CONNESSO A SITI WEB A LUCI ROSSE, MARESCIALLO GDF CONDANNATO - INCHIESTA POSEIDONE: GIP ACCOGLIE RICHIESTE ARCHIVIAZIONE - FORTUGNO: INIZIATA UDIENZA, DEPONE MARESCIALLO FINANZA
CONNESSO A SITI WEB A LUCI ROSSE, MARESCIALLO GDF CONDANNATO
(ANSA) - PALERMO, 26 MAG - I giudici della terza sezione del tribunale hanno condannato ad un anno e quattro mesi l'ex maresciallo della Guardia di finanza, in servizio alla Dia, Giuseppe Ciuro, perche' accusato di peculato. Dal computer dell'ufficio della procura, in cui era in servizio, per gli inquirenti si collegava a siti a luci rosse, a cui si accede attraverso linee telefoniche ad alto costo.
Il pm Francesco Del Bene aveva chiesto la condanna a tre anni di carcere. I giudici hanno anche trasmesso gli atti alla procura perche' durante il dibattimento e' emersa la detenzione di materiale pedopornografico nel computer utilizzato dal sottufficiale.
Ciuro e' stato coinvolto nell'inchiesta sulle talpe alla Dda di Palermo, ed e' stato condannato a quattro anni e otto mesi per favoreggiamento. La sentenza e' stata confermata in appello. Secondo l'accusa, avrebbe riferito informazioni riservate su indagini in corso all'ex manager della sanita' privata Michele Aiello, condannato a 14 anni per associazione mafiosa.(ANSA).
INCHIESTA POSEIDONE: GIP ACCOGLIE RICHIESTE ARCHIVIAZIONE
(ANSA) - CATANZARO, 21 MAG - Il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Tiziana Macri', ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Catanzaro per dieci indagati nell'inchiesta Poseidone. L'archiviazione riguarda i reati di associazione per delinquere e violazione della legge Anselmi sulle societa' segrete.
Il Gip ha accolto la richiesta di archiviazione cosi' come formulata dalla Procura della
Repubblica di Catanzaro.
Gli indagati la cui posizione e' stata archiviata sono il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa; il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Giancarlo Pittelli; il generale della Guardia di Finanza, Walter Cretella Lombardo; l'ex esponente dell'Udc ed attuale parlamentare del Pdl, Giuseppe Galati; l'ex Presidente della Regione Calabria e attuale vicepresidente dell'Ufficio del Garante per la privacy, Giuseppe Chiaravalloti; il consigliere d'amministrazione di Finmeccanica Franco Bonferroni; l'ex subcommissario per l'emergenza ambientale, Giovambattista Papello; l'ex assessore regionale all'ambiente, Domenico Basile; Fabio Schettini; ed il responsabile del consorzio Eurosviluppo industriale, Aldo Bonaldi. Per Cesa, Pittelli e Cretella Lombardo l'archiviazione riguarda tutte le ipotesi di reati.
Per Cesa, Pittelli e Crepella Lombardo, secondo quanto si e' appreso successivamente in ambienti giudiziari, e' stata archiviata l'accusa relativa alla violazione della legge Anselmi sulle societa' segrete. Per Cretella Lombardo e Pittelli e' stata archiviata anche l'associazione per delinquere. Per Pittelli, infine, e' stata archiviata anche l'accusa di riciclaggio.
Per gli altri indagati l'archiviazione e' articolata e riguarda il reato associazione e la violazione della legge Anselmi mentre restano ancora al vaglio della Procura altri
reati.
La richiesta di archiviazione era stata avanzata il 9 aprile scorso dal sostituto procuratore della Repubblica, Salvatore Curcio. L'inchiesta Poseidone, avviata nel 2005 dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Luigi De Magistris, sono indagate un centinaio di persone e riguarda presunti illeciti nell'ambito della depurazione.
Nei mesi scorsi l'ex procuratore della Repubblica, Mariano Lombardi, revoco' l'inchiesta a De Magistris dopo che questi, senza informarlo preventivamente, invio' un'informazione di garanzia al senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli. La documentazione raccolta nel corso dell'inchiesta e' contenuta in oltre novanta faldoni.(ANSA).
