DISCRIMINAZIONE TRA PILOTI E SPECIALISTI GDF IN TEMA DI INDENNITÀ DI AERONAVIGAZIONE, UNA REALTÀ CHE NON ESISTE – di Antonio Giannuzzi
Pubblichiamo la risposta del luogotenente Antonio GIANNUZZI, delegato del Cobar Gdf della Puglia e del Coir Gdf dell’Italia meridionale, sull’articolo di Patrizio D'ALESSIO e Francesco ZAVATTOLO apparso l’11 febbraio scorso su questo sito con il titolo “DISCRIMINAZIONE TRA PILOTI E SPECIALISTI GDF IN TEMA DI INDENNITÀ DI AERONAVIGAZIONE, LA SORPRENDENTE PROPOSTA DEL COCER GDF”.
Ho letto con molta attenzione il documento pubblicato in home page l’11 febbraio 2009 ed a firma dei responsabili della sezione di Pratica di Mare di codesta Associazione.
Il documento, a mio giudizio, risulta inopportuno e poco rispettoso della verità in quanto le critiche espresse poggiano su due grandi false affermazioni e cioè che non è mai avvenuto un aggiornamento che coinvolgesse solo una parte del personale percettore di indennità relative al volo e che c’è sempre stata sinergia di intenti fra le varie specialità del personale aeronavigante.
Partendo da queste due inesattezze, i firmatari del documento tacciano il CoCeR di attività discriminatoria nei confronti dei militari facenti parte degli equipaggi fissi di volo sol perchè l’Organo Centrale ha proposto di allineare le percentuali di computo dell’indennità di aeronavigazione dei piloti ISAF.
In particolare mi hanno colpito le affermazione secondo le quali si va delineando una “beffa per centinaia di professionisti che ogni giorno, al pari dei piloti rischiano la propria vita sui mezzi del Corpo”.
Intimamente, in considerazione del fatto che gli estensori della lettera probabilmente percepiscono da lungo tempo le indennità previste per gli equipaggi fissi di volo, avrei accolto positivamente l’attuale iniziativa se, al di sopra di ogni interesse personale, avessero levato altrettante grida di allarme nel 1996 e nel 2002 allorquando sono state rivalutate le percentuali di calcolo delle indennità loro destinate mentre i piloti rimanevano muti spettatori.
Ciò dimostra che i due autori del documento non raccontano interamente la verità quando affermano che “nei 27 anni della Legge 78/83 non si era mai verificato, tranne che per la categoria ufficiali, che fosse operata una distinzione tra le diverse specialità in seno al servizio Aereo: sarebbe questa la prima volta”. La smentita non è del sottoscritto ma nelle norme contrattuali approvate negli ultimi 27 anni.
Per fare chiarezza, anche nei confronti dei non addetti ai lavori, alle centinaia di persone che stanno rischiando la beffa (equipaggi fissi di volo EFV), la Legge 78/83 all’art. 6 riconosce il diritto alla percezione dell’indennità di volo, la quale nel 1983 risultava essere pari all’indennità operativa di base rivalutata a norma della tabella III annessa alla legge. Questa Tabella III prevedeva per i brigadieri con meno di 14 anni di servizio e gradi inferiori la percentuale del 110% mentre per i brigadieri con almeno 14 anni di servizio e gradi superiori il 130%.
Il D.P.R. 394/95 modificava tutte le indennità verticalizzandole attraverso la sostituzione della Tabella I relativa all’indennità operativa di base ma lasciava inalterate le tabelle di rivalutazione percentuale che per gli EFV rimaneva del 110% e 130%.
Queste misure percentuali, in applicazione del D.P.R. 360/1996, sono state oggetto di incremento percentuale che le ha portate rispettivamente a 115% e 135%, mentre i piloti continuavano ad essere muti spettatori. Tale rivalutazione contenuta nella tabella III ha avuto un ulteriore incrementato passando al 150% per tutti i gradi dal 1° luglio 2002 in applicazione del contenuto del comma 12 dell’art. 5 D.P.R. 163/2002, ed i piloti continuavano ad essere muti testimoni nella speranza che per il principio della rotazione prima o poi sarebbe toccato anche a Loro.
