DUE INTERROGAZIONI PARLAMENTARI DA UDC ED ITALIA DEI VALORI SUL CASO DEL RECUPERO DEGLI STRAORDINARI GIA' PAGATI

sabato 13 dicembre 2008

ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00265

Dati di presentazione dell'atto

Legislatura: 16Seduta di annuncio: 97 del 03/12/2008

Firmatari
Primo firmatario: VIETTI MICHELE GIUSEPPE

Gruppo: UNIONE DI CENTRO

Data firma: 03/12/2008

Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 03/12/2008

Stato iter:
IN CORSO


Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00265
presentata da
MICHELE GIUSEPPE VIETTI mercoledì 3 dicembre 2008, seduta n.097
VIETTI. -

Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:


dopo un lungo contenzioso di fronte alla giustizia amministrativa è prevalsa l'interpretazione che prevede il recupero delle somme corrisposte a titolo di compenso del lavoro straordinario svolto dai Reparti tecnici logistici amministrativi della Guardia di Finanza;

il provvedimento amministrativo interesserebbe, riferendosi solo al Piemonte, ben 351 famiglie di militari sulle quali graverebbe un onere imprevisto in un momento già particolarmente difficile per i bilanci delle famiglie italiane;

in particolare, l'Amministrazione chiederebbe il recupero di 557.961,86 euro a fronte di 83.546 ore di straordinario;

solo per il Piemonte, dunque, il monte di ore calcolato si tradurrebbe in un recupero di 51 giorni procapite, il che metterebbe a rischio di chiusura molti reparti -:


se non ritenga di trovare una equa soluzione che contemperi i diritti dell'Amministrazione e le esigenze delle famiglie dei militari interessati, anche per non pregiudicare l'operatività dei reparti coinvolti. (3-00265)


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ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00742

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16

Seduta di annuncio: 99 del 05/12/2008
Firmatari
Primo firmatario: PALADINI GIOVANNI Gruppo: ITALIA DEI VALORI

Data firma: 05/12/2008

Destinatari
Ministero destinatario:
MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/12/2008
Stato iter:
IN CORSO

Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-00742
presentata da
GIOVANNI PALADINI venerdì 5 dicembre 2008, seduta n.099

PALADINI. -
Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

- Per sapere - premesso che:

dal 1991, anno di introduzione in GDF dell'orario straordinario, al 2000 le ore prestate oltre il monte ore assegnato, qualora non recuperate, venivano perse, ossia non pagate e non compensate;

nel 2000 alcuni finanzieri propongono sulla questione ricorso al TAR Piemonte e lo vincono: l'amministrazione non impugna e paga;

nel 2001 molti altri finanzieri (oltre 300) fanno ricorso, il TAR Piemonte dà loro ragione ed impone il pagamento;

l'amministrazione viene messa in mora e paga però, nel frattempo, si appella al Consiglio di Stato.

Stessa sorte per numerosi altri ricorsi sparsi per i vari TAR d'Italia (si tratterebbero di circa 3.000 finanzieri);

nel 2007 il Consiglio di Stato, dopo varie altre sentenze contraddittorie, imbocca una via univoca e statuisce che le ore di straordinario nella PA devono essere autorizzate preventivamente, altrimenti non devono essere pagate ma solamente recuperate;

agli inizi del 2008 il Comando Generale della GDF comunica ai Comandi Regionali che devono iniziare a recuperare le somme versate a titolo di pagamento degli straordinari e mettere a riposo il personale;

a questo punto però, il comando del Piemonte segnala come un tale provvedimento rischi di creare gravi disfunzioni al servizio nella regione dove i finanzieri interessati dal provvedimento erano il 9 per cento dell'intera forza, per circa 85.000 ore da recuperare;

a novembre 2008 il Comando Generale tira diritto e fa notificare la richiesta delle somme disponendo il recupero a riposo delle ore; intuibili le problematiche connesse all'esecuzione di tali provvedimenti in termini di difesa della sicurezza dei cittadini e lotta all'evasione sull'intero territorio nazionale;

l'intera vicenda così come le sentenze del Consiglio di Stato hanno dell'incredibile nella misura in cui non riconoscono come l'appartenenza al Corpo e l'esecuzione degli ordini, nella fattispecie lo svolgimento del proprio dovere anche oltre il normale orario di lavoro, siano giuridicamente vincolanti per i militari; in tal senso, appare configurabile una responsabilità amministrativa in capo all'ordinatore del servizio; ma anche quella che appare come una conquista, ossia la statuizione sancita dallo stesso Consiglio di Stato per cui il riposo compensativo è posto a tutela della dignità della persona ed è finalizzato alla reintegrazione della sua sfera psicofisica, lesa dalla prestazione lavorativa, che però è congrua solo se se ne usufruisce in un lasso di tempo ragionevole, appare qui alquanto anacronistico dal momento che in questa vicenda il recupero psicofisico avviene dopo 12 anni -:

• se, nella situazione venutasi a creare, non siano riscontrabili responsabilità riconducibili ad un'impropria ed opinabile applicazione dei criteri di impiego del personale;

• per quale motivo non si sia preventivamente provveduto a programmare nel tempo i riposi compensativi;

• come si intenda tutelare il lavoratore che, in esecuzione del proprio dovere, ha prestato la propria opera oltre il normale orario di lavoro e, al momento, si vede addirittura costretto alla restituzione di quanto riconosciutogli non essendo peraltro nemmeno tutelato in termini di compensazione in base a quanto previsto dalla normativa vigente;

• se, infine, non si ritenga che l'esecuzione di tali provvedimenti possa comportare gravi disfunzioni da un punto di vista della sicurezza dei cittadini e della lotta all'evasione, viste le già croniche carenze di organico. (5-00742)

 


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