INCHIESTA POSEIDONE:GIP,NO ELEMENTI PER ASSOCIAZIONE SEGRETA
(ANSA) - CATANZARO, 23 MAG - Negli atti dell'inchiesta Poseidone su presunti illeciti nella depurazione in Calabria non vi sono elementi tali da poter giustificare l'ipotesi di reato di violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete. E' questa la motivazione con la quale il gip di Catanzaro, Tiziana Macri', accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l'accusa contestata a 14 persone tra le quali il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Giancarlo Pittelli e il generale della guardia di finanza, Walter Cretella Lombardo.
Con la stessa motivazione, il gip ha archiviato anche il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e dell'Unione europea ipotizzato nei confronti di Cretella Lombardo e Pittelli. Per quest'ultimo e' stato archiviato anche il reato di riciclaggio.
La richiesta di archiviazione era stata presentata dal sostituto procuratore Salvatore Curcio, subentrato nella titolarita' dell'inchiesta dopo che questa era stata tolta dall'allora procuratore della Repubblica, Mariano Lombardi, al pm Luigi De Magistris per non averlo informato dell'avviso di garanzia inviato a Pittelli.
Nella sua richiesta, fatta propria dal gip, Curcio, in merito alla violazione della legge Anselmi, rileva che ''non si rinvengono in atti elementi o fonti di prova, anche di mera natura indiziaria, che possano in qualche modo suffragare, anche in modo approssimativo e sommario, l'esistenza stessa del sodalizio segreto''. (ANSA).
INCHIESTA POSEIDONE: GLI INDAGATI ARCHIVIATI PER LOGGE
(ANSA) - CATANZARO, 23 MAG - Sono tredici gli indagati nell'inchiesta Poseidone, condotta dalla Procura di Catanzaro su presunti illeciti nel settore della depurazione in Calabria, la cui posizione e' stata archiviata dal Gip in relazione all'accusa di violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete.
Si tratta del segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa; del senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Giancarlo Pittelli; del generale della Guardia di Finanza, Walter Crepella Lombardo; dell'ex esponente dell'Udc ed attuale parlamentare del Pdl, Giuseppe Galati; dell'ex presidente della Regione Calabria e attuale vicepresidente dell'Ufficio del Garante per la privacy, Giuseppe Chiaravalloti; del consigliere d'amministrazione di Finmeccanica Franco Bonferroni; dell'ex subcommissario per l'emergenza ambientale, Giovambattista Papello; di Fabio Schettini, gia' segretario di Franco Frattini quando era vicepresidente della Commissione europea; del responsabile del consorzio Eurosviluppo industriale, Aldo Bonaldi; dell'imprenditore Santo Lico; di Roberto Mercuri e Annunziato Scordo, rappresentanti della Pianimpianti, una delle societa' coinvolte nell'inchiesta e di Nicolino Volpe, dipendente della stessa societa'.
Non e' stata, invece, archiviata alcune posizione per l'ex assessore regionale all'ambiente, Domenico Basile. (ANSA).
INCHIESTA POSEIDONE: GIP, TELEFONATE PITTELLI SONO 'NEUTRE
LE PERIZIE DI GENCHI ALLA BASE DELL'ISCRIZIONE REGISTRO INDAGATI
(ANSA) - CATANZARO, 23 MAG - I contatti telefonici che il generale della guardia di finanza Walter Cretella Lombardo ed il senatore Giancarlo Pittelli hanno avuto con alcuni coindagati nell'inchiesta Poseidone, ''appaiono del tutto neutri'' e dalle indagini non sono emersi ulteriori elementi di prova tali da ''riempire'' di contenuti quegli stessi contatti. E' questo il motivo per il quale il gip di Catanzaro, Tiziana Macri', accogliendo la richiesta del pm Salvatore Curcio, ha archiviato l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa allo Stato ed all'Unione europea ipotizzata nei confronti di Cretella Lombardo e Pittelli.
Nella richiesta di archiviazione, fatta propria dal gip, nei confronti del parlamentare che e' il coordinatore regionale di Forza Italia, Curcio evidenzia che gli elementi di prova acquisiti per l'iscrizione nel registro degli indagati sono individuabili nelle perizie di Gioacchino Genchi, il perito incaricato dell'elaborazione dei traffici telefonici dal pm Luigi De Magistris prima che l'inchiesta gli venisse tolta. Il pm, parlando di Cretella Lombardo, spiega la richiesta di archiviazione richiamandosi alla decisione del Tribunale del riesame che aveva annullato un sequestro effettuato ai suoi danni e nella quale si affermava che i contatti ''non avrebbero potuto che confermare rapporti di conoscenza senza pero' riconoscere ad essi quella consistenza richiesta perche' vi sia un fumus commissi delicti di partecipazione al sodalizio criminoso descritto nell'accusa''.
