VALICHI DI PAGLINO E PONTE RIBELLASCA, INTERROGAZIONE DELLA SEN. ALFONZI (PRC) PER RICONOSCERE AI FINANZIERI LA SEDE DISAGIATA, IL PAGAMENTO DELLO STRAORDINARIO E AGEVOLAZIONI PER I TRASFERIMENTI
Pubblichiamo l’interrogazione parlamentare presentata dalla Sen. Alfonzi (Rif. Com.) relativa alla situazione di disagio ambientale nella quale opera il personale della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato presso alcuni valichi al confine italo-svizzero.
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Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-02867
presentata da
DANIELA ALFONZI
mercoledì 17 ottobre 2007 nella seduta n.231
ALFONZI - Al Ministro dell'interno - Premesso che:
i valichi di Paglino e Ponte Ribellasca, al confine italo-svizzero, sono i soli in Piemonte ad essere attualmente presidiati dalle Forze di polizia, compito svolto con efficacia seppure in condizioni molto difficili per le caratteristiche logistiche e di precaria sicurezza personale e per l'esposizione ai gas di scarico;
la carenza costante di personale, il limitato numero di trasferimenti autorizzato in questi anni in quelle sedi, l'assenza di adeguate strutture e servizi di conforto, sono le criticità con cui si confrontano i lavoratori destinati al delicato compito di vigilanza frontaliera una missione sensibile eseguita tra freddo e lunghe trasferte automobilistiche;
allo stesso personale di frontiera, in molti casi assegnato da anni a questo servizio, non viene riconosciuta la condizione di sede disagiata, né vengono concessi i trasferimenti che, in alcuni casi, ormai da anni sono stati richiesti dal personale, né vengono ammessi, nel frattempo, incentivi a compensazione temporanea di tal disagio (nel caso della Polizia di Stato, il riconoscimento del lavoro straordinario per il tragitto percorso) come già, di fatto, avviene in altri valichi a parità di condizioni lavorative;
per molti cittadini residenti in Val Vigezzo, quei valichi rappresentano un'opportunità e una necessità di sopravvivenza poiché lavoratori frontalieri ma, al contempo, anche una fonte di sofferenza e peggioramento della qualità della vita;
sono molti coloro che ogni giorno, infatti, attraversano il confine per recarsi al lavoro oltre Alpi e la chiusura del valico di Ponte Ribellasca, seppur limitatamente alle ore notturne, può significare un disagio assoluto non facilmente compensabile che si aggiunge alle già critiche condizioni della strada statale 337 che porta al confine;
l'apertura del valico in questione è stata provvisoriamente concessa per il periodo estivo fino al 15 settembre 2007, grazie all'incremento temporaneo del personale addetto al controllo;
con l'adesione della Svizzera al Trattato di Schengen, approvata dai cittadini elvetici con voto referendario nel 2005, che avrà applicazione concreta dal 1° novembre 2008, saranno modificate le modalità di controllo; infatti il trattato definisce che le aree di confine saranno libere al passaggio di chiunque li voglia oltrepassare, ma al raggiungimento di quella data mancano ancora molti mesi e, soprattutto, infiniti viaggi automobilistici per i lavoratori che ogni giorno devono oltrepassare il confine,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno intraprendere tutte le iniziative affinché al personale della Polizia e della Guardia di finanza, che opera ai valichi di Paglino e Ponte Ribellasca, venga riconosciuto il lavoro in "sede disagiata" e affinché il lungo tragitto che va dai luoghi di residenza al valico, che i rappresentanti delle Forze di polizia sono costretti a percorrere per recarsi sul posto di lavoro, sia riconosciuto come lavoro straordinario;
quali provvedimenti intenda intraprendere per riconoscere la condizioni di sede disagiata e per verificare se vi siano eventuali motivi ostativi alle molte domande di trasferimento presentate dalle Forze di polizia e dal personale pubblico delle frontiere;
se non valuti di adoperarsi per alleviare le difficoltà dei cittadini frontalieri italiani, predisponendo da subito anche l'apertura dei valichi per l'intera notte, valutando l'opportunità di attivare sin da ora controlli arretrati nel territorio, rinunciando alle postazioni fisse, metodo dl controllo già in uso nel versante svizzero.
(4-02867)