MILITARI: ORARIO DI LAVORO UNA CONQUISTA A RISCHIO. LA PROPOSTA DEL COCER DIFESA SUL LAVORO STRAORDINARIO (di Antonello Ciavarelli)
MILITARI: ORARIO DI LAVORO UNA CONQUISTA A RISCHIO
I lavori di concertazione per la sigla della cosiddetta “coda contrattuale” relativa al contratto di lavoro del comparto difesa e sicurezza, ha avuto una battuta di arresto. In seguito a settimane di proficuo lavoro (a fronte di esigue risorse) effettuato dai Sindacati di polizia, Co.Ce.R. - militari e rispettive Amministrazioni, dopo una maratona conclusasi alle 4 del mattino del 11 marzo (con 18 ore di lavoro consecutive) le trattative si sono frenate a causa dalla seria problematica del mancato pagamento degli straordinari al personale della Guardia di Finanza. Di contro nella stessa sede in maniera paradossale, da parte del Co.Ce.R. Comparto difesa è stato presentato un emendamento al D.P.R. 163 (vecchio contratto normativo) al fine di estendere la forfetizzazione di “tutte le attività che esulano comunque dalle normali attribuzioni derivanti dal proprio incarico” (significa, cioè, pagare qualsiasi attività di 24 ore consecutive con meno di 3 euro nette all’ora anziché lo straordinario). Dopo ampia e animata discussione e presa di posizione unanime del Co.Ce.R. Marina si è arrivati ad un accordo al fine di considerare comunque prioritario il sistema dello straordinario e del recupero, rispetto alla forfetizzazione dell’orario di lavoro.
Dalla riunione del 10 marzo sono emerse particolari esigenze risolvibili solo in chiave politica, come la scarsità di risorse per gli straordinari, la particolarità dell’attività della Guardia Costiera e la vita del personale imbarcato sulle Unità Navali. In questi argomenti le sigle sindacali hanno manifestato la vicinanza al Co.Ce.R. Marina e al Co.Ce.R. Guardia di Finanza.
Nel frattempo il Co.Ce.R. Marina, la stessa mattina, nel tenere conto che l’attività straordinaria viene quasi sempre soddisfatta con il recupero compensativo o addirittura con il sistema dei compensi forfettari (3 euro all’ora), ha deliberato al suo Capo di Stato Maggiore di rendere trasparente, anche attraverso la pubblicazione su siti internet, la distribuzione degli straordinari nei vari ruoli.
In momenti storici dove il Governo ha dimostrato decisionismo nell’impiegare l’Esercito e le ronde per fini di pubblica sicurezza, nell’unificare le Casse (nate per scopi previdenziali) senza ascoltare i rappresentanti dei militari ecc.., viene da chiedersi come mai non scioglie il nodo della sicurezza (interna ed esterna) con un minimo di risorse da destinare, senza tagliare indiscriminatamente anche sulla funzionalità che a sua volta va a discapito della sicurezza degli stessi lavoratori in divisa?
Per la prima volta negli ultimi 4 governi la parte politica della Funzione Pubblica è il grande assente durante le fasi di concertazione. Per certi aspetti questa assenza ha sicuramente fatto emergere la serietà e le capacità costruttive delle parti sociali. Di contro, però, in questa fase conclusiva per destinare le risorse stanziate dal vecchio governo Prodi, si è percepito come le tante esternazioni televisive di apprezzamento per chi indossa la divisa siano solo apparenza. Di fatto è emerso da parte di tutti i rappresentanti l’amaro dato della lontananza del Governo nei confronti dei lavoratori militari e poliziotti, e di conseguenza un forte dubbio che la sicurezza sia stato solo un argomento usato in campagna elettorale per avere consensi e i diritti dei militari in quanto cittadini solo un optional.
Arrivare, infatti, al mancato pagamento dello straordinario e il non riuscire a concedere al personale il recupero compensativo delle ore eccedenti, mette in serio pericolo l’orario di lavoro del personale militare. Le Rappresentanza Militari sono disposte a mettere a rischio la conquista di tale diritto? E se si a quali altri diritti i militari dovranno rinunciare?
Antonello Ciavarelli
Delegato Co.Ce.R. M.M.