SUBITO MISURE SICUREZZA, DEFICIT 2,4% ANCHE SENZA OK UE - P.A: SBLOCCATE 3MILA ASSUNZIONI TRA FORZE DELL'ORDINE - P.A: TAVOLO ALL'ARAN IL 17 DICEMBRE, VERSO QUATTRO COMPARTI
SUBITO MISURE SICUREZZA, DEFICIT 2,4% ANCHE SENZA OK UE
IN L.STABILITA' TRE FASCE CREDITO IMPOSTA SUD, IN DUBBIO SGRAVI
(di Silvia Gasparetto)
(ANSA) - ROMA, 8 DIC - La sicurezza, ad oggi, e' la priorita'
delle priorita'. Quindi le misure vanno messe in campo - e
finanziate - tutte e subito, senza attendere il via libera Ue
alle richieste di flessibilita' che arrivera' solo in primavera.
Per questo il governo si starebbe orientando a portare nel 2016
il deficit dal 2,2% al 2,4%, senza portare in Parlamento, come
ipotizzato inizialmente, un pacchetto di misure 'in due tempi',
in parte vincolato (come era per l'anticipo Ires) all'ok di
Bruxelles.
Una scelta che sarebbe in linea con la posizione gia'
annunciata dalla Francia ma che non e' ancora definitiva e si sta
studiando, fanno sapere dal Tesoro, insieme ad altre soluzioni
che tengano insieme la necessita' di far fronte a questa
emergenza in tempi rapidi, con il rispetto delle leggi italiane
e dei vincoli dati dal Parlamento - che peraltro ha gia'
autorizzato il governo a spingere il deficit fino al 2,4% - ma
anche delle decisioni che devono essere assunte in sede Ue.
Sulle quali, si sottolinea, il governo resta fiducioso, visto
che l'Italia ha le carte in regola e ha chiesto quello che
poteva chiedere.
Tecnicamente se si scegliera' di alzare ancora il deficit
senza aspettare l'Europa il governo dovra' presentare una
risoluzione al Parlamento, che potrebbe arrivare gia' nei
prossimi giorni, in cui si comunica la variazione dei saldi
rispetto all'ultima nota di aggiornamento al Def che calcolava
solamente la richiesta di flessibilita' aggiuntiva per le riforme
(lo 0,2%) e per gli investimenti (lo 0,3%) ma non lo 0,2%
chiesto in nome della clausola per gli 'eventi eccezionali' come
l'emergenza migranti, prima, e quella sicurezza ora.
Il 'pacchetto sicurezza' dovrebbe essere presentato alla
Camera entro giovedi', per dare modo alla commissione Bilancio di
esaminarlo insieme al resto degli emendamenti alla legge di
Stabilita'. Sul tavolo ancora diversi nodi da sciogliere, con
riunioni continue tra maggioranza ed esecutivo, cui hanno
partecipato anche il ministro Maria Elena Boschi e il
sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De
Vincenti. In dirittura di arrivo il 'pacchetto Sud' che dovrebbe
contenere tre fasce per il credito d'imposta per gli
investimenti (20% per le piccole imprese, 15% per le medie e 10%
per le grandi) con un tetto ancora in via di definizione. Ancora
in dubbio invece l'innalzamento degli sgravi contributivi per le
nuove assunzioni, perche' ancora non c'e' chiarezza sui fondi
effettivamente a disposizione. Sgravi che potrebbero alla fine
essere solo prolungati a 3 anni (invece dei 2 per il resto
d'Italia) se emergeranno risorse residue della vecchia
programmazione del Piano di azione e coesione. E si lavora
ancora anche sul fronte dei giochi, sul quale il sottosegretario
dell'Economia Pier Paolo Baretta ha garantito la "disponibilita'"
a partire dalle linee guida dettate dal Parlamento, a partire da
una "drastica riduzione della pubblicita'".
Ancora in stand-by invece l'intero capitolo banche, in attesa
dell'audizione del ministro Pier Carlo Padoan. La direzione
dovrebbe essere quella della creazione del fondo di solidarieta'
per chi deteneva obbligazioni subordinate - una scelta
"umanitaria" ha spiegato il titolare dell'Economia - che niente
ha a che vedere con i salvataggi dei 4 istituti. Mentre in
particolare dal fronte Pd sale il pressing perche' si studi una
qualche forma di tutela anche per gli azionisti.(ANSA).
