NON SI PUO' RINVIARE ANCORA UNA SERIA RIFORMA DEL MODELLO DI SICUREZZA: UN DIRITTO PER I CITTADINI, UNA NECESSITA' PER LE FORZE DI POLIZIA - di Vincenzo Vacca
La brutta campagna elettorale è finalmente finita. L’auspicio è che il Paese venga governato. Governare significa anche e soprattutto fare delle scelte da parte dell’Esecutivo. Naturalmente, come Ficiesse siamo particolarmente interessati alle scelte che si faranno in materia di sicurezza.
E’ sicuramente importante che il futuro Governo provveda a garantire dignitose retribuzioni agli appartenenti alle Forze dell’Ordine, ma come cittadini saremo molto attenti agli indirizzi verso i quali si vorrà procedere e alle strategie che si metteranno in campo per garantire uno dei maggiori diritti e cioè quello alla sicurezza.
Se le persone temono in modo significativo per la propria incolumità personale e dei propri cari, abbiamo un abbassamento della qualità di partecipazione democratica. La percezione dell’insicurezza, spesso sganciata dai dati reali dei reati perpetrati, inficia la serenità necessaria per costruire un protagonismo diffuso, di qualunque tipo e forma, finalizzato a esercitare i diritti politici e sociali che non vogliano esaurirsi solo in una mera partecipazione alle elezioni. Come non mai, occorre un rilancio della partecipazione diffusa da parte dei cittadini, ribaltando una politica che si è caratterizzata negli ultimi anni per la delegittimazione degli organismi intermedi (partiti, sindacati, associazioni di categoria, etc.). La distanza tra governante e governato è colmata innanzitutto dall’esistenza dei menzionati organismi di massa che dovranno essere rivitalizzati, se vogliamo affrontare la crisi della democrazia.
A questo proposito, non è più eludibile la critica alle modalità con le quali si sta affrontando la questione della sicurezza. Non è sufficiente sostenere la sacrosanta battaglia per un migliore riconoscimento economico degli operatori per la sicurezza, come già detto, ma occorre convintamente rilanciare un determinato modello di sicurezza. Un modello di sicurezza che ribadisca la funzione centrale delle Forze di polizia che in uno stato democratico esercitano il monopolio della violenza e, quindi, rispetto alla tutela della incolumità del cittadino, occorre confutare decisamente l’idea che sta prendendo pericolosamente piede e cioè che, in alternativa a una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine, sarebbe necessario ricorrere a una sorta di difesa “fai da te”. Sarebbe una grave e sostanziale rinuncia da parte del nostro Stato a farsi garante del diritto di cui stiamo parlando. Una sicurezza garantita (si fa per dire) in questo modo sarebbe estremamente pericolosa, sia per le pratiche e micidiali conseguenze per un uso diffuso e scriteriato delle armi da parte di chiunque, sia per la negazione della civiltà giuridica che ciò comporterebbe.
Il possesso delle armi da fuoco necessita di una professionalità che solo gli appartenenti alle Forze dell’Ordine possono garantire. Basti pensare a tutto ciò che viene fatto nelle scuole per gli allievi delle FF.PP. e durante tutti gli anni di servizio, in ordine all’addestramento al tiro e allo studio delle norme giuridiche che disciplinano l’uso delle armi. Come si può pensare che un semplice cittadino possa diventare esperto, tecnicamente e giuridicamente, avendo una arma, pur posseduta legittimamente. Vengono i brividi a pensare che si possa estendere a tutti il possesso di un’arma da fuoco. E’ sufficiente citare gli Stati Uniti per dimostrare gli effetti micidiali per la vita delle persone. Infatti, anche in questo Paese, a livello di società civile e particolarmente tra le nuove e nuovissime generazioni,si sta creando sempre più consenso intorno all’idea di porre forti limiti alla liberalizzazione del possesso delle armi e, pertanto, non si capisce perché in Italia dovremmo percorrere la strada inversa.
Ecco perché deve diventare centrale nel dibattito pubblico la necessità di promuovere nelle scelte politiche e di Governo una maggiore presenza delle Forze di polizia nelle aree del Paese che presentano maggiori criticità in ordine alla tutela fisica dei cittadini e dei loro beni. Le Forze di sicurezza deputate a questo compito Istituzionale lo assolveranno secondo le norme giuridiche di una democrazia avanzata e, quindi, secondo i canoni di una civiltà giuridica costruita nei secoli. Certamente la sicurezza che non a caso va sempre accompagnata con l’aggettivo democratica non è garantita in base a impulsi di rabbia e di paura di singole persone.
Vincenzo Vacca
(Segr. Naz.leFiciesse)