CORRIERE.IT: COMUNE, IL GOVERNO SALVA GLI STIPENDI. FUMATA BIANCA SUL SALARIO ACCESSORIO. di Ernesto Menicucci
DAL CORRIERE.IT: COMUNE, IL GOVERNO SALVA GLI STIPENDI. FUMATA BIANCA SUL SALARIO ACCESSORIO. di Ernesto Menicucci
In arrivo il «parere» positivo da patre dell’avvocatura dello Stato. Il commissario Francesco Paolo Tronca pensa ad un pagamento in due tranche.
Sarà stato il pressing del commissario Francesco Paolo Tronca sulla ministra della Funzione pubblica Marianna Madia. Oppure che, sotto campagna, neppure il premier Matteo Renzi (proprio ora che ha lanciato il «suo» candidato, Roberto Giachetti, alle primarie Pd) può permettersi un’ondata di scioperi e di proteste sulla Capitale. Ma sta di fatto che, quando tutto sembrava perduto, nella serata di lunedì trapela da Palazzo Chigi che la soluzione sul salario accessorio dei 24 mila dipendenti comunali pare davvero dietro l’angolo.
La decisione di Palazzo Chigi
Già oggi, forse al massimo domani, dovrebbe infatti arrivare il tanto agognato — da Tronca, dai sindacati, dai lavoratori — parere dell’Avvocatura statale che «autorizza» l’ex prefetto di Milano a rimettere mano sul fondo da 157 milioni per il salario accessorio, ridefinendolo nella sua composizione (tra parte fissa e parte variabile) e in qualche modo anche nella sua struttura: se aumenta la parte fissa, quella finisce direttamente sulla busta paga e l’incidenza del «salario accessorio» (legato a turnazioni, notturni, speciali indennità) si riduce. Il via libera definitivo, però, non è ancora arrivato. E, anche se ieri si era anche diffusa la voce che uscisse un comunicato stampa direttamente da Palazzo Chigi, la «fumata bianca» è comunque attesa per oggi, quando lo stesso commissario («è l’unico sindacalista presente al tavolo», dice Gabriele Di Bella, dirigente della Fiadel) incontrerà di nuovo Cgil-Cisl-Uil e Ugl per comunicargli l’esito delle ultime ore di incontri e telefonate. Tra questi, il vertice di ieri mattina di Tronca con Marianna Madia, responsabile della Funzione pubblica, a palazzo Vidoni, sede del ministero. Un incontro — i due non si erano mai visti prima — per spiegare i termini della delibera che Tronca si accingerebbe ad approvare e per andare in pressing. Il commissario, alla ministra, ha chiesto esplicitamente di dargli una mano, per ottenere quel parere dalle strutture statali predisposte: il Consiglio di Stato, l’Aran (cioè l’Anci), i ministeri dell’Economia o della Funzione pubblica. Madia ha spiegato a Tronca che non era nei suoi poteri sbloccare la faccenda, promettendo però che si sarebbe attivata anche lei.
L’attesa dei lavoratori e dei sindacati
Così, in extremis, alla fine della giornata dal Campidoglio filtrava un certo ottimismo, con o senza comunicazione ufficiale da parte del governo. La soluzione è quella di un pagamento in due tranche: la prima, con lo stipendio «tabellare», è già partita, come spiegato anche da Tronca nella delibera appena varata. Quei bonifici arriveranno il 27 gennaio, come tutti i mesi. Il resto, cioè l’integrazione col salario accessorio (un terzo circa della retribuzione media) dovrebbe essere messo in pagamento subito dopo ed arrivare entro i primi di febbraio. Se poi così non fosse, oppure questa mattina ci fosse una nuova fumata nera, vorrebbe dire che commissario e sindacati si siederebbero al tavolo per discutere una serie di tagli ai servizi alla cittadinanza: notturni, municipi, scuole, musei. Sarebbe il caos, in pieno Giubileo e col voto alle porte. Per questo i sindacati hanno già organizzato due giorni di assemblea permanente per domani e dopodomani, preludio allo sciopero di fine mese: l’assemblea dei vigili è in programma domani dalle 7 alle 10 e dalle 14 alle 17. Mentre giovedì sarà il turno delle maestre e degli amministrativi, dalle 7 alle 11. E, nonostante il freddo, il «clima» sociale molto caldo fa pensare anche a delle assemblee piuttosto partecipate, con tutti i disagi che questo può comportare per i cittadini. A meno che, oggi, non arrivi l’ok che «salva» tutto.