P.A.: SILP CGIL, FORESTALE IN CC CONTRO ESIGENZE EFFICIENZA -MIGRANTI: MIGRANTES;A BRUXELLES SI DISCUTE, IN MARE SI MUORE Notizie ANSA

lunedì 25 gennaio 2016

P.A.: SILP CGIL, FORESTALE IN CC CONTRO ESIGENZE EFFICIENZA

ROMA, 23 GEN 

"Il passaggio del Corpo forestale all'interno dell'Arma dei carabinieri e' cio' che di piu' inappropriato ci si poteva aspettare per il nostro Paese". Lo sostiene il segretario del sindacato di polizia Silp Cgil, Daniele Tissone.  Per Tissone, "al di la' dei proclami tesi a rivendicare una diminuzione delle forze di polizia, l'ipotesi varata dal governo non solo non costituira' un nuovo modello di moderna forza di polizia ambientale ma e' in oggettiva antitesi con quanto accade nel resto d'Europa, un percorso che va nel senso opposto rispetto alle esigenze di garantire funzionalita' ed efficienza ad un modello di polizia ambientale che riveste, nel nostro Paese, un'importanza oggettivamente strategica".    "Anche la perdita dei diritti sindacali del Corpo forestale - prosegue il segretario del Silp - associata alle funzioni in mare che verranno assegnate alla sola Guardia di finanza, lasciano intravedere un percorso di militarizzazione della sicurezza, in controtendenza con lo spirito riformatore della legge di  smilitarizzazione della Polizia di Stato che aveva, quale fulcro, la partecipazione attiva con i cittadini e il godimento, per i suoi appartenenti, dei diritti sindacali".

(ANSA).

MIGRANTI: MIGRANTES;A BRUXELLES SI DISCUTE, IN MARE SI MUORE

ROMA, 23 GEN

 "Mentre a Bruxelles si discute nel Mediterraneo si muore. E a morire sono ancora i piu' piccoli e i piu' deboli".  quanto afferma mons. Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, dopo le continue morti nel Mediterraneo, tra "indifferenza e silenzio".    "Un'operazione di salvataggio in Mare che interessa tutto il Mediterraneo accompagnata dalla nascita finalmente di canali umanitari d'ingresso in Europa per donne e bambini anzitutto e' in fuga da Siria, Eritrea, Iraq - secondo mons. Perego – sono ormai improcrastinabili. Come occorre valutare nuovamente la possibilita' di canali d'ingresso legali, che nascano dall'incontro tra domanda e offerta di lavoro, per gli altri migranti provenienti soprattutto dall'Africa Sub-Sahariana".    "Invece - rileva il direttore di Migrantes - si sta rischiando di fermare i migranti attraverso il ritorno a frontiere nazionali, a muri e controlli, sospendendo il trattato di Schengen. Una catastrofe soprattutto per il mondo giovanile, anche per i nostri giovani emigranti, che, oltre a non avere un lavoro in Italia (nel 40% dei casi), faticheranno anche a spostarsi in Europa alla ricerca di un lavoro. Un ritorno ai nazionalismi, ai protezionismi, agli individualismi che contraddicono la necessita' di una cittadinanza globale, che fanno dimenticare il principio della destinazione universale dei beni, la giustizia sociale, che creano veramente insicurezza e illegalita', precarieta' e sfruttamento, dispersione di risorse mai come oggi necessarie per la crescita". (ANSA).


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