QUANDO È LO STATO CHE CREA IL PRECARIATO, L'ABNORME ODISSEA DEGLI UFFICIALI IN FERMA PREFISSATA
Riceviamo da alcuni componenti del Comitato dei precari delle Forze Armate, e volentieri pubblichiamo, un documento che fa il punto della situazione sulla spinosa vicemda.
Auspichiamo che le autorità di governo si decidano a sbloccare in fretta questa dolorosa e imbarazzante situazione.
Dal 2003, come previsto dall’art. 23 del decreto legislativo n. 215 del 2001, sono stati banditi concorsi per l’arruolamento di Ufficiali in ferma prefissata nei ruoli normali e nei ruoli speciali delle Forze Armate, inclusa l’Arma dei Carabinieri.
Entrambi i ruoli contraggono una ferma di 30 mesi e successivamente a concorso una rafferma di 12 mesi.
Successivamente, i militari sia del ruolo normale sia del ruolo speciale che abbiano prestato servizio senza demerito possono partecipare a concorso per transitare in servizio permanente effettivo con una riserva dei posti fino all’80% dei posti messi a disposizione, art. 26, comma 3 del decreto sopraccitato.
Gli ufficiali in ferma prefissata si inseriscono in quell’assetto normativo che ha come obiettivo la professionalizzazione delle Forze Armate.
Tali ufficiali non hanno mai avuto obblighi di leva, non a caso il personale è costituito anche da ufficiali donne e da uomini che hanno gia assolto agli obblighi di leva. Pertanto non possono essere considerati ufficiali di complemento.
Il bando di concorso dell’anno 2003 prevedeva una riserva di posti pari all’80% dei posti a disposizione per i concorsi ruoli normali il che prospettava una reale inserimento nel personale effettivo e una possibilità di carriera all’interno della Forze Armate.
Alla luce dei fatti non sono stati banditi concorsi per il passaggio in servizio permanente effettivo con riserva dei posti come stabilito nel bando sopraccitato. Sono stati banditi solamente dei concorsi ruoli speciali in servizio permanente, solo poche unità, dove la metà dei posti a concorso è riservata ai sottufficiali mentre l’altra metà è ambita da più categorie di ufficiali: in ferma prefissata sia ruoli normali che ruoli speciali, ufficiali di complemento in servizio, ufficiali di complemento in congedo, ruolo sergente.
In questo modo i posti messi a concorso sono palesemente insufficienti a permettere agli ufficiali in ferma prefissata di transitare nel servizio permanente effettivo; inoltre in tale concorso non si applica la stabilita riserva.
Da ciò si evince la reale impossibilità allo stato attuale per gli ufficiali in ferma prefissata di potersi garantire un futuro all’interno della Forza Armata.
Visto che gli ufficiali in ferma prefissata, in particolare i ruoli normali, hanno ricoperto incarichi rilevanti, hanno partecipato ad attività operative, sono stati impiegati in aree delicate quali missioni in Libano, Iraq e Afghanistan, sono stati occupati come capo sezione e per i compiti a loro affidati sono venuti a conoscenza di informazioni classificate segrete e segretissime.
La legge finanziaria 2007 nell’art.1 comma 519 stabilisce il diritto alla stabilizzazione per coloro ai quali hanno tre anni di servizio o che maturano tale requisito in virtù di contratti stipulati prima del 29.9.2006 e che siano n servizio al 31.12.2007. Tale diritto, come previsto dalla legge finanziaria 2007, si applica prioritariamente agli ufficiali in ferma prefissata arruolati ai sensi dell’art.23 comma 1 de decreto legislativo 215 del 2001.
Ai sensi del comma 519 gli ufficiali in ferma prefissata dell’arma dei Carabinieri, che hanno oltre tre anni di servizio sono trattenuti in servizio nelle more della procedura di stabilizzazione, mentre ai primi quattro corsi degli ufficiali in ferma prefissata della Marina Militare, i quali hanno tutti i requisiti previsti dalla stabilizzazione, viene negato il diritto alla stabilizzazione; e agli altri corsi della Marina, dell’Esercito e dell’Aeronautica non viene dato l’anno di rafferma per non raggiungere la soglia dei tre anni necessari per maturare il paventato diritto alla stabilizzazione.
