SUBITO MISURE SICUREZZA, DEFICIT 2,4% ANCHE SENZA OK UE - P.A: SBLOCCATE 3MILA ASSUNZIONI TRA FORZE DELL'ORDINE - P.A: TAVOLO ALL'ARAN IL 17 DICEMBRE, VERSO QUATTRO COMPARTI

mercoledì 09 dicembre 2015

 

SUBITO MISURE SICUREZZA, DEFICIT 2,4% ANCHE SENZA OK UE

IN L.STABILITA' TRE FASCE CREDITO IMPOSTA SUD, IN DUBBIO SGRAVI

   (di Silvia Gasparetto)

   (ANSA) - ROMA, 8 DIC - La sicurezza, ad oggi, e' la priorita'

delle priorita'. Quindi le misure vanno messe in campo - e

finanziate - tutte e subito, senza attendere il via libera Ue

alle richieste di flessibilita' che arrivera' solo in primavera.

Per questo il governo si starebbe orientando a portare nel 2016

il deficit dal 2,2% al 2,4%, senza portare in Parlamento, come

ipotizzato inizialmente, un pacchetto di misure 'in due tempi',

in parte vincolato (come era per l'anticipo Ires) all'ok di

Bruxelles.

   Una scelta che sarebbe in linea con la posizione gia'

annunciata dalla Francia ma che non e' ancora definitiva e si sta

studiando, fanno sapere dal Tesoro, insieme ad altre soluzioni

che tengano insieme la necessita' di far fronte a questa

emergenza in tempi rapidi, con il rispetto delle leggi italiane

e dei vincoli dati dal Parlamento - che peraltro ha gia'

autorizzato il governo a spingere il deficit fino al 2,4% - ma

anche delle decisioni che devono essere assunte in sede Ue.

Sulle quali, si sottolinea, il governo resta fiducioso, visto

che l'Italia ha le carte in regola e ha chiesto quello che

poteva chiedere.

   Tecnicamente se si scegliera' di alzare ancora il deficit

senza aspettare l'Europa il governo dovra' presentare una

risoluzione al Parlamento, che potrebbe arrivare gia' nei

prossimi giorni, in cui si comunica la variazione dei saldi

rispetto all'ultima nota di aggiornamento al Def che calcolava

solamente la richiesta di flessibilita' aggiuntiva per le riforme

(lo 0,2%) e per gli investimenti (lo 0,3%) ma non lo 0,2%

chiesto in nome della clausola per gli 'eventi eccezionali' come

l'emergenza migranti, prima, e quella sicurezza ora.

   Il 'pacchetto sicurezza' dovrebbe essere presentato alla

Camera entro giovedi', per dare modo alla commissione Bilancio di

esaminarlo insieme al resto degli emendamenti alla legge di

Stabilita'. Sul tavolo ancora diversi nodi da sciogliere, con

riunioni continue tra maggioranza ed esecutivo, cui hanno

partecipato anche il ministro Maria Elena Boschi e il

sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De

Vincenti. In dirittura di arrivo il 'pacchetto Sud' che dovrebbe

contenere tre fasce per il credito d'imposta per gli

investimenti (20% per le piccole imprese, 15% per le medie e 10%

per le grandi) con un tetto ancora in via di definizione. Ancora

in dubbio invece l'innalzamento degli sgravi contributivi per le

nuove assunzioni, perche' ancora non c'e' chiarezza sui fondi

effettivamente a disposizione. Sgravi che potrebbero alla fine

essere solo prolungati a 3 anni (invece dei 2 per il resto

d'Italia) se emergeranno risorse residue della vecchia

programmazione del Piano di azione e coesione. E si lavora

ancora anche sul fronte dei giochi, sul quale il sottosegretario

dell'Economia Pier Paolo Baretta ha garantito la "disponibilita'"

a partire dalle linee guida dettate dal Parlamento, a partire da

una "drastica riduzione della pubblicita'".

   Ancora in stand-by invece l'intero capitolo banche, in attesa

dell'audizione del ministro Pier Carlo Padoan. La direzione

dovrebbe essere quella della creazione del fondo di solidarieta'

per chi deteneva obbligazioni subordinate - una scelta

"umanitaria" ha spiegato il titolare dell'Economia - che niente

ha a che vedere con i salvataggi dei 4 istituti. Mentre in

particolare dal fronte Pd sale il pressing perche' si studi una

qualche forma di tutela anche per gli azionisti.(ANSA).