Chiariti gli aggiornamenti intervenuti nei cosiddetti 27 anni chiedo ai firmatari se OGGI non ritengono una vera beffa per i piloti aver dovuto assistere al riconoscimento di due rettifiche percentuali per gli equipaggi fissi di volo senza aver riscontrato per la propria specialità analogo trattamento, specialmente quando gli stessi sono costretti ad assistere ad un riallineamento di tutte, e ripeto tutte, le indennità previste dalla apposita Legge 78/83, associato al fatto che nel frattempo hanno perso anche ogni figura di riferimento in conseguenza delle norme di armonizzazione che hanno sottratto, al raggiungimento di 15 anni di anzianità di ruolo, i piloti del ruolo ufficiali alle norme sulla contrattazione.
Partendo dal quadro storico testé chiarito giungo alle conclusioni che le grida di allarme lanciate riguardano una realtà che non esiste specie quando si dice che “il CoCeR approva un documento con il quale non tiene conto di tutto il personale specializzato che fa parte degli equipaggi fissi di volo, acconsentendo, in tal modo, a una iniqua discriminazione tra i diversi operatori del settore”.
Invece mi trova pienamente d’accordo l’affermazione secondo la quale “il valore della vita non cambia a seconda della specializzazione, né tanto meno del grado rivestito”. Infatti penso che il valore della vita umana deve esulare dal grado e dalla specialità e che nella formulazione delle indennità dovrebbero essere prese in considerazione esclusivamente l’esposizione al rischio e le responsabilità che vengono assunte durante tale esposizione. Di conseguenza ritengo che il pilota sia il più esposto in tutte e due le situazioni.
In proposito sarebbe forse esaustivo un bilancio consuntivo di quante ore di volo vengono annualmente effettuate singolarmente dalle due specialità, piloti ed equipaggi fissi di volo, e dividerle per il numero dei componenti delle due specialità in modo da poter ricavare e valutare l’esposizione oraria annuale procapite al rischio ed alla responsabilità.
Per quanto attiene l’unità di intenti, il cosiddetto fronte comune, chiedo ai due autori di far conoscere in quale occasione hanno avuto modo di riscontrare questa unità, e con quale forma gli EFV l’hanno espressa a favore dei piloti. Questo perché pur appartenendo alla grande famiglia del Servizio Aereo dal 1980 e non l’ho mai rilevata.
In ultimo, ma non ultimo, contesto l’affermazione tesa a delegittimare la competenza del CoIR dell’Italia Meridionale nelle tematiche afferenti il Comparto Aereo in quanto ciò sarebbe a significare che ogni specialità dovrebbe avere la propria specifica rappresentanza quale unica legittimata a rappresentarla.
Questa la ritengo una affermazione pericolosa in quanto, anziché allargare il dibattito in modo da realizzare un fronte di rivendicazione più ampio possibile, rischia di restringerlo relegandolo all’interno di specifiche aree rendendo residuale la propria forza di persuasione.
Che poi ogni Consiglio possa essere espressione di un settore preponderante e per questo più attento alle criticità e ai disagi ad esse attinenti è altrettanto vero ma non lo legittima all’esclusività.
Infatti i Consigli all’interno dei quali mi onoro di svolgere il mio mandato hanno deliberato diverse volte su materie inerenti il personale del Servizio aereo, dalla situazione degli Ufficiali RAN a seguito del riordino del Ruolo, alla richiesta di Cumulabilità fra indennità di volo e indennità Mensile pensionabile, al riconoscimento dell’incarico di comandante di aeromobile per i piloti appartenenti al ruolo finanzieri e appuntati, al riconoscimento del supporto logistico per il personale antincendio e carburanti sta ovvero in alternativa l’indennità di rischio a suo tempo prevista per i VV.FF..
Ritengo che ogni Organo ha il diritto/dovere di agire in piena autonomia e coscienza e quanto sopra dimostra che il CoBaR Puglia ed il CoIR Italia Meridionale non hanno mai abdicato al proprio dovere di rappresentanza nei confronti di ogni militare in forza nei Comandi di riferimento e se tutto questo gli ha permesso di svolgere anche un ruolo di supplenza nei confronti di altri Organi più spiccatamente demandati a manifestare problematiche di settore dovrebbero essere oggetto di plauso e non di un maldestro tentativo di delegittimazione.
Buon San Valentino a tutti
ANTONIO GIANNUZZI
Delegato Co.BAa.R. Puglia
Delegato Co.I.R. Italia Meridionale
antonio.giannuzzi@hotmail.it