Alle istanze presentate agli Stati Maggiori vi sono state solo risposte vaghe e negative, forse perché la preoccupazione maggiore è dovuta dal fatto che una possibile stabilizzazione diminuirebbe o bloccherebbe alcuni concorsi e quindi una ripercussione sugli interessi che gravitano attorno ai concorsi “pubblici”.
La questione più sconcertante sta dal fatto che tutte le autorità politiche e militari non hanno avuto nessun interessamento fattivo e decisivo sulla situazione di questi precari.
Noi aufp delle Forze Armate siamo ormai consapevoli che siamo degli ufficiali precari, di serie B, e che a nessuno interessa la nostra situazione. Ma è pur vero che siamo anche noi dei precari come i carabinieri, gli impiegati di altri ministeri ed enti locali. Ormai quasi tutti i corsi ufficiali in ferma prefissata sono, e saranno, in mezzo ad una strada dopo aver servito le Forze Armate.
Ma non riusciamo a capire perché la politica che si professa a favore dei giovani, che parla dei militari come dei figli che rischiano la vita in teatri operativi, fa finta di non sentire e di voler soccombere alle scelte dello Stato maggiore che si rifugia dietro il pretesto del taglio dei fondi.
Siamo ormai ultratrentenni, abbiamo creduto nello Stato e abbiamo giurato fedeltà. Ma ci sentiamo traditi e abbandonati da tutte le istituzioni, Camere, Governo e Stato Maggiore Difesa.
Oggi possiamo dire che il primo datore di lavoro che dà lavoro precario è il Ministero della Difesa, e non garantisce nessuna possibilità di stabilizzazione nell’amministrazione di appartenenza o in altre.
Non si capisce neanche l'indifferenza del Ministro della Difesa che a quanto pare non affronta la problematica del precariato militare, che è la risorsa principale delle Forze Armate e in particolare dei contingenti che operano in teatri operativi.
Visto la palese indifferenza del mondo politico e di quello militare, noi ex ufficiali precari (e attuali disoccupati) siamo rappresentati da un comitato rappresentativo con un gruppo di vertice e un blog, www.precaridelleffaa.blogspot.com, che ha come scopo di combattere questa grave ingiustizia e di veder riconosciuto il diritto al lavoro.
Su tale problematica si è discusso in sede parlamentare e anche attraverso articoli di giornale, interviste televisive, ma a tutt’oggi restiamo ancora senza lavoro.
Ma oltre al danno anche la beffa, poiché gli ufficiali in ferma prefissata delle Forze Armate non hanno ancora percepito il premio di fine ferma, concesso a tutti i militari volontari, il TFR ed ogni forma di ammortizzatore sociale.
Lo Stato Maggiore Difesa invece di affrontare tale questione ha deciso di non bandire più concorsi per allievi ufficiali in ferma prefissata. E in particolare la MM ha revocato anche i concorsi già banditi, quale l’8^ corso AUFP, al fine risolvere il problema alla radice. Consapevole di andare incontro ad una carenza organica degli ufficiali inferiori.
Noi disoccupati con la divisa abbiamo dovuto affrontare le spese per un ricorso al TAR del Lazio, dove proprio in un ultima sentenza del gennaio 2008 accoglie il ricorso di un ex ufficiale.
Per concludere gli ufficiali in ferma prefissata sono i grandi esclusi del diritto alla stabilizzazione a questi individui ormai ultratrentenni è stato negato il diritto al lavoro.
LEGGE FINANZIARIA 2007 – ART. 1, COMMA 519
“Per l’anno 2007 una quota pari al 20% del fondo di cui al comma 513 è destinata alla stabilizzazione a domanda del personale non dirigenziale in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che conseguano tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 o che sia stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore della presente legge, che ne faccia istanza, purchè sia stato assunto mediante procedure selettive di natura concorsuale o previste da norme di legge. Alle iniziative di stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato mediante procedure diverse si provvede previo espletamento di prove selettive. Le Amministrazioni continuano ad avvalersi del personale di cui al presente comma, e prioritariamente del personale di cui all’ articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215 (vedi in basso) e successive modificazioni, in servizio al 31 dicembre 2006, nelle more della conclusione delle procedure di stabilizzazione…. Le assunzioni di cui al presente comma vengono autorizzate secondo le modalità di cui all’art. 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni.”
DECRETO LEGISLATIVO 8 MAGGIO 2001, N.215