FEDERALISMO:DA FISCO AUTONOMIE A ROMA CAPITALE,LE NORME - PENSIONI: BRUNETTA, RIFORMA VA FATTA, NON ORA MA VA FATTA

giovedì 30 aprile 2009

FEDERALISMO:DA FISCO AUTONOMIE A ROMA CAPITALE,LE NORME/ANSA
'BICAMERALINA' RAFFORZATA; REGGIO CALABRIA CITTA' METROPOLITANA
(ANSA) - ROMA, 28 APR - Un fisco a misura delle autonomie
locali ma che salvaguardi un servizio di pari livello a tutti i
cittadini. Nove citta' metropolitane e Roma capitale con la sua
'Assemblea Capitolina'. Una 'bicameralina' per rafforzare il
potere di controllo del Parlamento sui decreti attuativi della
delega. Sono questi alcuni dei punti piu' importanti del ddl sul
federalismo fiscale che avra' domani il via libera definitivo
del Senato e che punta a chiudere in cinque anni con la 'spesa
storica' e i relativi trasferimenti statali alle Autonomie per
passare al 'fabbisogno standard' con totale responsabilita' di
entrata e spesa a livello locale. Ecco, in pillole, i punti
chiave del testo:
DA SPESA STORICA A COSTO STANDARD - L'obiettivo della riforma
e' quello di assicurare autonomia di entrata e spesa agli enti
locali in modo da sostituire, gradualmente, per tutti i livelli
di governo, il criterio della spesa storica con quello dei costi
standard per i servizi fondamentali che devono costare ed essere
erogati in modo uguale in tutto il Paese.
AUTONOMIE, ARRIVA FISCO SU MISURA - Il fisco diventa a piu'
livelli, ognuno con propria autonomia, anche se nel rispetto dei
principi di capacita' contributiva e progressivita' previsti
dalla Costituzione. Per quanto riguarda le Regioni, le funzioni
fondamentali (assistenza, sanita' e spese amministrative
dell'istruzione) vanno coperte con gettito tributario valutato
ad aliquota e base imponibile uniformi e in base a tributi
propri derivati, istituiti con legge statale; addizionale
regionale Irpef; compartecipazione all'Iva (in via prioritaria);
quote di fondo perequativo; Irap, ma solo in via transitoria in
vista di un superamento di questa imposta. Le altre funzioni
sono finanziate con tributi propri e fondo di perequazione. Le
spese essenziali dei Comuni (che riguardano territorio e
ambiente, istruzione con gli asili nido o l'edilizia scolastica,
viabilita', settore sociale...) vengono finanziate con le
imposte immobiliari, un mix di compartecipazione a Iva e Irpef e
fondo di perequazione. Per le altre ci sono tributi propri e
compartecipazione a tributi regionali. Le funzioni fondamentali
delle Province (tutela ambiente; trasporti; istruzione...),
vengono finanziate con tributi connessi al trasporto su gomma;
compartecipazione a tributi erariali; perequazione. Mentre per
le altre il meccanismo e' uguale a quello dei Comuni.
FONDO PEREQUAZIONE: SOLIDARIETA' PER PRESTAZIONI BASE - Il
fondo perequativo e' statale ed alimentato dal gettito da
compartecipazione all'Iva assegnata per le spese relative alle
prestazioni essenziali ma anche da una quota del gettito
derivante dall'aliquota media di equilibrio di addizionale
regionale all'Irpef assegnata per il finanziamento delle spese
non riconducibili alle funzioni essenziali. Viene utilizzato,
secondo il principio costituzionale del favore verso i territori
a minore capacita' fiscale e le sue quote vengono assegnate a
ciascuna regione senza vincolo di destinazione.
ROMA CAPITALE, ARRIVA ASSEMBLEA CAPITOLINA: Arrivano norme ad
hoc per la Capitale. Il ddl specifica le funzioni amministrative
che spettano al nuovo ente di 'Roma Capitale', che va a
sostituirsi al Comune. Si va dal concorso alla valorizzazione
dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali all'edilizia
pubblica e privata alla protezione civile. Queste funzioni sono
disciplinate con regolamenti del consiglio comunale, che diventa
'Assemblea capitolina'.
NOVE CITTA' METROPOLITANE, ANCHE REGGIO CALABRIA: Nel ddl
viene delineato l'iter per l'istituzione di nove
citta' metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna,
Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Percorso che prevede
anche un referendum consultivo della popolazione, potrebbe anche
portare - e' previsto esplicitamente - alla cancellazione delle
corrispondenti province.
BICAMERALINA - A dare il parere sui decreti attuativi della
delega sara' una commissione bicamerale, composta da 15 deputati
e 15 senatori nominati dai presidenti delle Camere che indicano,
di comune accordo, anche il presidente.
CLAUSOLA SALVAGUARDIA - L'entrata in vigore del federalismo
fiscale non puo' causare nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica.
(ANSA).

PENSIONI: BRUNETTA, RIFORMA VA FATTA, NON ORA MA VA FATTA
(ANSA) - ROMA, 28 APR - La riforma delle pensioni va fatta,
''non ora ma va fatta''. Cosi' il ministro della P.A., Renato
Brunetta, ospite di Radio radicale, entra nel dibattito
sull'opportunita' o meno di mettere mabno alla riforma
previdenziale.
''Le riforme che danno stress sociale molto probabilmente
andrebbero posticipate - afferma Brunetta - Ma vanno fatte. E
vanno fatte in modo razionale, non banale. In questo il ministro
Tremonti ha ragione: applicare schemi nordici, di Paesi molto
piu' piccoli del nostro, non ha senso. La riforma Dini va bene,
ma non e' sufficiente. Riformare il licenziamento collettivo, lo
statuto dei lavoratori, il contratto nazionale, serve. Lo
dicevamo gia' negli anni 80, lo proponeva lo stesso Gino Giugni
negli anni 80''. ''In questa crisi la gestione degli
ammortizzatori sociali ha funzionato, sta funzionando. Non c'e'
stato conflitto sociale, la poverta' e' in diminuzione, checche'
se ne dica'', ha aggiunto Brunetta. ''Il sistema insomma sta
funzionando. Non dico e non ho mai detto che il nostro e' il
migliore dei sistemi. E aggiungo: usciamo dalla crisi, e
mettiamo le mani ad esempio all'eta' di pensionamento delle
donne. Lo dico, l'ho detto e lo faro', per quanto riguarda il
pubblico impiego, che e' di mia competenza, e non solo per una
sentenza dell'Europa ma perche' e' una necessita', anzitutto
demografica''. (ANSA).
 


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