 

 

P.A: SBLOCCATE 3MILA ASSUNZIONI TRA FORZE DELL'ORDINE

CARABINIERI, POLIZIA, GDF E VIGILI FUOCO. 2.700 POSTI PER 2015

   (ANSA) - ROMA, 7 DIC - Arriva il decreto che sblocca quasi 3

mila assunzioni tra le Forze dell'ordine. Oltre 1.100 vanno ai

Carabinieri, 860 sono dedicate alla Polizia di Stato, 550 sono

dirette alla Guardia di Finanza, mentre il resto e' appannaggio

dei Vigili del Fuoco. Il provvedimento che autorizza

l'immissione in ruolo e l'uscita dei bandi e' stato appena

firmato dal ministro della P.a, Marianna Madia, e da quello

dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Le 'new entry' fanno parte

dell'ondata ordinaria di assunzioni per il 2015, in tutto 2.700,

a cui si aggiungono altre posizioni da mettere in palio per il

2016 e il 2017. Tutte entrate che si affiancano alle chiamate

'extra', tra cui il piano speciale per il Giubileo.

   Le assunzioni sono distribuite tra diversi corpi e

qualifiche: marescialli dell'Arma dei carabinieri e semplici

allievi; agenti, commissari e viceispettori di Polizia;

finanzieri di vario grado; capo squadra e reparto dei Vigili del

Fuoco. Manca pero' la Guardia Forestale. E non e' un caso. Il

decreto ricorda nelle premesse la riforma della Pubblica

Amministrazione che prevede "l'assorbimento" della Forestale in

un'altra Forza, cosi' da ridurre i Corpi da cinque e a quattro.

La novita' sara' inserita in uno dei primi decreti della riforma

Madia e da piu' parti si da' per molto probabile l'assorbimento

nei Carabinieri. A spingere in questa direzione soprattutto

ragioni logistiche, la presenza sul territorio delle due forze

sarebbe sovrapponibile. Un'ipotesi forte, tanto che non e' stato

dato "seguito alla richiesta di autorizzazione a bandire e ad

assumere formulata dal Corpo forestale dello Stato".

   Per il sindacato dei lavoratori della Polizia della Cgil

(Silp) l'assorbimento "e' un errore", mentre sul pacchetto di

nuove leve avverte: "Bene assumere, ma non si colma cosi' il

'gap' negli organici". Il via libera alle assunzioni sara'

effettivo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prima

pero' deve arrivare l'ok della Corte dei Conti (gli oneri a

regime sono pari a 123 milioni). In rampa di lancio c'e' anche un

altro decreto, che togliera' il tappo alla chiamata di 17

dirigenti. Si tratta dei vincitori dell'ultimo corso-concorso.

   La vera partita sul fronte del pubblico impiego e' pero' quella

dei contratti e la mossa preliminare, prima di poter parlare di

rinnovo, passa per la definizione dei comparti, da ridurre per

legge. Il 17 dicembre sindacati e Aran si incontreranno di nuovo

e le posizioni dovrebbero essere meno distanti, visto che

l'Agenzia del Governo e' pronta ad abbandonare la soluzione a

tre, aprendo a una combinazione a quattro, del tipo: poteri

centrali, locali, sanita' e scuola (oggi i settori sono undici).

(ANSA).

 

 

P.A: TAVOLO ALL'ARAN IL 17 DICEMBRE, VERSO QUATTRO COMPARTI

GASPARRINI, IPOTESI 'POTERI CENTRALI, LOCALI, SANITA' E SCUOLA'

(ANSA) - ROMA, 7 DIC - Sindacati e Aran torneranno ad

incontrarsi mercoledi' 17 dicembre per cercare una soluzione sui

comparti in cui si divide il pubblico impiego. Oggi sono

formalmente undici mentre la legge impone di ridurli a massimo

quattro e dal numero dei settori dipende quello dei contratti.

Non a caso l'intesa e' preliminare alla riapertura della

contrattazione. Il presidente dell'Aran, Sergio Gasparrini,

prende atto "delle difficolta' emerse nel proporre una riduzione

a tre", per cui ora, spiega, "un equilibrio si potrebbe trovare

con un'ipotesi a quattro".

   Ma sulla composizione dei nuovi comparti il numero uno

dell'Aran, l'agenzia che rappresenta il governo nelle

negoziazioni, non si sbilancia anche se, sottolinea, si potrebbe

pensare alla formula "poteri centrali, poteri locali, scuola e

sanita'". Tuttavia non ci sono preclusioni, da parte dell'Aran,

rispetto ad altre combinazioni, tra cui quella che tiene

distinto il settore universita' e ricerca.

   Probabilmente l'appuntamento del 17 sara' cruciale ma non

definitivo. Per il raggiungimento di un accordo si dovra'

aspettare ancora, anche perche' c'e' da trovare un'intesa anche

all'interno del fronte sindacale. Quindi a' dopo il prossimo

incontro i lavori si dovrebbero aggiornare a gennaio. (ANSA).


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