INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE: “RESTITUZIONE DEI COMPENSI PER LAVORO STRAORDINARIO DA PARTE DEI FINANZIERI PIEMONTESI E GRAVI RIPERCUSSIONI SULLA SICUREZZA DEI CITTADINI E LA LOTTA ALL'EVASIONE”
Interrogazione n. 2509
Presentata il 17/11/2008 dai Consiglieri:
• Primo Firmatario
o IURI GILBERTO BOSSUTO (Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra europea)
• Altri Firmatari
o SERGIO DALMASSO (Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra europea)
o ENRICO MORICONI (Ecologisti uniti a sinistra-s.e.)
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Al Presidente
del Consiglio regionale del Piemonte
INTERROGAZIONE
ai sensi dell’articolo 18, comma 4, dello Statuto e dell’articolo 89 del Regolamento interno. a risposta orale in Aula
OGGETTO: restituzione dei compensi per lavoro straordinario da parte dei Finanzieri piemontesi e gravi ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini e la lotta all’evasione
Premesso che:
da un articolo de “La Stampa” del 2 novembre 2008, intitolato “La Finanza rischia il blocco dell’attività”, si apprende che alcune centinaia di Finanzieri, a cui si aggiungono militari, pensionati e vedove degli stessi, che prestano servizio in Piemonte, hanno ricevuto dal Comando Generale della Guardia di Finanza la richiesta di restituire le somme corrisposte dall’amministrazione a titolo di compenso del lavoro straordinario per il periodo relativo agli anni 1996-2000;
evidenziato che:
le ore di straordinario in questione sarebbero oltre 85.000 e dovrebbero ora essere recuperate dai Finanzieri con dei riposi compensativi entro la fine del 2008, come prevede il loro contratto di categoria, con una media pro-capite di circa 51 giorni di assenza dal servizio;
considerato che:
le somme a suo tempo erogate sono già state sottoposte a tassazione ed a contribuzione previdenziale, rendendo ora impossibile ristabilire una corretta situazione fiscale per ciascun militare;
preso atto che:
le prestazioni di servizio, oltre il normale orario di lavoro dei Finanzieri, non vengono certo decise «spontaneamente» dal singolo dipendente (facendo parte di un’ istituzione organizzata militarmente e priva di sindacati), bensì sulla base di ordini ricevuti. I più interessati al recupero degli straordinari sarebbero proprio i reparti maggiormente impegnati in attività di indagine, e quindi maggiormente soggetti a far ricorso agli straordinari stessi: situazione che concretizza il rischio che si blocchino per mesi in Piemonte i servizi delle «grandi verifiche fiscali», del Gico (criminalità), Goa (antidroga); disagio possibile come già da tempo segnalato, senza alcun esito, ai Comandi nazionali di Roma dal Comando Regionale della Guardia di Finanza del Piemonte;
considerato ancora che:
anche il COBAR (Consiglio di Base della Rappresentanza Militare), unico organo deputato ad una minima tutela dei Finanzieri piemontesi, ha duramente criticato la scelta del Corpo di colpire le già scarse possibilità economiche dei militari, il cui contratto è scaduto da un anno, invece che perseguire i reali colpevoli del danno pubblico ed erariale: visto tra l’altro che un’ora di straordinario costa in media 6 euro allo Stato mentre un’ora di lavoro ordinario commutato in riposo compensativo vale 10 euro;
notato infine che:
mentre si vuole mettere a riposo varie centinaia di Finanzieri, creando un grave danno alla sicurezza dei cittadini piemontesi ed alla lotta all’evasione fiscale, il Governo spende ben 62 milioni di Euro per impiegare impropriamente i militari dell’esercito in compiti di sicurezza pubblica nei quali non potranno però essere utilizzati il personale della Guardia di Finanza messo a riposo, pari ad oltre al 9% della forza in Piemonte;
INTERROGA
la Giunta regionale,
per sapere:
• se ciò che è descritto in narrativa corrisponda a verità, e se intenda appurare dettagliatamente quanto denunciato anche alla Corte dei Conti dal COBAR della Guardia di Finanza del Piemonte;
• se, in conseguenza, non ritenga opportuno intervenire presso le Autorità competenti al fine di evitare il blocco dell’attività della Guardia di Finanza, a tutela dell’equità fiscale e della sicurezza dei cittadini piemontesi, nonché per garantire anche ai Finanzieri la giusta retribuzione per il lavoro prestato, come previsto dall’art. 36 della Costituzione.
PRIMO FIRMATARIO (Juri BOSSUTO)
Altre firme