IL PRIMO DOCUMENTO DELL'ASSOCIAZIONE: PERCHE' FICIESSE - I Soci Fondatori

venerdì 14 maggio 1999

PERCHÉ L’ASSOCIAZIONE, FINANZIERI CITTADINI E SOLIDARIETÀ

Le ragioni costitutive dell’Associazione stanno nella Costituzione Repubblicana, quando la stessa definisce le forme organizzative sociali quali necessari strumenti di crescita dell’individuo e fonte di ricchezza per la società, tutelando per questo l’associazionismo non segreto.

 Art. 2 (Principi fondamentali)

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità".

 L’Associazione si colloca lealmente nei principi Costituzionali, per favorire la libera discussione di questioni pubbliche, partecipare a decisioni politiche, avere convinzioni morali e assumersi la responsabilità di dar loro realtà, sono alcuni dei modi per la creazione d’essere umani ragionevoli. Un carattere siffatto deve essere formato non perché ciò serva ad un fine ulteriore, ma perché è di per sé veramente il carattere umano e civile.

L’Associazione vuole pertanto porsi come strumento di garanzia per veicolare consapevolmente i principi della democrazia, coinvolgendo più individui possibili quali protagonisti costruttivi di un corretto rapporto tra Amministrazione Pubblica e Società, a vantaggio della stabilità economica e sociale.

L’Associazionismo nell’Ordinamento Militare è questione ancor più Costituzionale e indispensabile, se si vuol concretamente realizzare il principio partecipativo voluta dall’Assemblea Costituente.

 Art 52, terzo comma:

"L’ordinamento della Forze Armate s’informa allo spirito democratico della Repubblica".

 PERCHÉ ORA

 Al cospetto della riforma del reclutamento in atto, che significativamente passa dal modello della leva a quello del volontariato, l’Associazionismo deve diventare sempre più strumento di garanzia democratica per l’affermarsi di corretti equilibri tra istituzioni e individui, al fine di superare conservatorismi ma anche secolari pregiudizi versi i rispettivi ordinamenti.

E’ quindi più che mai l’ora d’essere presenti, anche perché viviamo un momento di significativi progetti in tema di riforme della Pubblica Amministrazione, delle istituzioni e delle rappresentanze.
In questo quadro, si è evoluto un comune sentire di reale coinvolgimento e partecipazione ai processi di cambiamento attraverso adeguati strumenti. L’Associazione vuole essere uno di questi, per contribuire a stimolare le necessarie motivazioni.

 GLI OBIETTIVI

 Gli obiettivi propositivi che l’Associazione vuole perseguire sono di natura culturale e sociale, per un’autolegittimazione contestuale alla legittimazione delle rappresentanze e delle istituzioni, quale risultanza di un libero confronto che contribuisca ad innalzare il livello del dialogo tra base e vertice, che sappia far maturare più avanzate condizioni d’agibilità democratica.

Compito dell’Associazione è quello riempire quegli spazi, non occupabili da altri per le rigidità legislative e amministrative, al fine di aiutare a contrastare i tipici e fisiologici fenomeni disgregativi degli apparati, quindi contribuire a far avanzare il necessario processo di riforma aggregativo per ottenere i necessari mutamenti sia legislativi sia amministrativi.

Va innanzi tutto rimosso lo spirito di disaffezione del personale, a partire da quelle categorie costrette in situazioni di particolare disagio professionale, morale e materiale. Intervenendo per far fugare ogni sospetto di discriminazione, arbitrarietà o abuso.

Queste situazioni si ripercuotono sulle condizioni personali degli operatori, ma anche su quelle familiari e richiedono per questo un salto di qualità in tema di tutele che non possono più essere solo generali.

Le tutele collettive, anche perché inefficaci nell’Ordinamento Militare stante i vincoli legislativi che non consentono una concreta rappresentazione dei diritti del personale e che ostacolano il dispiegarsi delle nuove potenzialità culturali, il cui livello va sempre più innalzandosi tra le diverse categorie senza un adeguato riconoscimento, vanno in modo sostanziale accompagnate da altre e più incisive forme di tutela.

Per gli operatori della sicurezza e delle legalità, l’esercizio della professione, con gravi rischi diretti o indotti per la loro stessa vita, comporta il coinvolgimento della convivenza familiare e sociale.
Da ciò l’esigenza di prestare la massima attenzione al tema delle tutele individuali, sia dei soggetti direttamente interessati sia dei loro familiari e che, per far assumere alle tutele individuali il giusto valore che esse meritano, vanno opportunamente rappresentate anche all’esterno dell’Amministrazione e più complessivamente nella società civile.

Da qui il ruolo che l’Associazione, più d’altri soggetti stante le loro competenze collettive d’altra natura, può e deve svolgere per contribuire a rimuovere le cause delle profonde condizioni di disagio.

LE PRIORITA’

 Pertanto e alla luce delle finalità statutarie, gli scopi prioritari che l’Associazione si propone sono:

1) stimolare il dibattito per la realizzazione della riforma complessiva del Corpo  della Guardia di  Finanza, nel contesto della riforma più generale  dell’Amministrazione Finanziaria;

2) rispondere concretamente alle molteplici esigenze di tutela, con particolare  attenzione alle  condizioni personali, familiari e sociali degli operatori;

3) contribuire a progettare la riforma delle rappresentanze, militari e civili, sulla  scorta delle decisioni  che la Consulta Costituzionale dovrà emanare a seguito  dell’Ordinanza n°2231/98 della IV Sezione  del Consiglio di Stato;

4) valorizzare il patrimonio delle esperienze rappresentative e partecipative;

5) collaborare con i legittimi organismi di rappresentanza, interni ed esterni, per  progettare proposte  finalizzate al miglior funzionamento dell’Amministrazione;

6) ampliare il dibattito per aiutare il processo d’integrazione tra le diverse  categorie che compongono  la Guardia di Finanze in un quadro di rapporti  costruttivi con le categorie dell’Amministrazione  Finanziaria, e più in generale  con quelle d’altri apparati statali;

7) elevare il livello della solidarietà tra gli appartenenti alla Guardia di Finanza e  tra questi e gli altri  operatori per la sicurezza e le legalità, in un rapporto  trasparente e collaborativo con i cittadini;

8) migliorare il livello delle professionalità;

9) contribuire a definire criteri, norme e procedure affinché la dedizione e la lealtà al servizio sia  riconosciuta effettivamente, senza dipendere da favoritismi o benevolenze.

 

14 maggio 1999

I SOCI FONDATORI


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