CORRIERE. PREMIO DI PRODUTTIVITA': ECCO COME FUNZIONA di Rita Querzè
DA CORRIERE.IT: PREMIO DI PRODUTTIVITA': ECCO COME FUNZIONA di Rita Querzè
Firmato dal ministro del Lavoro il decreto attuativo della legge di Stabilità che rende operativa la tassazione agevolata al 10% sui premi di produttività fino a 2.500 euro. Ora manca solo la firma del ministro dell’Economia. A giorni le norme in Gazzetta ufficiale. Ecco come funzionerà il nuovo incentivo. E chi ne può approfittare.
Premio di produttività fino a 2.000 euro: lo sconto fiscale
La legge di Stabilità introduce un premio di produttività fino a 2.000 euro. Con una tassazione agevolata del 10%. Per le aziende mettere 2.000 euro lordi l’anno in più nelle tasche dei dipendenti costava ulteriori 560 euro (sotto forma di contributi previdenziali). Inoltre su quei 2.000 euro il lavoratore avrebbe dovuto pagare l’Irpef (con aliquote del 23% fino a 15 mila euro, del 27% dal 15 a 28 mila euro e del 38% da 28 fino a 55 mila euro). D’ora in poi lo Stato si accontenterà del 10% di tasse. In soldoni, con la tassazione attuale un premio di 2.000 euro scenderebbe a 1.288 euro nelle tasche del lavoratore. Con la nuova tassazione gli euro resteranno 1.635.
Da notare: il premio di produttività può andare solo ai lavoratori che guadagnano meno di 50 mila euro lordi l’anno. Il governo Berlusconi aveva già introdotto un premio di produttività che poteva andare solo ai lavoratori che guadagnavano fino a 40 mila euro. In passato l’ammontare del premio poteva arrivare fino a 6.000 euro l’anno.
Welfare come moneta sonante: dal nido alla badante
Se invece di usare moneta sonante il datore di lavoro pagherà il premio con servizi di welfare allora i 2.000 euro manterranno per intero il loro valore nelle tasche del lavoratore. D’altra parte il datore di lavoro non dovrà pagare i 560 euro di contributi. «Contiamo che questo vantaggio incoraggi anche le piccole imprese a utilizzare lo strumento del welfare per la contrattazione di produttività», spiega la ratio della norma Marco Leonardi, consigliere della presidenza del consiglio in materia di Lavoro che ha seguito da vicino la partita fin dall’inizio.
La legge di Stabilità ha anche ampliato la gamma di servizi di welfare che possono diventare parte della retribuzione. Si parla in particolare di asili nido, «compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché per la frequenza di ludoteche e di centri estivi o invernali e per borse di studio a favore dei familiari». Sono inoltre stati introdotti i servizi di assistenza a familiari anziani o non autosufficienti
I 20 parametri a cui agganciare il premio.
Il decreto attuativo appena firmato stabilisce che il premio di produttività possa essere pagato solo se concordato con un accordo firmato da azienda e sindacato. Inoltre il premio deve essere subordinato al raggiungimento di precisi obiettivi. Recita il decreto: «I contratti devono prevedere criteri di misurazione e verifica degli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione che possono consistere nell’aumento della produzione o in risparmi dei fattori produttivi ovvero nel miglioramento della qualità dei prodotti o dei processi, anche attraverso la riorganizzazione dell’orario di lavoro non straordinario o il ricorso a modalità di svolgimento spazio temporali della prestazione lavorativa, il cui raggiungimento sia verificabile in modo obiettivo attraverso il riscontro di indicatori numerici o di altro genere appositamente individuati».
Il testo elenca 20 parametri possibili. Eccoli: volume della produzione rispetto ai dipendenti; fatturato per dipendente; margine operativo lordo; indici di soddisfazione del cliente; diminuzione di riparazioni e rilavorazioni; riduzione degli scarti di lavorazione; percentuale di rispetto dei tempi di consegna; rispetto delle previsioni di avanzamento lavori; modifiche dell’organizzazione del lavoro; lavoro agile; modifiche dei regimi di orario; rapporto tra costi effettivi e costi previsti; riduzione dell’assenteismo; brevetti depositati; riduzione dei tempi di sviluppo di nuovi prodotti; riduzione dei consumi energetici; riduzione degli infortuni; riduzione dei tempi di lavorazione; riduzione dei tempi di commessa. E’ lasciata una voce per l’individuazione di altri parametri a discrezione di sindacati e imprese.
Se c’è la partecipazione dei lavoratori il premio sale a 2.500 euro
La legge di stabilità 2016 dice che l’ammontare detassato può salire da 2.000 a 2.500 euro. Purché i contratti tra azienda e sindacato «prevedano strumenti e modalità di coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro da realizzarsi attraverso gruppi di lavoro nei quali operino responsabili aziendali e lavoratori» recita articolo 4 del decreto attuativo appena firmato dal ministro del Lavoro.
Il sindacato ha fatto pressioni per essere coinvolto in questi organismi paritetici. «Il ruolo del sindacato è fondamentale, basti pensare che saranno detassati solo i premi definiti da una contrattazione aziendale – dice Leonardi –. Altra questione sono gli enti di partecipazione che garantiscono l’aumento del premio. Non è necessario che i componenti appartengano al sindacato».
Servizi anche tramite voucher
Non tutte le aziende hanno risorse e strumenti per creare meccanismi di accreditamento di strutture che offrono servizi di welfare ai lavoratori. Di qui l’introduzione nella legge di Stabilità della possibilità di garantire l’accesso si servizi anche tramite l’utilizzo di voucher. L’articolo 6 del decreto recita «tali documenti (i voucher, ndr;) non possono essere utilizzati da persona diversa dal titolare, non possono essere monetizzati o ceduti a terzi e devono dare diritto a un solo bene, prestazione, opera o servizio per l’intero valore nominale senza integrazioni a carico del titolare». Ovviamente i voucher saranno un’opportunità anche per le aziende che garantiranno la gestione di questo tipo di servizio.
Anche la partecipazione agli utili dei dipendenti avrà un trattamento fiscale agevolato come il premio di produttività. Per la norma nel suo insieme sono stanziati 433 milioni per il 2016, 589 per il 2017 e 584 per il 2018. Farà fede l’anno solare in cui il premio di produttività viene pagato.