DALLE ISPEZIONI 2017 NEI POSTI DI LAVORO. GLI ULTIMI DATI CONFERMANO LA CRESCITA DEL LAVORO NERO ED IRREGOLARE...E DEL SILENZIO

mercoledì 21 febbraio 2018

A metà febbraio - nel pieno della campagna elettorale - esce il ben dettagliato Rapporto ministeriale 2017 sulla attività vigilanza ispettiva e controlli nei posti di lavoro, per verificare e sanzionare le imprese fuori norma ed, in casi crescenti, con reati di natura penale. 
Dati chiarissimi e leggibili che impattano duramente in pieno volto l'intera società che produce, lavora e sfrutta, ma di cui nessuno ne parla concretamente. 
Un lavoro utilissimo delle centinaia di addetti alle attività ispettive, un numero purtroppo in calo, che complessivamente - a livello nazionale - è "entrato in 160.347 imprese ispezionate, riscontrando il 65% di irregolarità"! 
Una crescita record, con livelli incredibili che umiliano certi pezzi della cosiddetta "ripresa produttiva" e cinicamente derubricati quali problemi che...affronterà il sindacato ! 

Un report ministeriale che descrive i fenomeni più preoccupanti, rilevati, sanzionati e denunciati. 
Vediamo così (da pagina 13 a 34) la situazione nella nostra regione Emilia Romagna : 
- Podio nero col 3° posto, dopo Lombardia e Calabria, per  "il maggior numero di lavoratori irregolari" : n° 7.965. 
- Al 4° posto per una tipologia "moderna" di violazioni, riscontrate sopratutto nelle regioni del Centro-Nord: lo sfruttamento dei lavoratori "utilizzando contratti di lavoro impropri, atipici o flessibili" anziché regolari. Cioè, contratti fasulli rilevati in 527 ditte in regione. 
- Ancora al 4° posto nazionale per "subappalti e/o somministrazione abusiva/fraudolenta di mano d'opera, con ricorso a fittizie esternalizzazioni e/o distacchi transnazionali fittizi...". 
Con 1.065 lavoratori elencati nei verbali degli ispettori... Castelfrigo e larghi dintorni! 
- Al 5° posto per la rilevazione di 3.279 lavoratori in totale nero, nei nostri settori tipici di edilizia, trasporto, commercio e manifatturiero. 
- Imprese e professionisti/consulenti che però sanno già come se ne può sgusciare col danno minore. Siamo la 2° regione, dopo Calabria, che in 1.028 casi, la ditta scoperta col lavoro irregolare, si risolve accettando subito la "conciliazione giudiziaria monocratica" ! 

A seguito degli 11.075 accessi ispettivi in aziende regionali, le province emiliano-romagnole coi livelli di "irregolarità accertate" sono così classificate: Reggio Emilia col 74,43% ; Forlì-Cesena col 68,15% ; Rimini al 64,09% ; Bologna, Parma e Piacenza col 60% ; Ferrara e Ravenna col 54% ; ultima Modena col 53,2%. 

Sgomentano però, guardando "dentro" alle medie provinciali, i picchi di lavoro fuori dalle regole e norme di sicurezza in settori ben radicati e conosciuti : 
- Bologna col 72,6% in alloggi e ristorazione; 69% nell'autotrasporto. 
- Forlì col 78,2% in ristorazione e 73,9% nel manifatturiero. 
- Modena col 72% nell'autotrasporto e 71,4% nei servizi di info-comunicazione (!?!). 
- Rimini col 69,6% nel commercio e ristorazione. 
- Ferrara e Ravenna col 71,8% nella sanità e servizi sociali privati (!?!). 
- Parma col 77,5% nell'attività immobiliare. 
- Piacenza con 81,8% nei servizi di supporto alle imprese. 
- Reggio Emilia col 79,3% nel manifatturiero e 74,6% nel settore servizi. 

Ispezioni e controlli che hanno comportato, oltre al crescente peso degli 848 casi di "rilievo penale" in regione, al record di oltre 75 milioni di sanzioni incassate, con in testaBologna, Modena e Reggio Emilia. 
Dati più che allarmanti e silenzi preoccupanti, che portano il sindacato a spingere con forza all’attuazione di tutti gli strumenti previsti dal Testo Unico regionale sulla legalità: dagli Osservatori da realizzare in tutti i territori, agli strumenti di intervento diretto su specifiche problematiche, in primis gli appalti pubblici e privati. 
In ognuno dei nostri territori è evidente ed urgente un confronto concreto fra Sindacati, Istituzioni, Imprese e Professioni per valutare e decidere contromisure efficaci e condivise nei fatti e non solo a parole! 
Fare prevenzione reale nella società civile e nell'etica delle imprese...e non solo affidata al buon lavoro degli enti ispettivi. Fare crescere una chiara "sanzione sociale" di prevenzione, contro chi umilia e ruba sul lavoro nel tuo territorio. 
Un mondo del lavoro che, anche in queste province, aggrava i profili di regolarità e legalità, offende e colpisce la dignità sociale ed apre porte ad illegalità economiche e di impresa, con crescenti presenze malavitose, radicate ed insopportabili. 
Basta seguire qualche udienza Aemilia ed ascoltare fatti e testimonianze sulle loro modalità di lavoro...seppure di alcuni anni fa. 

Franco Zavatti, coordinatore legalità e sicurezza Cgil Emilia Romagna 
 


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