La notizia di reato, dunque, per Curcio, e' ''infondata'' e come tale va archiviata. La stessa motivazione addotta per Pittelli, per il quale il pm evidenzia anche che il parlamentare era difensore di alcuni degli indagati.
Per Pittelli e' stata archiviata anche l'accusa di riciclaggio in quanto ''non sussistono elementi o fonti di prova che possano suffragare l'ipotesi che le somme di denaro movimentate siano derivate dalla commissione di un delitto non colposo''.
Nei confronti di Pittelli, invece, e' stato aperto un nuovo procedimento penale, che e' nella fase investigativa, per illecita costituzione di capitali all'estero. (ANSA).
FORTUGNO: INIZIATA UDIENZA, DEPONE MARESCIALLO FINANZA
(ANSA) - LOCRI (REGGIO CALABRIA), 16 MAG - E' iniziata, davanti ai giudici della Corte d'assise di Locri, l'udienza del processo contro presunti mandanti ed esecutori dell'omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005.
Il primo teste in programma e' il maresciallo della guardia di finanza Tiziano Varese che dovra' riferire su alcune relazioni di servizio fatte nel 1997 e nel 1998 nell'ambito di un'indagine fiscale condotta a Bianco su imprenditori e commercianti. Tra questi figura anche Gianni Livigni, un ottico, che ha detto di avere visto Giuseppe Marciano', indicato, insieme al padre, Alessandro, come il mandante del delitto, tra le 16 e le 17 del 16 ottobre 2005 nel centro commerciale Peguy di Cinquefrondi.
Nel processo per l'assassinio di Fortugno sono imputati per l'omicidio, oltre Alessandro e Giuseppe Marciano', anche Salvatore Ritorto e Domenico Audino. Altri quattro imputati, Vincenzo Cordi', Antonio e Carmelo Dessi' e Alessio Scali, rispondono di associazione per delinquere di tipo mafioso. (ANSA).
FORTUGNO: FINANZIERE, TESTE DIFESA 'DI INTERESSE OPERATIVO'
(ANSA) - LOCRI (REGGIO CALABRIA), 16 MAG - Gianni Livigni, l'ottico di Bianco che ha detto di avere visto Giuseppe Marciano', in un centro commerciale di Cinquefrondi il giorno dell'omicidio di Francesco Fortugno, era ''un soggetto di interesse operativo''. A dirlo e' stato il maresciallo della guardia di finanza, Tiziano Varese, deponendo in aula nel processo contro presunti mandanti ed esecutori dell'omicidio Fortugno.
Varese e' autore di alcune relazioni di servizio risalenti al 1997 e al 1998 su indagini compiute dalla finanza su imprenditori e commercianti di Bianchi tra i quali lo stesso Livigno. Il sottufficiale della guardia di finanza non e' entrato nel merito dello sviluppo delle indagini. Successivamente ha deposto un maresciallo dei carabinieri, Giuseppe Zappala', che ha pure parlato di Livigni.
E' stata poi la volta di un altro sottufficiale dei Carabinieri, il maresciallo Antonio Guarnieri, il primo ad intervenire a Palazzo Nieddu di Locri, teatro dell'omicidio di Fortugno. Il sottufficiale ha riferito di avere sentito alcuni testimoni e che questi gli avevano detto di avere visto il sicario fuggire a bordo di un'auto scura. Sullo stesso argomento ha poi deposto il maggiore dei carabinieri Maurizio Biasin, all'epoca dei fatti capitano in servizio alla Compagnia di Locri, il quale ha riferito che nessuno dei testi sentiti all'epoca gli aveva indicato il colore dell'auto a bordo della quale era fuggito l'autore del delitto. L'ufficiale ha invece riferito che le due persone sentite direttamente da lui si erano concentrate sulla descrizione delle caratteristiche fisiche del sicario e che gli avevano riferito che l'uomo etra vestito di scuro e teneva il cappuccio della felpa calato sul viso per non farsi riconoscere.
Il processo e' stato poi aggiornato a lunedi' prossimo. (ANSA).