comando generale, la Finanza vorrebbe solo vedersi riconosciuta, "in via esclusiva, la sua competenza di polizia economico-finanziaria". E la stessa richiesta di essere l'UNICA polizia del mare riguarderebbe i soli reati economici. Quanto alla qualifica di ufficiali di Ps la reazione è sorpresa: "Ma perché, se ce l' hanno pure le guardie forestali e gli agenti di polizia penitenziaria, non dovremmo averla noi?".

 Ma il Cocer dei Cc è critico. Per Maurizio Scoppa il documento è "deludente" e "rende più difficile il coordinamento". Inoltre andrebbe al di là della delega concessa dal Parlamento al governo per riformare le polizie. E a sollevare una questione di metodo è Franco Frattini, presidente del Comitato servizi segreti e punto di riferimento, all' interno di Forza Italia, per le questioni della sicurezza. "Sono sconcertato e incredulo e trovo che, alla fine, tutta la questione della riforma delle polizie sia imbarazzante per il governo. Perché manca un filo conduttore, ognuno cerca di ottenere il massimo per sé. Insomma, è il Far West". Secondo l' esponente forzista, l' aspetto più grave è che "manchi un indirizzo unitario nei decreti" e che un singolo testo "arrivi alla sua stesura finale senza che ci sia stata alcuna consultazione preventiva". Si chiede Frattini: "Ma il ministro Del Turco è stato informato? E se sì, ne ha parlato con quello dell' Interno? E cosa ne sa il presidente del Consiglio? è incredibile: tutto ciò dimostra una totale perdita di indirizzo da parte del governo sul sistema della sicurezza". E comunque, secondo Frattini, le proposte della Gdf "vanno al di là della delega e per la loro portata debbono essere discusse dal Parlamento".

12 ottobre 2000

 

 

 


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