REPUBBLICA, 11 OTTOBRE 2000, PAGINA 25: "FIAMME GIALLE, BUFERA SULLA RIFORMA"

mercoledì 11 ottobre 2000

Carabinieri e polizia contrari. On. Frattini: un documento imbarazzante. Ma la Gdf non ci sta.

ROMA (L.mi.) -Lo boccia l' Arma, lo critica la polizia e all'interno della stessa Gdf c' è scontento. Il progetto di riforma delle Fiamme gialle (anticipato da Repubblica) raccoglie un coro di critiche sia politiche, come la secca stroncatura del forzista Franco Frattini, sia tecniche. Al Comando
Generale insistono nel dire che la loro proposta non ipotizza affatto una terza polizia generale. ma semmai una forza dell' ordine superspecializzata nel settore economico-finanziario. Tuttavia, proprio
dall'interno della Gdf, mentre il Cocer tace, si leva la voce dell' Associazione finanzieri cittadini e solidarietà. Il vicepresidente Giuseppe Fortuna scrive: "Nessuno di noi vuole la qualifica di ufficiale di pubblica sicurezza". Una richiesta che equivale a porre la Finanza sullo stesso piano di polizia e Cc.
Naturalmente, il comandante Rolando Mosca Moschini e il suo staff difendono la riforma considerata "in linea" con la legge 121 che dall'81 regola la vita delle polizie. Secondo il comando generale, la Fi-
nanza vorrebbe solo vedersi riconosciuta, "in via esclusiva", la sua competenza di polizia economico-finanziaria- .E la stessa richiesta di essere l'"unica" polizia del mare riguarderebbe i soli reati economici. Quanto alla qualifica di ufficiali di Ps la reazione è sorpresa: "Ma perché, se ce
l'hanno pure le guardie forestali e gli agenti di polizia penitenziaria, non dovremmo averla noi?
Ma il Cocer dei Cc è critico. Per Maurizio Scoppa il documento è "deludente" e "rende più difficile il coordinamento".
Inoltre andrebbe al di là della delega concessa dal Parlamento al governo per riformare le polizie.
E a sollevare una questione di metodo è Franco Frattini, presidente del Comitato servizi segreti e punto di riferimento, all'interno di Forza Italia, per le questioni della sicurezza. "Sono sconcertato e
incredulo e trovo che, alla fine, tutta la questione della riforma delle polizie sia imbarazzante per il governo. Perché manca un filo conduttore, ognuno cerca di ottenere il massimo per se. Insomma, è il Far West".
Secondo l'esponente forzista, l'aspetto più grave è che "manchi un indirizzo unitario nei decreti e che un singolo testo" arrivi alla sua stesura finale senza che ci sia stata alcuna consultazione preventiva". Si chiede Frattini: -Ma il ministro Del Turco è stato informato? E se sì, ne ha parlato con quello dell'Interno? E cosa ne sa il presidente del Consiglio? E incredibile: tutto ciò dimostra una totale perdita. di indirizzo da parte del governo sul sistema della sicurezza". E comunque, secondo
Frattini, le proposte della Gdf vanno al di là della delega e per la loro portata debbono essere discusse dal Parlamento".

 

"Ma in Italia serve una forza specializzata"

ROMA (l.mi.) "-- «Non abbiamo alcun bisogno di una terza polizia a competenza generale». Esordisce così Claudio Giardullo, segretario generale del Silp-Cgil, il sindacato di polizia nato nel dicembre dello scorso anno dalla scissione del Siulp e che oggi conta settemila iscritti.
Perche contesta la riforma?
«Perché farebbe fare un passo indietro all' intero sistema sicurezza. In Italia ci sono già due polizie
generali e su un terreno delicato come quello della legalità economica ce n'è bisogno di una specializzata. Ciò può avvenire se i compiti non coprono tutto il mondo criminale.
Cosa c'è di così negativo?
«Il tentativo di occuparsi genericamente di sicurezza pubblica, attribuendo addirittura agli ufficiali e ai marescialli la qualifica di ufficiali di Ps».
Oggi non è già così?
«I loro ufficiali sono semplici agenti di Ps perche la legge prevede che questo Corpo "concorra" a mantenere la sicurezza pubblica senza esserne l'artefice principale come polizia e Arma. Anzi, direi di più: alla Gdf andrebbero sottratti i compiti di ordine pubblico in modo da concentrare le risorse sul versante economico e tributario».
A lei, sindacalista della polizia, perché disturba l'espandersi di un altro corpo?
Non è una posizione corporativa?

«È esattamente il contrario. Questo testo accresce confusione tra i diversi corpi e aggrava il problema del coordinamento. Se le risorse non vengono concentrate verso obiettivi strategici è l'efficienza complessiva delle forze di polizia che viene ridotta».
Dopo i Cc, adesso anche la Gdf entra nel mirino della polizia.
Perché non dite che vorreste essere l'unica struttura della sicurezza?

«Non è affatto vero, per il semplice motivo che non abbiamo mai chiesto competenze in esclusiva
come sta facendo la Finanza che si propone come unica polizia del mare. Con questa riforma, anzichè ripartire i compiti e specializzare le professionalità, corriamo il rischio che l'unica polizia specializzata per definizione si trasformi in una struttura "tuttologa".
Non è positivo che la Gdf rivendichi la competenza per riciclaggio e contrabbando?
«Sta qui la contraddizione. Da un lato si rivendicano compiti monopolistici in settori che hanno un legame strettissimo con la lotta alla mafia e che, quindi, non possono essere di un solo corpo. Dall'altro si sottraggono risorse al controllo economico del territorio, cioè proprio le funzioni tipiche della Gdf».
Perchè le vostre riforme provocano solo polemiche?
«E un errore delegare simili progetti agli Stati maggiori delle stesse polizie. Il risultato è che si perde
la visione d'insieme e l'obiettivo strategico, cioè la sicurezza dei cittadini».

 


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