P.A: SBLOCCATE 3MILA ASSUNZIONI TRA FORZE DELL'ORDINE
CARABINIERI, POLIZIA, GDF E VIGILI FUOCO. 2.700 POSTI PER 2015
(ANSA) - ROMA, 7 DIC - Arriva il decreto che sblocca quasi 3
mila assunzioni tra le Forze dell'ordine. Oltre 1.100 vanno ai
Carabinieri, 860 sono dedicate alla Polizia di Stato, 550 sono
dirette alla Guardia di Finanza, mentre il resto e' appannaggio
dei Vigili del Fuoco. Il provvedimento che autorizza
l'immissione in ruolo e l'uscita dei bandi e' stato appena
firmato dal ministro della P.a, Marianna Madia, e da quello
dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Le 'new entry' fanno parte
dell'ondata ordinaria di assunzioni per il 2015, in tutto 2.700,
a cui si aggiungono altre posizioni da mettere in palio per il
2016 e il 2017. Tutte entrate che si affiancano alle chiamate
'extra', tra cui il piano speciale per il Giubileo.
Le assunzioni sono distribuite tra diversi corpi e
qualifiche: marescialli dell'Arma dei carabinieri e semplici
allievi; agenti, commissari e viceispettori di Polizia;
finanzieri di vario grado; capo squadra e reparto dei Vigili del
Fuoco. Manca pero' la Guardia Forestale. E non e' un caso. Il
decreto ricorda nelle premesse la riforma della Pubblica
Amministrazione che prevede "l'assorbimento" della Forestale in
un'altra Forza, cosi' da ridurre i Corpi da cinque e a quattro.
La novita' sara' inserita in uno dei primi decreti della riforma
Madia e da piu' parti si da' per molto probabile l'assorbimento
nei Carabinieri. A spingere in questa direzione soprattutto
ragioni logistiche, la presenza sul territorio delle due forze
sarebbe sovrapponibile. Un'ipotesi forte, tanto che non e' stato
dato "seguito alla richiesta di autorizzazione a bandire e ad
assumere formulata dal Corpo forestale dello Stato".
Per il sindacato dei lavoratori della Polizia della Cgil
(Silp) l'assorbimento "e' un errore", mentre sul pacchetto di
nuove leve avverte: "Bene assumere, ma non si colma cosi' il
'gap' negli organici". Il via libera alle assunzioni sara'
effettivo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prima
pero' deve arrivare l'ok della Corte dei Conti (gli oneri a
regime sono pari a 123 milioni). In rampa di lancio c'e' anche un
altro decreto, che togliera' il tappo alla chiamata di 17
dirigenti. Si tratta dei vincitori dell'ultimo corso-concorso.
La vera partita sul fronte del pubblico impiego e' pero' quella
dei contratti e la mossa preliminare, prima di poter parlare di
rinnovo, passa per la definizione dei comparti, da ridurre per
legge. Il 17 dicembre sindacati e Aran si incontreranno di nuovo
e le posizioni dovrebbero essere meno distanti, visto che
l'Agenzia del Governo e' pronta ad abbandonare la soluzione a
tre, aprendo a una combinazione a quattro, del tipo: poteri
centrali, locali, sanita' e scuola (oggi i settori sono undici).
(ANSA).
P.A: TAVOLO ALL'ARAN IL 17 DICEMBRE, VERSO QUATTRO COMPARTI
GASPARRINI, IPOTESI 'POTERI CENTRALI, LOCALI, SANITA' E SCUOLA'
(ANSA) - ROMA, 7 DIC - Sindacati e Aran torneranno ad
incontrarsi mercoledi' 17 dicembre per cercare una soluzione sui
comparti in cui si divide il pubblico impiego. Oggi sono
formalmente undici mentre la legge impone di ridurli a massimo
quattro e dal numero dei settori dipende quello dei contratti.
Non a caso l'intesa e' preliminare alla riapertura della
contrattazione. Il presidente dell'Aran, Sergio Gasparrini,
prende atto "delle difficolta' emerse nel proporre una riduzione
a tre", per cui ora, spiega, "un equilibrio si potrebbe trovare
con un'ipotesi a quattro".
Ma sulla composizione dei nuovi comparti il numero uno
dell'Aran, l'agenzia che rappresenta il governo nelle
negoziazioni, non si sbilancia anche se, sottolinea, si potrebbe
pensare alla formula "poteri centrali, poteri locali, scuola e
sanita'". Tuttavia non ci sono preclusioni, da parte dell'Aran,
rispetto ad altre combinazioni, tra cui quella che tiene
distinto il settore universita' e ricerca.
Probabilmente l'appuntamento del 17 sara' cruciale ma non
definitivo. Per il raggiungimento di un accordo si dovra'
aspettare ancora, anche perche' c'e' da trovare un'intesa anche
all'interno del fronte sindacale. Quindi a' dopo il prossimo
incontro i lavori si dovrebbero aggiornare a gennaio. (ANSA).