POLIZIA, SCATTA L'ALLARME IGIENE. MARONI TAGLIA LE SPESE PER LA PULIZIA DI COMMISSARIATI E CASERME (ITALIA OGGI)

mercoledì 17 dicembre 2008

ITALIA OGGI – Pag. 8 - 04/12/08

Circolare del ministero a tutte le prefetture, ridurre di un quinto l'importo degli appalti

POLIZIA, SCATTA L'ALLARME IGIENE
Maroni taglia le spese per la pulizia di commissariati e caserme

di Emilio Gioventù

Allarme sicurezza, polizia e carabinieri dovranno guardarsi da nuovi nemici. Si sono infiltrati in caserme e commissariati. Sono acari e batteri. I più duri resistono a spruzzate di insetticida e sgrassatori, i gruppi anfibi, invece, sopravvivono anche ai detergenti per pavimenti più ostinati. Sono esperti di guerriglia da scrivanie e gli armadietti sono i loro bunker.
E già, le risicate casse dei ministero dell'Interno e gli esigui investimenti al capitolo sicurezza non mettono a rischio soltanto la preparazione delle forze di polizia e l'approvvigionamento di uomini e mezzi, ma potrebbero pregiudicare anche le loro condizioni igieniche e ambientali.
È datata 14 novembre la circolare, diramata dal ministero dell'Interno (numero di protocollo 750.C.2.1934) e indirizzata a tutte le prefetture, relativa alla «revisione dei contratti dei servizi di pulizia dei locali adibiti a uffici e caserme della polizia e dei carabinieri», che prevede una ulteriore riduzione delle prestazioni. Nella circolare il ministero guidato da Roberto Maroni sottolinea che l'entità della spesa totale relativa agli appalti in questione «delinea un quadro economico di particolare gravita a seguito dei pesanti tagli operati, sin dall'esercizio 2007, e confermati dall'accertata insufficienza delle dotazioni di bilancio per gli anni 2009 e 2010». Oltre ad ammettere e lamentarsi, in pratica, che in cassa non c'è e non ci sarà un euro, il Viminale sottolinea anche «l'impossibilità di operare una integrazione dei capitoli interessati, a carico di altre tipologie, in quanto le riduzioni di bilancio riguardano tutti i capitoli amministrati dal dipartimento della pubblica sicurezza». Dunque, tocca necessariamente procedere alla revisione dei contratti di pulizia con le ditte che già si erano giudicate gli appalti. La revisione sarà pari «alla misura di un quinto dell'importo contrattuale pattuito per ciascuno degli anni di validità dei contratti a decorrere dal primo febbraio 2009». In soldoni saranno ridotti i giorni di pulizia.
Le prefetture sono già in stato d'allerta e alcune hanno già invitato le società che hanno sottoscritto gli appalti a formulare «una proposta di riduzione delle prestazioni», ricordando che i nuovi atti «dovranno essere inderogabilmente sottoscritti e trasmessi al ministero dell'Interno entro e non oltre il prossimo 31 dicembre». La nuova direttiva inevitabilmente ha messo in allarme i sindacati di polizia e i rappresentanti dei carabinieri, sostenuti dalla preoccupazione e dallo solidarietà giunta loro dalle prefetture interessate. Una prefetto, per esempio, in un fax di accompagnamento alla circolare del ministero dell'Interno, inviato a una locale questura, confessa di «essere pienamente consapevole delle negative conseguenze sulla tenuta igienica degli ambienti che l'iniziativa è destinata a produrre», ma al di là della comprensione deve arrendersi perché «la prioritaria esigenza di rispettare i limiti degli stanziamenti di bilancio ne rende inevitabile l'adozione».


 


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