DI NUOVO IN TEMA DI INDENNITÀ DI AERONAVIGAZIONE E VOLO: LE VERITÀ NASCOSTE (OVVERO, CONTRORISPOSTA AL DELEGATO COBAR E COIR GDF ANTONIO GIANNUZZI) – di Patrizio D’Alessio e Francesco Zavattolo

sabato 21 febbraio 2009

“Ci sedemmo dalla parte del torto visto che gli altri posti erano occupati” (B. Brecht)

La verità è come una moneta: ha sempre due facce; ma quando si parla solo di “testa” o solo di “croce” il vero finisce col cedere il posto al verosimile. Nel leggere le considerazioni espresse dal delegato Co.I.R. Italia Meridionale nell’articolo intitolato “Discriminazione tra piloti e specialisti GDF in tema di indennità di aeronavigazione – Una realtà che non esiste” non possiamo che prendere ulteriormente atto, se mai ce ne fosse bisogno, che la rappresentanza militare, così come organizzata nell’ambito delle Forze Armate e quindi della Guardia di Finanza è divenuta un organismo ormai obsoleto e anacronistico. Il rappresentante del C.O.I.R. Italia Meridionale, al termine dell’articolo parla “di maldestro tentativo di delegittimazione”, ma la rappresentanza, non lo diciamo noi ma ormai è patrimonio di tutti gli appartenenti al Corpo, è stata delegittimata dal tempo e, in alcune occasioni, dai suoi stessi rappresentanti che, nel caso trovino terreno fertile, difendono solo e soltanto interessi particolari.

Leggendo le affermazioni di Antonio Giannuzzi sulla falsità delle affermazioni redatte dagli estensori del “ j’accuse” nei confronti della proposta del Cocer, non possiamo far altro che sorridere pensando al fatto che nel 2002 il personale pilota ha goduto di una rivalutazione dell’indennità di aeronavigazione nella misura del 190% dell'indennità operativa di base!! Altro che muti spettatori!!! Sarebbe piaciuto anche al personale EFV essere muto spettatore e ricevere l’indennità maggiorata quasi del doppio!!!!

Il delegato dice che noi scriviamo delle falsità e sostiene che il personale facente parte degli EFV ha usufruito di un cospicuo vantaggio a discapito del personale pilota, ma questa, sinceramente, ci sembra davvero un’esagerazione di dubbio gusto anche perché gli “aumenti” citati non devono considerarsi regalie per la categoria, ma un giusto anche se non pieno riconoscimento per la professionalità espletata e per le responsabilità assunte.

In ogni caso lungi da noi delegittimare chi è legittimato a rappresentarci, ma sta di fatto che portare avanti proposte che riguardano solo la categoria dei piloti del comparto aereo è profondamente ingiusto e sbagliato. Nella nostra organizzazione, così come in qualsiasi organizzazione aeronautica, i piloti volano su velivoli efficienti solo grazie al sacrificio, alla professionalità e alla dedizione del personale tecnico che sicuramente non effettua attività di volo come un pilota (ci mancherebbe altro), ma si assume le stesse responsabilità nel momento i cui dichiara un aeromobile efficiente al volo; quindi non riduciamo il tutto ad una fuorviante statistica matematica.

Perché i conti non tornano?

Il Cocer GDF delibera, nell’ormai famoso punto 9 delle richieste per il Governo, di allineare le indennità di aeronavigazione del personale pilota appartenente ai ruoli ISAF al personale impiegato nella medesima specialità inquadrato nel ruolo ufficiali. Il dubbio di questa proposta sta nel fatto che mentre il documento approvato dal Cocer parla di un allineamento tra i ruoli, la documentazione prodotta dal citato Coir parla di una rivalutazione delle percentuali di calcolo.

Ci spieghiamo meglio. Se, come richiede il Cocer, il personale ISAF avesse richiesto le stesse indennità spettanti al personale ufficiali, dal documento redatto dal COIR ITA-MER sarebbe dovuto emergere un aumento della indennità operativa di base e non un aumento delle percentuali di rivalutazione perché così facendo, le indennità aumentano in modo esponenziale sia per il personale ISAF che per il personale ufficiali. In questo caso, quindi, non si otterrà un livellamento tra i due ruoli, ma un aumento tout court della medesima indennità corrisposta ad entrambe le categorie. Detto ciò la finalità della richiesta avanzata dal citato Coir rimane un mistero.

In conclusione non vi sono dubbi sul fatto che la materia merita un’attenta rivalutazione, anche riproponendo la strada vecchia, ovvero conteggiando le indennità di aeronavigazione e volo sulla scorta del rischio connesso all’attività espletata e non, come è stato fatto nel 1995, (ma il Cocer dov’era?) basando la corresponsione dell’indennità in funzione del grado ricoperto o, peggio ancora, come si vorrebbe fare oggi con una soluzione “casereccia” a vantaggio di una sola categoria di lavoratori.

 

Patrizio D’ALESSIO
Francesco ZAVATTOLO
Sezione Ficiesse di Pratica di Mare
ficiesse.praticadimare@ficiesse.it

 


Tua email:   Invia a: