COME SOSTENERE LA GIUSTA BATTAGLIA DEL MARESCIALLO COMELLINI – di Enzo Jorfida
Ho conosciuto il Maresciallo dell'Aeronautica Militare Italiana Luca Marco Comellini qualche tempo fa a Roma, quando ancora mi occupavo per conto del Partito della Rifondazione Comunista, il PRC, dei problemi riguardanti la vita civile, sociale, economica e politica dei militari e dei poliziotti.
Ha partecipato a più di una riunione-iniziativa del PRC e mi è sembrato un militare equilibrato, sobrio, per nulla estremista, ma solo attento a far sì che anche per questi/e cittadini/e italiani/e fossero rispettati i dettami costituzionali italiani, quelli di carattere europeo e i principi previsti dalla carta dei diritti universali dell'uomo.
Come noi comunisti, era (siamo ed è) anche lui, democristiano, convinto della necessità moderna ed europea di superare la vecchia legislazione italiana sui diritti (ma più che altro si parla di doveri stringenti) dei militari, ora che è stato sospeso (contrari noi comunisti) l'esercito di leva (quello che ha permesso, con le lotte dei coscritti di leva, di far entrare anche nelle caserme alcuni primi,lievi principi di carattere costituzionale,così come entrarono nelle fabbriche e luoghi di lavoro nel 1970 con lo statuto dei diritti dei lavoratori).
Potrete leggere sul sito www.grnet.it (una rivista on-line, un portale di libera informazione per le forze armate e di polizia) alcuni articoli che riguardano la sua recente vicenda.
Subirà un processo militare (c'è un codice penale militare,un tribunale militare e una giustizia militare che lavora separatamente da quella per tutti gli altri e le altre cittadini/e italiani/e) per aver espresso liberamente suoi pensieri sulla condizione militare in Italia oggi (la libertà di pensiero non è vietata per i militari,eppure si viene puniti se la si esprime).
Egli ed il suo avvocato si sono anche rivolti al Presidente della Repubblica. Il Maresciallo sta facendo da diversi giorni lo sciopero della fame. Ma giornali e televisioni pubbliche e private censurano la notizia (certo,lui non è Pannella!).
Che fare? Per noi comunisti/e non c'è che l'azione!
1) Esprimere solidarietà al Maresciallo Comellini direttamente (3335350305 –3463778484 Tel/Fax.. 069943865)
2) Sollecitare la Presidenza della Repubblica ad intervenire urgentemente (il Presidente della Repubblica è anche Capo delle Forze Armate) scrivendo a https://servizi.quirinale.it/webmail/
3) Inviare lettere ai quotidiani (iniziando da Liberazione)per segnalare il grave caso.
4) Far circolare la notizia sul web e attraverso i vostri indirizzi di posta elettronica.
5) Esprimere alle Associazioni dei militari (Assodipro www.assodipro.org, Ficiesse segretariogenerale@ficiesse.it) e alle riviste on-line dei militari (redazione@grnet.it per www.grnet.it, 53raffaele@tin.it per www.soldatolibero.it, solo per citarne alcune) il pieno sostegno per quanto riguarda la rivendicazione, il bisogno del diritto ad avere liberi sindacati anche per i militari ed uno Statuto dei diritti dei militari sulla falsa riga di quello di tutti gli altri lavoratori italiani (e come già esiste in tantissimi paesi aderenti all'Unione Europea) .
Per ora solo un saluto a tutti voi che vi attiverete per questa giusta causa.
ENZO JORFIDA