VERSIONE 9.3.2018 DEL MANUALE DEI PERCORSI ETPL DEL PROGETTO ITALIA TRASPARENTE: PUNTO DI SITUAZIONE SUI GRUPPI DI LAVORO IN CORSO, I GRUPPI DI LAVORO IN FASE DI AVVIO E APPENDICE CON ESEMPIO DI “PERCORSO MISTO” SUI MUNICIPI DEL COMUNE DI ROMA
È scaricabile DA QUI la nuova versione (datata 9 marzo 2018) del Manuale Etpl del Progetto Italia trasparente.
Tra le altre novità, un’introduzione più semplice, il punto di situazione dei Gruppi di lavoro in corso, l’indicazione dei Gruppi di lavoro che verranno avviati nel primo quadrimestre del 2018 e l’introduzione di una Appendice con un esempio di “percorso misto” sui Municipi del Comune di Roma, che vede protagonisti sia i livelli politico-dirigenziali di vertice dell’istituzione, sia gli stakeholder municipali (comitati di quartiere, organizzazioni sindacali e associazioni d’impresa).
Riportiamo di seguito la nuova introduzione.
INTRODUZIONE
L’Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà Ficiesse e il Sindacato Pensionati Italiani Spi-Cgil sostengono le metodologie di miglioramento nella trasparenza delle performance delle pubbliche amministrazioni denominate “Etpl”, che si basano sulla valorizzazione delle reti orizzontali delle organizzazioni civiche, sindacali e di categoria presenti e attive nei diversi territori del paese.
Le metodologie Etpl, acronimo di efficienza, trasparenza, partecipazione e legalità, provengono, da una parte, da esperienze concrete di gestione per obiettivi e per risultati – management by objectives/results – attuate tra il 1996 e il 2014 in una istituzione di grandi dimensioni (la Guardia di Finanza), in una di piccole (l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali) e, sebbene per un brevissimo periodo, in un Comune di dimensioni medie (Tivoli) e, dall’altra, da esperienze altrettanto concrete di “negoziazione sociale territoriale” condotte da Spi-Cgil in numerosi comuni, province e regioni d’Italia. .
I sistemi Etpl partono da due osservazioni fondamentali.
La prima è che le organizzazioni che producono servizi pubblici tendono, alla stregua di quelle orientate al mercato, a concentrarsi sugli obiettivi espressi in numeri “finiti” da raggiungere entro termini temporali “certi” rappresentati normalmente dall’anno; la seconda osservazione è che nella determinazione degli obiettivi numerici da raggiungere entro l’anno bisogna prendere a riferimento le prestazioni migliori, o “prestazioni benckmark”, raggiunte a livello nazionale evitando di ricorrere a medie, standard e spending review lineari che le prestazioni eccellenti inevitabilmente danneggiano.
Quanto alla prima osservazione, nella logica Etpl gli obiettivi numerici annuali vanno o individuati sugli andamenti annuali delle cosidette “dimensioni minime essenziali”, rappresentate:
- dall’andamento quantitativo degli impieghi, costituiti dalle quantità di risorse umane (meglio se espresse in ore/persona) assorbite dalle strutture organizzative interne nell’esecuzione dei processi di lavoro;
- dall’andamento quantitativo degli output, rappresentati dai prodotti finali versati ai clienti esterni;
- dall’andamento qualitativo degli outcome, i fenomeni sociali ed economici di competenza istituzionale di ciascuna organizzazione considerata.
Dimensioni dette “minime essenziali” perché sono presenti in tutte le organizzazioni, sia pubbliche che private, e sono costituite da grandezze “fisiche”, e quindi misurabili in numeri esatti, e non stimate.
Con il termine benchmarking ci si riferisce a specifiche tecniche di miglioramento utilizzate da decenni nel settore privato.
Si tratta, in sintesi:
- di individuare i migliori risultati (benchmark) in termini di risorse umane impiegate, di prodotti finali realizzati e di miglioramento dei fenomeni socioeconomici di competenza conseguiti all’interno di gruppi di organizzazioni omologhe;
- di analizzare le modalità di organizzazione e di lavorazione che tali prestazioni eccellenti hanno reso possibili;
- di stabilire obiettivi numerici annuali di graduale avvicinamento alle prestazioni eccellenti.
Fino a tutto il 2016, le metodologie Etpl potevano essere attuate soltanto su decisione dei livelli di vertice delle pubbliche amministrazioni avviando i cosidetti “percorsi dall’alto”. Ma dal 23 dicembre 2016 è entrato in vigore un nuovo diritto che permette di intraprendere anche “percorsi dal basso”, per iniziativa cioè di organizzazioni civiche, sindacali e di categoria operative sui territori.
Stiamo parlando dell’accesso civico generalizzato, la versione italiana del FOIA, il Freedom of information act, in vigore negli Stati Uniti dal 1966 e in Svezia addirittura dal ‘700, istituto che oggi permette, a “chiunque”, di ottenere qualunque dato, documento e informazione detenuto da qualunque pubblica amministrazione senza dover neppure specificare i motivi della richiesta, e, in caso di rigetto dell’istanza o se la risposta non perviene entro trenta giorni, di rivolgersi al giudice amministrativo.
A seguito di tale importante novità, Ficiesse e Spi-Cgil hanno deciso di unire le loro esperienze e di avviare “Italia trasparente”, progetto nazionale che prevede l’effettuazione di una serie coordinata di accessi civici generalizzati per avviare percorsi “dal basso” nei settori della sicurezza, della fiscalità, della sanità, della giustizia, della spending review selettiva e di altri servizi essenziali. Percorsi impostati alle logiche Etpl volti ad ottenere miglioramenti rapidi delle performance di efficienza, produttività e qualità di primarie pubbliche amministrazioni italiane.
Questo Manuale, strutturato come work in progress a versioni successive, spiega, nella sua prima parte, terminologie, concetti e regole di base della logica e delle metodologie Etpl, illustra nella seconda i percorsi avviati con gli accessi civici generalizzati dei gruppi di lavoro e fornisce, nella terza, elementi informativi sui percorsi dall’alto attuati nella Guardia di Finanza, nel Garante della privacy e nel Comune di Tivoli. Infine, in appendice, è riportato un esempio, per il momento ancora del tutto teorico in attesa della costituziona del gruppo di lavoro, di “percorso misto”, cioè di intervento dall’alto e dal basso, basato su informazioni tratte dagli organigrammi ufficiali dei quindici Municipi del Comune di Roma.
Il progetto prevede, inoltre, che nel sito “www.italiatrasparente.it” vengano pubblicati tutti gli atti e documenti delle iniziative descritte: le istanze di accesso civico generalizzato presentate, i dati pervenuti dalle pubbliche amministrazioni, i provvedimenti di diniego opposti, le istanze di riesame inviate ai responsabili della trasparenza, la corrispondenza intermedia, i report valutativi redatti dai gruppi di lavoro, gli atti di dialogo cooperativo, gli atti di partecipazione degli stakeholder territoriali alle fasi di determinazione degli obiettivi e di valutazione dei risultati effettivamente raggiunti, i ricorsi ai TAR e a al Consiglio di Stato e le relative sentenze.
Con piena libertà, per chiunque lo voglia, di trarne spunto.